Concetti Chiave
- "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" è il primo romanzo di Ugo Foscolo, pubblicato inizialmente nel 1799 e completamente nel 1802.
- La narrazione è epistolare, ispirata a "I dolori del giovane Werther" di Goethe, e presenta un protagonista eroe tragico.
- Il romanzo affronta i temi dell'amore e della politica, con Jacopo che si suicida per delusioni sentimentali e politiche.
- Napoleone e il padre di Teresa sono gli antagonisti, distruggendo la felicità e ideali di Jacopo.
- È un'opera autobiografica, con parallelismi tra Jacopo e Foscolo, e un'evoluzione verso il personaggio di Didimo Chierico.
“Le ultime lettere di Jacopo Ortis”, scritto nel 1799, è la prima opera di Ugo Foscolo ed è un romanzo di tipo epistolare (la storia viene raccontata tramite le lettere del protagonista indirizzate ad un amico, Lorenzo Alderani). Il modello stilistico è l’opera di Goethe “I dolori del giovane Werther”, anche esso un romanzo epistolare, per la prosa drammatica e incisiva e per il fatto che il protagonista è un eroe tragico. Il romanzo di Foscolo fu editato in parte a Bologna nel 1799 e interamente a Milano nel 1802 e altre revisioni furono fatte a Zurigo nel 1816 e a Londra nel 1817.
Temi e influenze del romanzo
I temi principali del romanzo sono l’amore e la politica, infatti Jacopo si ucciderà non solo per amore, come aveva fatto Werther, ma anche per delusione politica e fallimento dei suoi ideali. Gli antagonisti sono Napoleone (per il trattato di Campoformio) e il padre di Teresa che è la donna amata da Jacopo, essi sono i distruttori della felicità di Jacopo.
Viaggi e incontri del protagonista
Nel corso del romanzo il protagonista effettuerà numerosi viaggi, principalmente per incontrare Alfieri e Parini (riuscirà ad incontrare solo quest’ultimo), ma dopo l’incontro con Parini si palesa la logica della sopraffazione e sottomissione del più debole. Il romanzo è principalmente un romanzo autobiografico che accomuna Jacopo Ortis a Ugo Foscolo, tuttavia anni dopo Foscolo si vedrà, forse ironicamente, in un’altra figura da lui creata, Didimo Chierico che era più consapevole della realtà e rassegnato, ispirato alla figura di Yorick, il buffone tragico ideato da Laurence Sterne.