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ELEMENTI PIÙ MODERNI

non di rifarsi ai dogmi religiosi, ma di attingere alle fonti più autorevoli di conoscenza geografica:

- Il Milione, di Marco Polo

- Geografia, di Tolomeo (riscoperta nel ‘400 in Europa, risalente al II sec. d.C. dove si

vedevano già elementi di scientificità)

- Vari resoconti di viaggiatori voleva rifarsi all’esperienza del viaggio nel modo più

attendibile possibile.

Inoltre è da notare che le circa 3000 iscrizioni nella mappa sono in VOLGARE, non più in latino.

Agli angoli abbiamo tre diagrammi cosmologici nel tentativo di spiegare le leggi cosmiche.

Elemento che si discosta completamente dal Medioevo: Mancano Cristo e il Paradiso Terrestre

non c’è all’interno della rappresentazione, ma sta in basso a sinistra. Franco Farinelli, geografo

italiano, ha parlato a tal proposito di “cacciata dal paradiso terrestre”, a significare questo

spostamento di prospettiva e di rappresentazione del Paradiso, che verrà totalmente eliminato

nelle cartografie moderne.

Questa carta dunque rappresenta a pieno il momento di passaggio che 30 anni dopo avverrà in

direzione di un’epoca moderna. Si tratta di un passaggio epocale perché si passa da un’epoca

all’altra e in questo passaggio si acquista una piena coscienza di una globalità del mondo, lo farà

soprattutto Vespucci, che comprenderà che le terre scoperte da Colombo rappresentavano in

realtà un nuovo continente. Amerigo Vespucci parlerà in proposito di novus mundus, mondo

nuovo, che proietta l’Europa fuori da sé stessa, spostando il baricentro dal Mediterraneo

all’Atlantico fino all’America. Cioè d’un tratto l’Europa nella propria percezione culturale passa da

centrale a periferica.

Il mondo viene percepito in maniera differente, si inizia così a ragionare in termini globali, quasi

come oggi lo conosciamo.

Dopo la scoperta dell’America, nel 1494 viene stipulato il Trattato di Torresillas, tra le maggiori

potenze dell’epoca, ossia Spagna e Portogallo e viene tracciata una linea immaginaria, che

suddivideva le sfere d’influenza delle conquiste territoriali da parte dei due stati, chiamata la Raya,

tracciata all’altezza circa del 46° meridiano, che viene legittimata da Papa Alessandro VI.

Europa diventa all’improvviso un vecchio continente, avendo scoperto un mondo nuovo diventa

“vecchia”. Comincia a cambiare il rapporto dell’uomo con la terra e il mare che diventa simbolo di

modernità, associato ad un’idea di fluidità; si passa da una logica cosmica divina ad una

concezione del mondo come GLOBUS, in cui era possibile rappresentare anche spazi di vuoto,

dove non era più necessario rappresentare tutto come ESPRESSIONE DI DIO; se il mondo è

percepito come globus ogni luogo può diventare centrale e ogni individuo può sentirsi il CENTRO

DEL MONDO; non è un caso che nella modernità si assista ai concetti di relativismo e quindi di

individualismo eccetera.

Ruolo cruciale in tutto questo lo ebbero le scoperte geografiche e la loro scientificità: il mondo

inizia ad essere rappresentato in modi scientifici, non più per simboli, tanto che si arriverà a parlare

di “certezza del rappresentare” perché la rappresentazione cartografica viene delineata su basi e

strumenti scientifici. A questo proposito, la Casti parla di due diversi modi di approcciarsi al mondo:

a. è la geografia dei viaggiatori

Geografia a vele spiegate 

b. è la geografia dei cartografi.

Geografia di laboratorio 

Sono due che devono necessariamente comunicare tra loro, che

APPROCCI COMPLEMENTARI

saranno essenziali per gli sviluppi filosofici detti sopra:

a. deve necessariamente essere riportata su carta per confermare l’esperienza dei viaggi;

b. deve per forza rifarsi ai viaggi per essere realistica (Fra’ Mauro ne è un esempio).

Per fornire un esempio lampante del passaggio da età medievale a moderna, possiamo notare che

si passa poi da un’idea di mappa mundi a una idea di TEATRO MUNDI: l’idea del teatrum fu

introdotto nel Cinquecento dagli Olandesi, quando composero i primi Atlanti: rappresentazione

organica del mondo che raccoglie diverse carte, che hanno elementi in comune

- Stessa scala

- Danno una rappresentazione organica di un unico territorio

Idea del teatrum mundi

Comporta l’idea che l’uomo sia entrato pienamente nelle logiche di conoscenza del mondo, cioè

l’uomo tende a conoscere non più con il filtro religioso, ma è spinto a conoscere profondamente il

mondo, in modo scientifico;l’uomo studia i meccanismi e le logiche scientifiche, non metafisici;

tende a rappresentare i contorni del mondo in modo realistico e non più semplicemente simbolico.

Non più rappresentazione di mostri perché sono fuori dal centro, piuttosto si lascia la mappa libera,

piena spazi vuoti, aperti a nuove possibilità: l’uomo comincia a comprendere come è fatto il mondo

perché lo studia a fondo, tenta di descriverlo e rappresentarlo al meglio in TERMINI REALISTICI.

13 MARZO

Industria felice cartografica: si è sviluppata dando un impulso dal punto di vista di innovazioni

tecniche descrittive e di rappresentazione dai cartografi olandesi tra il Cinque e il Seicento.

Si svilupparono rappresentazione cartografica si esplica

4 modi per rappresentare il mondo 

attraverso 4 linee principali:

1. : servivano per ragioni pratiche (a navigare, perché rappresentavano le distanze e

Globi

all’insegnamento della geografia per le conoscenze del mondo.) conformi ed equidistanti

2. : necessarie agli Olandesi per rappresentare il mare (orientarsi e approdare a

Carte nautiche

nuovi territori e ripercorrere le vie e le rotte per il commercio nei mari del Nord Europa)

3. : carte che venivano allegate ai documenti propagandistici e ai pamphlet

NIEUWSKARTEN

anti spagnoli durante la guerra degli 80 anni, ovvero la guerra olandese contro l’Impero

spagnolo per ottenere l’indipendenza. Erano carte militari che servivano ad aggiornare la

popolazione soprattutto sopratutto in un ottica guerriglia che deve coinvolgere la

popolazione contro un esercito più stabile che è quello spagnolo.

4. : tipologia che serviva per la gestione pratica del territorio;

Carte per la gestione delle acque

gestione delle acque è fondamentale per le opere di bonifica fatte dagli Olandesi nel

Cinquecento, furono opere enormi nell’Olanda del 500 e servivano per strappare la terra

all’acqua.

Questa lotta contro l’acqua fu un elemento di identità nazionale per gli olandesi, fu una lotta

importantissima tanto che la ritroviamo in moltissimi simboli nazionali olandesi, come ad esempio il

simbolo della Zelanda, una delle regioni delle Province Unite, che vede la scritta Luctor et

emergo (lotto ed emergo dalle acque) con un leone che emerge dalle acque: il leone Olandese.

Il fu alla olandese e lo è tuttora, e in qualche modo

dominio sull’acqua base dell’identità nazionale

formò anche lo spirito avanguardistico olandese, il loro spirito e modo di vivere la società, e il modo

di rapportarsi tra loro perché fu una lotta combattuta da TUTTI, senza una distinzione di ceto; per

cui la mancanza di una gerarchia che vive in alcune forme come la democrazia olandese e il loro

sviluppo demografico si deve anche a questa lotta continua contro l’acqua e le inondazioni cui era

soggetta l’Olanda.

Olandesi: furono gli interpreti perfetti del cambiamento strutturale del mondo, in cui si vedeva una

preminenza dell’elemento acquatico, del mare come mezzo con cui potevano effettuarsi gli scambi

commerciali, e anche nella preminenza e affermazione dell’elemento economico. Questa lotta

contro l’acqua definisce di fatto quella che è chiamata la “geografia morale” degli olandesi, che li

portò ad identificarsi col popolo ebraico, considerando se stessi e la loro lotta come interpreti di

una benedizione divina, perché il popolo ebraico è il popolo salvato dalle acque.

Luctor et emergo

Il leone, che rappresenta l’Olanda e le Province Unite olandesi, esce fuori vittorioso dalle acque.

Mappa di Amsterdam

Notiamo come il dominio sull’acqua ha definito la geografia stessa e il paesaggio della città. C’è un

nucleo centrale e il segno della lotta dell’uomo contro l’acqua: opera di bonifica, canalizzazioni,

rete idrica che circonda la città, un’opera dell’uomo che è continuata attraverso i secoli, e che ha

definito il paesaggio

Simbolo di Amsterdam

Identifichiamo le tre X con le tre pene di Amsterdam, le tre croci che affliggono la città:

INCENDI, PESTE e ACQUA (inondazioni)

Sono i simboli della vittoria su questi tre elementi, avvenuta tra il Cinquecento e il Seicento. È una

lotta di identificazione nazionale, per la quale la cartografia ha giocato un ruolo fondamentale,

perché gestire le acque e per la loro bonifica, si doveva realizzare una cartografia quanto più

inerente alla realtà, che fornisse tutti gli elementi utili ai gestori della cosa pubblica per poter

operare al meglio sul territorio.

Questo rapporto così dinamico e poi vittorioso degli olandesi con il territorio, portò ad una

vocazione geografica che si riflette anche in ambito artistico, perché le carte erano presenti nelle

case olandesi e nella vita quotidiana delle persone. Arte e cartografia hanno l’obiettivo di restituire

un’immagine fedele alla realtà: l’elemento del realismo è centrale tanto nell’arte quanto nella

cartografia. Svetlana Alpers

Dal punto di vista artistico una storica dell’arte, , ha parlato di arte del descrivere

degli olandesi, cioè gli olandesi sviluppano un’arte descrittiva: capacità degli olandesi di descrivere

nell’arte la realtà per quello che è, e anche la realtà quotidiana, in cui sono sempre presenti delle

carte geografiche. L’arte del descrivere propria degli artisti olandesi che si contrappone all’arte

degli italiani, definita dalla Alpers come arte del narrare, nel senso che gli italiani erano predisposti

più che a una descrizione realistica, al narrare storie e fatti.

La Alpers coglie dal punto di vista artistico:

punti essenziali

- Artisti spesso sono figli di VETRAI, che avevano continuamente a che fare con il

commercio di specchi, che forniscono un’immagine diretta della realtà stessa.

- Tecnica artistica che vedeva le tele totalmente dipinte, con un rapporto di continuità

rispetto alla realtà stessa, perché consideravano la tela come diretta emanazione della

realtà

-

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
19 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Odette22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia, rappresentazione e potere e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Ricci Alessandro.