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PAOLO VENEZIANO- TAVOLA CON SAN DONATO, IL PODESTA' DONATO MEMMI E SUA MOGLIE: elaborata per la
chiesa di san Donato a Murano, questa tavola agiografica fu tagliata nella parte superiore in età barocca, il bassorilievo ha aspetti
bizantineggianti, i volti invece sono goticheggianti,e più naturali. I committenti sono piccolissimi, nella parte inferiore.
MAESTRO VENEZIANO (CENTRO) E PAOLO VENEZIANO (ANTE)- TAVOLA CON STORIE DI CRISTO:destinata a
Trieste, che ama ancora molto i bizantinismi. In questa pala Paolo Veneziano rende omaggio ai mosaici di San Marco, presenta
una pittura stilizzata, ma quasi neoellenistica con grumi di colore. Nell'Orazione nell'Orto riprende fedelmente il modello
marciano.
MAESTRO DELL'INCORONAZIONE-INCORONAZIONE DI MARIA(1324): forse l'artefice è Martino Veneziano, padre di
Paolo, vediamo vesti panneggiate e crisografate, in un insieme di pittura e scultura (del legno, che presenta trafori virtuosistici). Il
trono ha la valva, non c'è una chiarezza della costruzione, il drappo ricopre sia Maria che Gesù, in una grandiosità artificiale. La
sfera celeste raggiata è un recupero dell'arte paleocristiana, in riferimento alla gloria Celeste, i gesti sono lenti, solenni, ci sono
dorature a missione.
MAESTRO DELL'INCORONAZIONE-DOSSALE DEL BEATO BEMBO: per Dignano in Istria, al centro c'è il Beato, ai lati i
suoi miracoli. Vediamo un senso ornato più divagante ed elementi architettonici tridimensionali, con un realismo impensabile se
non alla luce del lavoro di Giotto. Lui però dissimula questo dialogo col maestro fiorentino, cercando una propria identità. Il tema
dell'incoronazione e della dormitio di Maria è molto amato, e conseguentemente iterato, a Venezia.
PAOLO VENEZIANO POLITTICO DI SANTA CHIARA(1335): alla galleria dell'accademia a Venezia, è un polittico raffinato,
a tre registri, i virtuosismi lignei sono esuberanti, cornice traforata all'interno e alleggerita. Vediamo un'acquisita sensibilità alle
proposte gotiche, le decorazioni lignee ricordano un loggiato, le figure sono stagliate sul drappo d'onore, risoluzione aerea,
immateriale esibizione di decori a missione, gesti lenti e solenni. I cori angelici hanno gusto cromatico assortito, in una sinfonia di
colori. Da confrontare con l'incoronazione di Vitale da Bologna, che presenta una Vergine avvolta da un manto crisografato, in
posizione secondaria rispetto al figlio.
Anche Paolo Veneziano cerca un'ispirazione nel lavoro di Giotto,. come è evidente osservando le sue tavole giovanili: in
Gioacchino viene cacciato dal tempio riprende l'architettura giottesca, ma modifica la posa dei personaggi, e le carni, scurendole.
La scena risulta obliqua, un po’ schiacciata sul piano. Stessa cosa per "la presentazione al tempio della vergine".
PAOLO VENEZIANO- DORMITIO VIRGINIS (1333): fatta per Vicenza, per la chiesa di san Lorenzo, le figure sono disposte
simmetricamente, Crtisto è nella mandorla, ispirazioni al linguaggio di Duccio e Giotto, la sua pittura è monumentale. Accanto
alla scena centrale, dove vediamo in alto Gesù che ascende al cielo con l'animula di Maria, vediamo i francescani San Francesco e
Sant'Antonio da Padova, resi con sapiente pittoricismo, con saio semplice, ma nimbo punzonato.
PAOLO VENEZIANO- LUNETTA DELLA TOMBA DEL DOGE CONTARINI: è in Santa Maria de'Frari, dove Francesco
dandolo, il Doge, e la Dogaressa Elisabetta Contarini, sono presentati a maria in trono con Gesù dai loro santi omonimi. La
Madonna ha il manto azzurro tempestato di gigli, che risalta sulle pur ricche vesti dei dogi.
PAOLO VENEZIANO: COPERTA DELLA PALA D'ORO: questa copertura nascondeva la pala nei giorni feriali, i volti sono
minuti e i corpi allineati, ispirato anche al gotico francese e all'opera giottesca 8soprattutto nelle storie di San marco nel registro
inferiore. La parte superiore si poteva piegare in avanti, e le storie di San marco sono corrispondenti alle caratteristiche dei
personaggi rappresentati (Martirio di San Marco, Imago pietatis)ci sono molti scorci nel registro inferiore, effetti artificiosi (nave
dei crociati che entra in una gola fra le rocce). Nella formella con l'Apparitio si nota l'amore dei veneziani per i Marmi, con cui
ricoprono l'interno di san marco.
MARCO ROMANO- GRUPPO DELL'ANNUNCIAZIONE: dovevano essere posti sopra le colonne. resa dei sentimenti molto
forte, la Vergine guarda affettuosamente l'Angelo, resa della sodezza delle carni, e del panneggio, l'Angelo ha le labbra schiuse,
panneggiato.
PAOLO VENEZIANO: MADONNA CON BAMBINO-CESENA (1347): sembra un'amplificazione di quella della tomba
Dandolo-Contarini, con mantello crisografato, con gigli, e in braccio il bambino. Dal trono marmoreo fanno capolino gli angeli.
PAOLO VENEZIANO E FIGLIO-POLITTICO DI SANSEVERINO (MARCHE): le figure sono molto slanciate, esili e filiformi,
la cornice bizantina si ingentilisce, eleganza "martiniana",gusto per la superficie e il cangiante.
PALAZZO DUCALE: alleggerito , svuotato dal doppio ordine di logge, notiamo l'elaborazione a traforo, archi inflessi, carenati,
di ispirazione islamica. Quadrilobi inscritti in clipei, intarsi marmorei di varie tonalità di rosa per formare un grossa decorazione a
carpet.. I capitelli traforati, ad opera di Filippo Calendario, rappresentano vari temi inscritti in foglie d'acanto: la superbia,
Aristotele detta le leggi, mentre nelle sculture angolari ci sono temi biblici, come l'ebbrezza di Noè e il Peccato originale, o il
Giudizio di Salomone(irruenza plastica).
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO LION (1357/1359): Nel Polittico Lion (1357, Venezia, Gallerie dell'Accademia) la
severità delle figure appare già temperata dalla luminosità dei toni. nel riquadro centrale vediamo l'Annunciazione e Dio Padre,
mentre ai lati vari santi e sante.
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO :rappresenta le storie di San Pietro, smembrato tra il Museo Correr di Venezia (la parte
centrale con La consegna delle chiavi a S. Pietro) e gli Staatliche Museen di Berlino (la predella con cinque scomparti), dove
l'artista raggiunge un'acuta espressività con i vivacissimi effetti creati dalle figurette nervose e guizzanti contro paesaggi fantastici.
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO dell'annunciazione: si vede dove manca la cornice, colori vivi, rotondità delle carni.
LORENZO VENEZIANO-MADONNA CON BIMBO: fatta per San francesco a Rieti, vediamo Maria seduta in trono con Gesù
bambino, con in mano una rosa, sotto la loggia che ricorda una cappella.
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO: al centro c'è l'Odeghetria, ai lati c'è Santa Caterina d'Alessandria, rappresentata nel
momento del martirio e Santa Lucia.
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO CON MORTE DELLA VERGINE: 1366 molti tabernacoli e dorature con riccioli, colori
forti. : dal polittico dell’altare maggiore di San Giacomo
LORENZO VENEZIANO-POLITTICO a BOLOGNA, chiesa degli
agostiniani, ricostruzione con incoronazione di Maria e coro angelico in alto.
Nicolò di Pietro: Madonna col Bambino e donatore Vulciano Belgarzone (1394) Venezia, Gallerie dell’Accademia: il committente
è piccolo, Maria è grande, in trono, con drappo rosso e Bimbo in braccio.
ESEMPI DI TECNICA: Cerchia di Paolo Veneziano: Madonna col Bambino (c. 1330), ingessatura continua sotto la cornice,
sporcature di pennello Simone Martini, polittico, part. della predella: San Tommaso d’Aquino e Sant’Agostino (1319-1320)
carpenteria more toscano, la cornice era solidale al fondo, inchiodata ed incollata.
LEZIONE TREDICI: L'ARTE NELLE CORTI DEL NORD ITALIA
Architettura francescana a Padova e Verona: corti che verranno inglobate poi da Venezia. Le corti che emergono nel 400,
Mantova e Ferrara, nel 300 hanno un ruolo di secondo piano. Questi signori, giunti al potere grazie alla finezza politica e alla
ricchezza derivata spesso dai commerci o dall'attività bancaria, devono inventarsi un glorioso passato, e ingraziarsi la Chiesa, ed è
per questo che finanziano soprattutto gli ordini mendicanti, vicini sia al popolo che al volere di Roma.
BASILICA DEL SANTO (PD) Riprende San Marco a Venezia nella struttura, nel transetto sx c'è l'arca con la tomba del Santo.
Si può confrontare con San Fermo a Verona (1314): chiesa un tempo benedettina, poi sotto i francescani, che la riprendono e
ampliano. E' su due livelli, era a 3 navate, la fanno ad aula unica, con copertura a carena, lignea. I lavori furono pagati da
Guglielmo Castelbarco, signore della Val Logarina (Rovigo-Verona), amico di Cangrande. Nell'iscrizione mette in risalto il suo
mecenatismo.
Nella navata opera il giottesco MAESTRO DEL REDENTORE (1320) che rappresenta Guglielmo col modellino in mano, mentre
lo offre ad un frate. C'è una dedica : " Questo poverello Daniele ti offre, o Cristo, le vetrate, la pittura, la navata, il coro e molte
altre cose. Accetta, o Dio santo, i piccoli doni che questo padre mio [scil. Fra Daniele Gusmerio] dà a te Cristo coi soldi di me
Guglielmo.
ANNUNCIAZIONE E CRISTO: il Maestro affresca un Cristo redentore in una finestra tamponata, con ai lati un'Annunciazione,
dove l'Angelo fa un gesto di saluto e la Madonna porta le braccia al petto, impaurita.
DOSSALE DI SANTA CATERINA(1320) eseguito per Verona dal maestro, è ieratico e pragmatico, con Santa Caterina, vestita
di rosso, che accarezza il Gesù sul trono. C'è un' espressività forte.
CICLO DI ARCO: (1330) nella rocca dell'Arco raffigura un ciclo di scene profane e di piacere. Vediamo due fanciulle giocare a
dama.
TOMBA DI GUGLIELMO CASTELBARCO (1320):sarcofago posto davanti alla chiesa di Santa Anastasia, eseguito
dall'omonimo maestro, prima le Arche pubbliche, aniconiche, erano solo a Bologna, per i dottori dell'Università. Il "Maestro"
autore dell'arca rappresenta il defunto. Sopra c'è il ciborio.
ARCHE SCALIGERE(1330/1335): fatte davanti alla loro parrocchia, Santa Maria Antica, la prima è quella di Cangrande. Il ben
più debole Mastino, curò molto di più l'immagine rispetto all'antenato. Nella statua equestre di Cangrande, la gualdrappa del
cavallo era molto decorata. Nel GISANT, rappresentazione del corpo, è raffigurato sempre come un guerriero.
STATUA EQUESTRE DI CANSIGNORIO: il cavaliere è realistico. Sui cibori e nei timpani di tutte le arche, ci sono scene della
Bibbia. Vediamo il Peccato Originale, con l'albero che fa da colonna col serpente avvolto intorno e i due progenitori sotto l'albero,
oppure Caino e Abele, con Caino che impugna l'arma e Abele a terra, morto. "Ebrezza di Noè": lui è nudo, dorme, viene schernito
dai figli. L'arca di Cansignorio, goticissima, a cupola e piena di pinnacoli, fu eseguita da Bonino da Campione, a cui si rivolge
Bernabò Visconti, che sposò una Scaligeri. Lui si fa erigere un gra