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VALORE FONETICO VALORE FONOLOGICO
↓↓ Sonore (b-bene)CONTOIDE CONSONANTE Sorde (p-pane)VOCOIDE VOCALE
Il contoide si divide in punto di articolazione (il punto per articolare i suoni) e il modo di articolazione (si riferisce agli organi impiegati per produrre i suoni).
Sonori l’aria si ferma sulle corde vocali che vibrano
I suoni possono essere: Sordi le corde vocali sono aperte ovvero non c’è vibrazione.
Come già detto nel cinese moderno non ci sono suoni sonori, bensì sordi, questi si differenziano per consonanti sorde aspirate e sorde non aspirate. In tutte le descrizioni fonologiche, la sillaba è considerata come un’entità a se, autonoma. Essa è composta da tre parti:
- Iniziale: può essere una consonante o una semivocale (W;Y), non è obbligatoria in quanto possono esistere anche sillabe composte da finali (il carattere iniziale è facoltativo);
- Finale: se abbiamo una sillaba completa,
La finale è la parte rimasta dopo l'esclusione dell'iniziale. Può essere costituita da un gruppo vocalico obbligatorio e una consonante terminale (non obbligatoria).
Tono: ci indica l'altezza dell'emissione sonora della vocale o del gruppo vocalico che costituisce la sillaba (se ci sono più vocali complesse l'indicatore va sulla vocale principale o sulla più aperta).
La consonante iniziale può non esserci, in questo caso si dirà iniziale zero.爱 ài amare 7
Gli errori più comuni sono:
- credere che le iniziali siano sempre delle consonanti;
- non bisogna confondere la vocale con una finale, in quanto come già visto ne esistono solo due oltre le vocali.
Disposizione dei toni in presenza di più vocali:
- tono sulla I
- tono sulla A
- tono sulla U
- tono sulla O
- tono sulla O
- tono sulla A
- tono sulla O
- tono sulla A
•→ IA tono sulla A IANG tono sulla A
•→ UA tono sulla A UANG tono sulla A
•→ AI tono sulla A IE tono sulla E
Ecco alcuni casi che dimostrano quanto la scrittura Pinyin non sia del tutto efficace:
La I ad esempio ha diverse pronunce, ma è scritta sempre allo stesso modo:
- “I” retroflessa in presenza di Z-S-C (zǐ-cǐ-sì);
- “I” retroflessa in area velare se aggiungiamo la H (zhǐ-chì-shì-rì);
- In tutti gli altri contesti si pronuncia i (qī).
La U ha due varianti:
- Quando è preceduta da J-Q-X-Y si legge ü (chiusa; dieresi);
- Altrimenti rimane la pronuncia classica.
La vocale zero 0 è denominata per convenzione, ha una pronuncia molto variabile:
- liù (lió);
- huì (uei);
- lun (luen).
La A ha un suo limite, se seguita da -N e preceduta da I o U modifica il suono in E.
Le iniziali possono essere: B-P-D-T-G-K-J-Q-L-C-S-N-M-Y-Z-X-R. La H viene
aspirata.Trasformazione dei toni:
- 3° tono + 3° tono
- 2° tono + 3° tono
- 3° tono + (1°/2°/4°/neutro) mezzo 3° tono
- (14 anzi che 214) + (1°/2°/4°/neutro)
I tratti:
Per tratto s’intende il tracciato compiuto senza interruzione del pennello.
- Tratto Nome
- punto (goccia discendente)
- linea orizzontale
- linea verticale
- tratto discendente a sinistra 8
- tratto discendente a destra
- tratto ascendente
- uncino orizzontale
- uncino verticale
- uncino obliquo
- tratto ribattuto verticale
- tratto ribattuto orizzontale
- tratto discendente spezzato
- tratto discendente a sinistra chiuso
- tratto orizzontale discendente a sinistra
- tratto orizzontale con uncino a sinistra
- tratto orizzontale con uncino a destra
- tratto ribattuto con uncino
- tratto orizzontale con piega
- tratto orizzontale con piega e uncino
- tratto orizzontale con piega e uncino inverso
Questi sono i 20 tratti base per poter formare i vari caratteri.
I tratti vanno scritti e indirizzati nella giusta direzione per evitare
di confonderli, come ad esempio nel tratto ascendente o discendente. Ci sono comunque delle norme da rispettare mentre si scrive, altrimenti i caratteri avranno sempre qualcosa d'imperfetto.
IN GENERALE: si scrive dal alto verso il basso e da sinistra verso destra.
NORME:
- Il tratto orizzontale viene prima di quello verticale;
- Il tratto discendente a sinistra prima del tratto discendente a destra;
- Il tratto superiore prima di quello inferiore;
- Il punto e il tratto verticale a sinistra si scrivono prima di quelli a destra;
- I tratti esterni si scrivono prima di quelli interni (ATTENZIONE: nel caso in cui si tratta di un carattere con un recinto, prima si disegnano i tre lati esterni poi l'interno e alla fine si chiude);
- Il tratto centrale si scrive prima dei tratti simmetrici laterali;
- La componente superiore si scrive prima della componente inferiore;
- La componente di sinistra si scrive prima del componente di destra;
La calligrafia è considerata un'arte in Cina.
Ci sono dei maestri che insegnano come utilizzare il pennello. Il rispetto delle norme dà equilibrio al carattere, inoltre è importante conoscere queste norme in quanto potrebbe capitare di incontrare qualcuno scrivere in corsivo e solo grazie all'ordine dei tratti sarà possibile capire di cosa si tratta.
Storia della scrittura:
Il cinese è l'unica lingua al mondo ad avere una scrittura basata prevalentemente su caratteri, detti hàn zì, utilizzati in quello che attualmente viene chiamato "cinese mandarino". Durante la seconda metà del secolo scorso si è affermato l'utilizzo di una trascrizione fonetica in caratteri latini: il pinyin. Le prime testimonianze scritte della lingua cinese risalgono ad alcune incisioni su gusci di tartaruga del 1400 a.C. Da allora i caratteri hanno subito molti cambiamenti l'ultimo dei quali, nel 1956, ha ridotto il numero di tratti di quelli più complessi (cinese).
tradizionale) e hanno introdotto la scrittura in orizzontale. Fino al XX secolo, la maggior parte della scrittura cinese convenzionale è stata fatta in wényán (文言), tradotto come "cinese classico" o "cinese letterario", molto differente dalle varietà parlate di cinese. Dal movimento del 4 maggio del 1919, il modello convenzionale per il cinese scritto è stato cambiato in báihuà (白话). Il termine "cinese scritto standard" si riferisce ora al cinese vernacolare. I caratteri cinesi sono intesi come morfemi e sono indipendenti dal cambiamento fonetico. Quindi, anche se "uno" è yī in mandarino, yat in cantonese e tsit in hokkien, questi termini derivano tutti da una parola cinese antica comune e condividono un carattere identico: 一. Questa riforma non è stata accettata a Taiwan dove sono ancora diffusi i caratteri tradizionali. Durante il processo di semplificazione èStato introdotto il concetto di:
- Jiǎntǐzi: caratteri semplificati;
- Fántǐzi: caratteri complessi.
Inizialmente, il processo di semplificazione è stato ostacolato dai conservatori e solo nel 1956 sono riusciti ad iniziare le sperimentazioni di semplificazione, poi nel 1964 c'è stata la pubblicazione ufficiale dei caratteri semplificati (2.238 caratteri).
1 ottobre 1949 -> fondazione della Repubblica Popolare Cinese
Per il processo di semplificazione si sono utilizzati diversi metodi, essendoci molti omofoni si è cercato di scegliere il carattere che esprimesse quella sillaba il più semplicemente possibile. In altri casi si è semplificato graficamente il carattere:
- 从 -> cōng (usato per il moto a luogo)
- 个 -> gè (classificatore)
- 学 -> xué (studiare)
Tutt'oggi i caratteri complessi sono usati nella stampa dei quotidiani a Taiwan, Hong Kong e Macao. Per poter leggere un giornale bisogna conoscere un minimo di 5.000 caratteri.
Mentre per poter sostenere una conversazione ne bastano 3.000. I libri sono stampati con righe dall'alto verso il basso in maniera semplificata, prima erano scritti in colonna e si leggevano da destra verso sinistra. Per indicare il livello culturale di una persona si guardano i caratteri conosciuti. Il dizionario cinese è diviso in otto volumi, ed è stato pubblicato nel 1991, prevede 56.000 caratteri.
Un po' di storia: Formazione dei dizionari. I caratteri sono il risultato della combinazione dei 214 radicali, anche se ci sono dizionari che potrebbero presentare più o meno radicali, a seconda di come viene considerato il tratto. Sono delle componenti costituiscono i morfogrammi, possono essere formati da un tratto fino ad arrivare a radicali complessi a 12/13 tratti.
mù = legno/albero (formato da 4 tratti) si può trovare anche associato a se stesso con il 木 significato di bosco, foresta.
bǎ = è un classificatore per oggetti per oggetti da impugnare.
La prima parte è il radicale mano che dà la parte semantica, mentre la seconda particella fornisce la parte fonetica. I caratteri composti sono formati da radicali, fondamentali per la conoscenza della lingua e per poter utilizzare correttamente i vocabolari. Ognuno di essi da un valore semantico e particolare al carattere che lo contiene. I radicali si possono trovare nella parte superiore del carattere (jiā casa; famiglia; radicale tetto). Possono essere entrambi radicali, allora si prende la parte a sinistra (míng luminoso; radicale sole) oppure si potrebbe prendere il 明 radicale raddoppiato (guà radicale mano + doppia terra). I radicali sono le parti che costituiscono la grafica del carattere. Classificare i caratteri di cui non si conosce il suono e quindi la trascrizione fonetica (pinyin) è sempre stato un problema, inizialmente si seguivano questi principi: 1. Divisione per materia: in questo modo si rendeva fruibile il patrimonio.lessicografico allora presente. Il primo dizionario cinese di questo tipo è l'Erya (cinese tradizionale: 爾雅; semplificato: Ěryǎ). La versione che ci è giunta è del III secolo a.C., esso comunque già esisteva in precedenza; 112. Divisione per suoni: questo sistema affiancava caratteri con suoni noti a caratteri diversi, dividendo le iniziali e le finali. Così nacquero i Rimari: (es. jiā era diviso in: jí + qiā) Il primo rimario a noi pervenuto si chiamava Qieyun (切韵 Qièyùn), realizzato da Lu Fayan (陸法言 Lu Fǎyán), risalente al 601 d.C. (epoca Tang). Né