Concetti Chiave
- Sergio Corazzini è un esponente del movimento crepuscolare, nato a Roma nel 1886, con una famiglia dalla stabilità economica compromessa.
- Nonostante le difficoltà economiche, Corazzini mantenne la sua passione per la poesia, guidando un cenacolo poetico a Roma e lavorando in una società di assicurazioni.
- Nel 1905-1906 fondò la rivista "Cronache latine", cercando di promuovere la poetica crepuscolare, ma senza il successo sperato.
- La sua raccolta "Piccolo Libro Inutile" riflette la consapevolezza della sua salute precaria e una visione della morte come transizione, non come fine.
- Corazzini trovò ispirazione in testi spirituali come "Imitazione di Cristo" e fu attratto da luoghi di preghiera e silenzio, come chiostri e chiese.
Indice
Le origini e la famiglia di Sergio Corazzini
Sergio Corazzini è stato uno dei grandi esponenti del movimento crepuscolare, nato a Roma classe 1886, ha origini abbastanza nubili, il padre era infatti prima impiegato pontifici e poi amministratore delle tenute di un nobile casato, tuttavia la fortuna accumulata con il lavoro di una vita venne sperperata dal genitore con una mossa non troppo furba con impulsive speculazioni in borsa. Questo ovviamente andò a compromettere la stabilità economica della famiglia, tanto che lo stesso Sergio fu costretto ad abbandonare gli studi per cercare un lavoro e dare il proprio contributo in famiglia, così iniziò a lavorare presso una società tedesca di assicurazioni.
La carriera letteraria e il cenacolo poetico
Non abbandonò però mai la sua vena poetica, infatti fu leader di un cenacolo poetico che organizzava i propri incontri i luoghi informali come le caffetterie della capitale, in particolare sono ricordati il Sartoris e l’Aragno.
Inoltre, tra il 1905 e il 1906 fondò anche la rivista “Cronache latine” che aveva l’obiettivo di porsi come manifesto universale della poetica crepuscolare anche se non ebbe mai il successo a cui aveva ambito, anche però un anno dopo, nel 1907 Corazzini morì di tisi. Nonostante la sua breve durata, la carriera letteraria di Corazzini è stata molto intensa, tra le sue prime pubblicazioni troviamo una collana di poesie chiamata “Biblioteca dei piccoli libri inutili” che aveva come obiettivo principale quello di riunire alcuni versi scritti da lui stesso in collaborazione però con anche altri poeti del cenacolo romano di cui lui faceva parte.
La poetica e l'ispirazione spirituale
A inaugurare questa collana fu la raccolta “Piccolo Libro Inutile”, si nota già in partenza il suo stile caratterizzato da un’allarmante consapevolezza della propria condizione di salute, che lo fa sentire vicino alla morte e che lo aiuta a distaccarsi lentamente da tutto ciò che lo lega alla terra, senza paura e senza rimpianti, la stessa morte viene infatti da lui interpretata non come il traguardo finale della vita, bensì come un semplice passaggio verso altro. Si presenta quindi con evidenza il suo carattere ascetico, con una forte matrice di silenzio, solitudine e preghiera, probabilmente per questo i punti principali della sua attrazione diventano chiostri monastici e chiese secolari. Risulta inoltra particolarmente ispirato da “Imitazione di Cristo”, ovvero il noto libro di meditazioni spirituale attribuito tradizionalmente a Tommaso da Kempis, un monaco agostiniano tedesco vissuto nel XV° secolo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini familiari di Sergio Corazzini e come influenzarono la sua vita?
- In che modo Sergio Corazzini contribuì al movimento crepuscolare?
- Quali furono le caratteristiche principali della poetica di Sergio Corazzini?
- Quali influenze spirituali ebbero un impatto sulla poetica di Corazzini?
Sergio Corazzini nacque a Roma nel 1886 in una famiglia con origini nobili, ma la fortuna accumulata dal padre fu persa in speculazioni di borsa, costringendo Sergio ad abbandonare gli studi per lavorare e sostenere la famiglia.
Corazzini fu un leader del cenacolo poetico a Roma e fondò la rivista "Cronache latine" per promuovere la poetica crepuscolare, sebbene la rivista non raggiunse il successo sperato.
La poetica di Corazzini era caratterizzata da una consapevolezza della propria condizione di salute, un distacco dalla vita terrena e un'interpretazione della morte come passaggio, con un forte carattere ascetico e ispirazione spirituale.
Corazzini fu particolarmente ispirato dall'"Imitazione di Cristo", un libro di meditazioni spirituali attribuito a Tommaso da Kempis, che influenzò il suo carattere ascetico e la sua attrazione per chiostri e chiese.