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Concetti Chiave

  • Rosso Malpelo, il protagonista, è un ragazzo povero e isolato che lavora in una cava, vittima di pregiudizi per il colore dei suoi capelli e trattato con disprezzo da tutti, inclusa la sua famiglia.
  • La novella esplora la dura realtà di Malpelo, costretto a sopportare umiliazioni e abusi sul lavoro, riflettendo la crudeltà e l'indifferenza della società nei confronti dei più deboli.
  • Malpelo sviluppa una relazione con un giovane compagno soprannominato "Ranocchio", cui insegna a sopravvivere in un ambiente ostile, nonostante il suo atteggiamento spesso brutale.
  • Il legame tra Malpelo e il padre defunto è rappresentato simbolicamente dalle scarpe trovate nella cava, che il ragazzo considera come un prezioso ricordo da custodire.
  • Alla fine, Malpelo accetta un compito pericoloso che nessun altro vuole, sottolineando la sua condizione di completa emarginazione e la sua accettazione di un destino inevitabile.

Indice

  1. La vita difficile di Malpelo
  2. Il tragico destino del padre
  3. L'amicizia con Ranocchio
  4. La fine di Malpelo

La vita difficile di Malpelo

Questa novella ha come protagonista un ragazzo povero e privo di affetti che viene sfruttato in una cava. A causa dei suoi tratti somatici, egli è vittima dei pregiudizi dei compagni di lavoro, che per il colore dei capelli gli affibbiano il soprannome crudele di "Malpelo". Persino la madre, dopo aver sentito pronunciare così tanto questa parola, lo chiama così. Ella lo vede solo il sabato sera, quando, distrutto dalla fatica, torna a casa con quei pochi spiccioli della settimana. Per di più, la madre e la sorella diffidano del povero ragazzo, convinte che possa rubare loro il poco denaro destinato al matrimonio della sorella. Inoltre, lo stesso padrone ritiene che egli valga anche meno di quei soldi. Per loro è un "brutto ceffo, torvo, ringhioso e selvatico, un cane rognoso che nessuno voleva vederselo davanti". Infatti il ragazzo è sempre solo: mentre gli altri operai si riuniscono in gruppo per mangiare, lui si tiene alla larga, consumando un po' di misero pane, beffeggiato dai suoi compagni che gli lanciano sassi, mandato dal sorvegliante a continuare il lavoro con una pedata. E' sempre sporco di rena rossa perché alla madre e alla sorella non importa di occuparsi di lui.

Il tragico destino del padre

La caverna in cui lavora è designata col suo nome e ciò reca fastidio al padrone, che prova carità nei suoi confronti e non lo scaccia perché il padre è morto lì. Egli infatti, soprannominato "Mastro Misciu" è l'uomo a cui spettano i lavori più pesanti, ma nonostante ciò è fiero di guadagnarsi da vivere col suo lavoro. Un giorno gli viene proposto un incarico importante e lui accetta di svolgerlo. E' un sabato sera ed egli è ancora impegnato in colpi di zappa, affiancato dal figlio, il quale lui ammonisce prontamente per metterlo in salvo da un eventuale incidente. Ad un tratto Malpelo sente un forte rumore provocato dalla caduta del pilastro che regge la grotta. L'ingegnere viene avvisato dell'accaduto ma egli non si cura del povero uomo, intento a godersi la serata a teatro. La notizia giunge alla moglie, che si dispera compiangendo non la perdita del marito ma la mancanza di denaro che egli avrebbe altrimenti portato a casa.

L'interesse generale si concentra sulla sabbia crollata dall'incidente, utile ad essere impastata con la calce. Nessuno si preoccupa della condizione del ragazzo, egli infatti si dispera, straziato: ha la schiuma alla bocca, unghie strappate a furia di scavare per ricongiungersi col defunto padre, si dimena, morde come un cane rabbioso. Dopo qualche giorno, pur dovendo ritornare a casa per necessità di denaro, continua insistente a scavare nella rena. Non ha mangiato, è triste e solo. Sfoga tutta la sua rabbia su un povero asino claudicante e mal ridotto.

L'amicizia con Ranocchio

Dopo la morte del padre egli inizia a comportarsi come gli altri si comportano con lui: come un mostro. Egli mostra la sua parte peggiore, quella che ha imparato ad acquisire col tempo. Però, avviene una svolta, fa amicizia con un ragazzetto che si è procurato una distorsione al femore a causa di una caduta, secondo quanto gli riferisce. Lo rimprovera usando talvolta la violenza quando non riesce a difendersi dalle angherie altrui e lo mette in guardia dai possibili pericoli che avrebbe affrontato in quell'ambiente ostile. Gli insegna infatti ad abituarsi alle offese, ai maltrattamenti, alla fatica e al dolore per fortificarlo, per renderlo apatico e cinico. Gli fornisce degli insegnamenti indispensabili alla sopravvivenza. Talvolta è brutale perché quando "Ranocchio"(così chiamato perché cammina zoppo) piange egli lo picchia, ma poi, resosi conto della sua triste condizione, lo tratta con gentilezza e compassione: gli offre la sua mezza cipolla, accontentandosi di quel poco che gli è rimasto, perché ormai è avvezzo a tutto: agli "scapaccioni", alle pedate, ai colpi di manico o di cinghia, alle beffe, ai soprusi costretto a sopportare. Quando può , però, si vendica. E anche se non si vendica, la colpa è sempre indirizzata a lui, perché tanto lui è "malpelo". Una volta, scavando nella rena, rinviene i resti del padre, di cui sono rimaste solo le scarpe ed egli è talmente felice da decidere di conservarle per sé. Le lustra, le cura, le osserva a lungo come se fossero il tesoro più prezioso da custodire. Le tiene appese a un chiodo, in bella mostra, lui le indossa, le ama con un affetto e un amore profondi quanto quello che nutriva per il padre. Si veste come lui, si comporta esattamente come lui, mantenendo vivo il ricordo.

La fine di Malpelo

Ma improvvisamente le condizioni di "Ranocchio" peggiorano e Malpelo se ne fa carico portandolo sulle spalle e incoraggiandolo alla sua maniera. Il piccolo giovane sputa sangue e "Malpelo", rammaricato, si augura che la sua morte possa giungere presto affinché la sua acuta sofferenza avesse avuto fine. Gli dona i suoi soldi, vestiti, il suo cibo, le sue attenzioni. Un giorno Ranocchio non si presenta al lavoro e, mentre il padrone si rincuora di essersene liberato, Malpelo corre a casa sua. Lì trova la madre in preda alla disperazione che, al contrario di quanto egli creda, non è dovuta alla perdita di un sostegno economico ma alla perdita del figlio tanto amato. Nel frattempo il ragazzo è ancor più abbandonato a se stesso: la madre si è rimaritata e la sorella si è sposata. Spesso fa visita al piccolo compagno defunto presso il burrone in cui è sepolto, lo stesso presso cui passavano del tempo insieme. Un giorno viene proposto un arduo e rischioso compito e tutti si rifiutano tranne lui, che accetta, ormai solo. senza nulla da perdere, abbandonato all'inesorabile destino, e da lì non fa più ritorno.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la condizione di vita di Malpelo?
  2. Malpelo è un ragazzo povero e privo di affetti, sfruttato in una cava e vittima di pregiudizi a causa dei suoi tratti somatici. È emarginato e maltrattato sia dai compagni di lavoro che dalla sua stessa famiglia.

  3. Qual è il destino del padre di Malpelo?
  4. Il padre di Malpelo, soprannominato "Mastro Misciu", muore in un incidente nella cava dove lavorava. La sua morte non suscita preoccupazione tra i superiori, e la madre di Malpelo si dispera più per la perdita del sostegno economico che per la perdita del marito.

  5. Come si sviluppa l'amicizia tra Malpelo e Ranocchio?
  6. Malpelo stringe amicizia con Ranocchio, un ragazzo zoppo, e lo aiuta a sopravvivere nell'ambiente ostile della cava. Sebbene a volte sia brutale, Malpelo gli insegna a resistere alle difficoltà e lo tratta con gentilezza e compassione.

  7. Qual è il significato delle scarpe del padre per Malpelo?
  8. Le scarpe del padre, ritrovate nella cava, rappresentano per Malpelo un tesoro prezioso e un legame affettivo profondo. Le cura e le conserva come simbolo del ricordo e dell'amore per il padre.

  9. Come termina la storia di Malpelo?
  10. La storia di Malpelo termina tragicamente quando accetta un compito rischioso nella cava, ormai solo e senza nulla da perdere. Non fa più ritorno, abbandonato al suo destino inesorabile.

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