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Pascoli, Giovanni - Analisi Arano Pag. 1
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Sintesi

Arano



Al campo, dove roggio nel filare
qualche pampano brilla, e dalle fratte
sembra la nebbia mattinal fumare,

arano: a lente grida, uno le lente
vacche spinge; altri semina; un ribatte
le porche con sua marra pazïente;

ché il passero saputo in cor già gode,
e il tutto spia dai rami irti del moro;
e il pettirosso: nelle siepi s'ode
il suo sottil tintinno come d'oro.
Aspetti generali:
La poesia “Arano” composta nel 1891 da Giovanni Pascoli e pubblicata nella seconda edizione del “Myricae” del 1892, rappresenta, ad una prima impressione, una scena autunnale di vita rurale che in realtà si carica di significati più profondi rispecchianti le emozioni del poeta.
Parafrasi:
Nel campo dove nei filari di viti ancora brilla qualche foglia rossa e dai cespugli si alza come il fumo la nebbia, arano i contadini: Uno grida lentamente, un altro spinge le vacche lente, un altro spiana pazientemente con la zappa le zolle di terra. Il passero che sa che beccherà i semi già gode e spia i contadini dai rami secchi del gelso, dalle siepi si sente il verso del pettirosso simile al tintinnio delle monete.
Analisi del significante:
• Versi e Strofe: La lirica è composta da due terzine ed una quartina formate entrambe da endecasillabi.
• Rime: Le rime sono incatenate nelle terzine (A-B-A..C-B-C, filare-fratte-fumare..lente-ribatte-paziente) e alternate nella quartina (D-E-D-E, gode-moro-s’ode-d’oro).
• Figure di suono: Sono presenti l’allitterazione di L e R nelle terzine, mentre nella quartina è presente l’allitterazione della S. Vi sono anche alcuni enjambement ai versi 1,2-4,5-5,6-9,10 che mettono in risalto le parole come lente v.4, ribatte v.5 oppure v.1 filare, v.2 fratte e l’onomatopea al v.10 tintinno
• Ritmo: lento.
Analisi del significato:
• Scelte lessicali: Il campo semantico dai cui attinge il poeta è sicuramente quello contadino sono infatti presenti tecnicismi come pampano,fratte, porche e marra.
• Figure di significato: Sono anche presenti alcune figure retoriche di significato come la similitudine al verso 3, “Sembra la nebbia al mattinal fumare”, ed al verso 10, “Il suo sottil tintinno come d’oro”, e la personificazione al verso 6 della marra che diventa “paziente”.
• Figure di ordine: Nella lirica oltre alle figure di significato si notano figure di ordine come le anastrofi ai versi 7 e 9 (“In cor già gode” e “Nelle siepi s’ode”).



Commento:
La lirica presenta una metrica semplice composta da due terzine ed una quartina formate da endecasillabi. Pascoli attua questa scelta per poter comporre una poesia semplice e non troppo elaborata, sia in campo metrico sia nell’ambito semantico, anche se sono presenti alcuni tecnicismi dell’ambito contadino quali porche, marra, pampano e fratte, in quanto si limita a descrivere attività quotidiane. I numerosi enjambement pongono in risalto alcune parole come lente o ribatte che evidenziano sia la lentezza dei movimenti dei contadini sia la ripetizione di tali gesti nel tempo tanto da farli apparire come abitudinari. Anche le cesure, corrispondenti per la maggior parte ai segni di interpunzione presenti, mettono in risalto la lentezza dei movimenti e la loro natura abitudinaria. Questo stile conferisce al componimento un ritmo lento e malinconico che solo nella quartina, dove vengono descritti gli spettatori, si fa più allegro grazie alla presenza del pettirosso che inizia a cantare, portando così colore e vita a questo paesaggio irreale . Le prime due strofe del componimento descrivono infatti tristemente il lavoro nei campi in autunno, dove gli uomini, le loro voci ed il paesaggio, sono come offuscati dalla nebbia di prima mattina che, come fumo, sale dal terreno. In una visione più ampia, l’autore descrive il suo stato d’animo, malinconico e offuscato dalla nebbia che rappresenta il mistero che la natura porta con sé. Non è infatti la prima volta che Pascoli affronta temi malinconici che rispecchiano le sue emozioni, e non è la prima volta che li affronta nel Myricae, sono infatti presenti anche in “Lavandare”, ed in altre poesie non inserite in questa raccolta. In generale infatti Pascoli affronta questi temi a causa della sua infanzia e giovinezza segnata da profondi dolori come la morte dei genitori, quella di alcuni fratelli ed i tre mesi che passa in carcere per aver preso parte a movimenti anarchici. Dunque questa lirica è solo una delle molte liriche nelle quali Giovanni Pascoli descrive la malinconia come sentimento di cui l’uomo non può disfarsi.
Estratto del documento

Analisi “Arano” Giovanni Pascoli. Andrea Bruno IID

ARANO

Giovanni Pascoli.

Al campo, dove roggio nel filare

qualche pampano brilla, e dalle fratte

sembra la nebbia mattinal fumare,

arano: a lente grida, uno le lente

vacche spinge; altri semina; un ribatte

le porche con sua marra pazïente;

ché il passero saputo in cor già gode,

e il tutto spia dai rami irti del moro;

e il pettirosso: nelle siepi s'ode

il suo sottil tintinno come d'oro.

ASPETTI GENERALI:

La poesia “Arano” composta nel 1891 da Giovanni Pascoli e pubblicata nella seconda edizione del “Myricae”

del 1892, rappresenta, ad una prima impressione, una scena autunnale di vita rurale che in realtà si carica di

significati più profondi rispecchianti le emozioni del poeta.

PARAFRASI:

Nel campo dove nei filari di viti ancora brilla qualche foglia rossa e dai cespugli si alza come il fumo la

nebbia, arano i contadini: Uno grida lentamente, un altro spinge le vacche lente, un altro spiana

pazientemente con la zappa le zolle di terra. Il passero che sa che beccherà i semi già gode e spia i

contadini dai rami secchi del gelso, dalle siepi si sente il verso del pettirosso simile al tintinnio delle monete.

ANALISI DEL SIGNIFICANTE:

Versi e Strofe: La lirica è composta da due terzine ed una quartina formate entrambe da

 endecasillabi.

Rime: Le rime sono incatenate nelle terzine (A-B-A..C-B-C, filare-fratte-fumare..lente-ribatte-

 paziente) e alternate nella quartina (D-E-D-E, gode-moro-s’ode-d’oro).

Figure di suono: Sono presenti l’allitterazione di L e R nelle terzine, mentre nella quartina è presente

 l’allitterazione della S. Vi sono anche alcuni enjambement ai versi 1,2-4,5-5,6-9,10 che mettono in

risalto le parole come lente v.4, ribatte v.5 oppure v.1 filare, v.2 fratte e l’onomatopea al v.10 tintinno

Ritmo: lento.

ANALISI DEL SIGNIFICATO:

Scelte lessicali: Il campo semantico dai cui attinge il poeta è sicuramente quello contadino sono

 infatti presenti tecnicismi come pampano,fratte, porche e marra.

Figure di significato: Sono anche presenti alcune figure retoriche di significato come la similitudine al

 verso 3, “Sembra la nebbia al mattinal fumare”, ed al verso 10, “Il suo sottil tintinno come d’oro”, e la

personificazione al verso 6 della marra che diventa “paziente”.

Figure di ordine: Nella lirica oltre alle figure di significato si notano figure di ordine come le anastrofi

 ai versi 7 e 9 (“In cor già gode” e “Nelle siepi s’ode”).

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