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LE CALORIE
In biologia e in nutrizione la grande caloria o caloria alimentare viene indicata con Cal o kcal, ed equivale a 1000 piccole calorie, ed è utilizzata per indicare l'apporto energetico medio di un qualsiasi alimento per unità di massa. Viene usata la dicitura kcal o Cal, ma in entrambi i casi (e non bisogna quindi confondersi) è la stessa cosa.
Tenendo conto che un grammo di glucosio sviluppa 3,92 kcal, un grammo di proteina circa 4 kcal, e un grammo di lipidi circa 9 kcal, tutti gli altri alimenti sono rapportati ad essi per calcolarne il loro apporto energetico medio.
Oggigiorno quasi tutti gli alimenti possiedono una precisa tabella sulla confezione, con l'apporto calorico medio, espresso in Cal o Kcal, calcolata per porzione singola di quell'alimento e/o per ogni 100 gr di quell'alimento.
LA MALNUTRIZIONE
La malnutrizione è la conseguenza prolungata nel tempo di difetti di nutrizione. È associata ad un aumento della
mortalità. La malnutrizione si può classificare in: - Globale: ridotto apporto nutrizionale, aumento del dispendio energetico o perdita di nutrienti - Selettiva: deficit di vitamine, sali minerali, oligoelementi o da altre carenze nutrizionali Le cause di una malnutrizione sono: - Riduzione apporto orale di alimenti (anoressia, nausea, disfagia, dolore, ostruzioni gastrointestinali, vomito, alcolismo, depressione, ecc.) - Alterata digestione (colestasi, stasi batterica intestinale, insufficienza pancreatica, fibrosi cistica, sindrome dell'intestino corto, ecc.) - Malassorbimento (celiachia, linfoma intestinale, sindrome dell'intestino corto, ecc.) - Alterata utilizzazione dei nutrienti (insufficienza epatica e renale, neoplasie, sepsi, AIDS, ipertiroidismo, ecc.) - Perdita dei nutrienti (diarrea, emorragie, dialisi, ecc.) - Aumentati fabbisogni (sepsi, traumi, ustioni, neoplasie, interventi chirurgici, ecc.) La malnutrizione puòessere da digiuno o da stress, e quella da digiuno può essere da digiuno breve o da digiuno prolungato.
La malnutrizione da stress può essere causata da ustioni, necrosi, infezioni gravi, traumi penetranti, neoplasie, radiazioni, malattie croniche, ecc.
Le conseguenze della malnutrizione sono:
- Primarie: ridotta guarigione delle ferite, ridotta funzionalità intestinale, ridotta funzionalità muscolare, ridotta risposta ventilatoria, ridotta risposta immunitaria, aumento del rischio di infezioni e aumento di complicanze
- Secondarie: aumento mortalità, aumento della durata di degenza, aumento dell'impiego di farmaci, aumento della durata della riabilitazione, ridotta qualità della vita, aumento dei costi di gestione sanitaria
Le caratteristiche dei test diagnostici per la valutazione dello stato nutrizionale sono:
- Semplice determinazione
- Non invasività
- Riproducibilità nel tempo
- Affidabilità
Sensibilità • Basso costo
Lo scopo della valutazione dello stato nutrizionale è quello di accertare l'esistenza della malnutrizione, valutarne la gravità e individuare la terapia.
Per valutare lo stato di malnutrizione bisogna fare:
- L'anamnesi
- Valutazione dell'apporto alimentare
- Esame obiettivo (edemi arti inferiori, piaghe da decubito, muscoli ipotrofici, adipe scarso, manifestazioni cutanee, ecc.)
- Valutazione consumi (metabolismo basale)
- Esami biochimici (albumina, prealbumina)
- Esami immunologici (conta dei linfociti totali)
- Esami strumentali
Inoltre in questi casi è molto utile effettuare una valutazione antropometrica misurando l'indice di massa corporeo (IMC), le circonferenze e le pliche di grasso.
Gli esami strumentali sono molto importanti e alcuni di essi sono la valutazione della forza della stretta di mano, l'elettrostimolazione del nervo ulnare, la bioimpedenzometria (BIA).
che si basa sulle diverse proprietà conduttive dei tessuti biologici, TAC, RMN, ultrasonografia, ecc. Lo scopo della terapia è quello di migliorare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita. In caso di malnutrizione il supporto nutrizionale può essere fornito tramite 3 metodi: - Alimenti fortificati - Nutrizione enterale (orale, SNG, stomia) - Nutrizione parenterale La nutrizione orale è la prima scelta se è fattibile, si possono usare integratori per migliorare la dieta ed ha un costo contenuto. La nutrizione enterale è di seconda scelta, richiede il posizionamento di una sonda o di una stomia, è poco tollerata ma ha un costo contenuto. La nutrizione parenterale è l'ultima scelta, richiede un CVC, non interferisce con il tratto gastrointestinale ma ha un costo più elevato e va incontro a complicanze. IL DIABETE Il termine diabete identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria e polidipsia.riconoscono vari tipi di diabete:- Diabete mellito: che comprende diabete di tipo I, di tipo II e diabete gestazionale
- Diabete insipido
- Un valore > di 200 mg/dl della glicemia in
FPG (glicemia a digiuno) >126 mg/dl. A digiuno si intende il mancato• apporto calorico per almeno 8 ore
2hPG> 200 mg/dl durante un OGTT (oral glucose tollerance test). Si• somministrano 75 g di glucosio disciolto in acqua, se il valore dopo 2 ore
dall’assunzione è superiore a 200 mg/dl si ha una buona probabilità di
avere il diabete.
Se il valore è compreso tra 140 e 200 mg/dl si ha una IGT ovvero una
ridotta tolleranza al glucosio.
Le complicanze del diabete possono essere:
Precoci: chetoacidosi (vengono usati i grassi anziché il glucosio per• produrre energia con conseguente formazione dei corpi chetonici)
Tardive: vascolari e neurologiche•
La dieta rappresenta il primo presidio terapeutico e si deve associare ad ogni
altra terapia.
ADA ad esempio non raccomanda la restrizione dei carboidrati, mentre il
fruttosio e il
galattosio sono assorbiti più lentamente e aumentano la glicemia in misura minore del glucosio. Altri fattori influenzano la risposta glicemica come ad esempio la quantità di carboidrati, i tipi di amidi, la cottura dei cibi, ecc. L'IG indica di quanto aumenta la glicemia di un alimento in relazione ad un alimento standard (glucosio o pane bianco).
Misura l'area sotto la curva della glicemia dopo un carico di 50 g di carboidrati. IG < 55 = basso, IG 55-70 = moderato, IG > 70 = alto. Mentre il carico glicemico (GL) si ottiene moltiplicando l'IG per la quantità del carboidrato somministrato.
Studi indicano che alimenti a basso IG migliorano il controllo della glicemia, anche se bisogna calcolare che l'IG varia anche negli stessi alimenti, ad esempio la frutta matura ha un maggiore IG rispetto alla frutta acerba, oppure maggiore sarà la cottura di un cibo e maggiore sarà l'IG.
Le fibre sembrano avere un effetto positivo sulla glicemia.
e si trovano nella verdura, nei legumi e nella frutta. Alcuni dolcificanti come il sorbitolo, lo xilitolo, il mannitolo, l'aspartame, ecc. danno una risposta glicemica ridotta quindi apportano meno calorie, anche se possono provocare diarrea e dispepsia. Le proteine invece possono essere degradate e convertite in glucosio (gluconeogenesi normalmente inibita dall'insulina), nel diabete di tipo 1 se la terapia insulinica è insufficiente questo può avvenire rapidamente peggiorando la glicemia, mentre nel tipo 2 la gluconeogenesi è accelerata quindi porta a iperglicemia. Le strategie per la prescrizione della dieta in un paziente affetto da diabete sono le seguenti:- Determinare il IMC
- Determinare il peso corporeo da raggiungere
- Calcolare l'apporto calorico attuale e la spesa energetica
- Programmare il regime dietetico
- Controllo periodico del peso e dei parametri glicometabolici
- Possono essere
- Fibre 20-35 g al giorno
- Sodio non più di 3 g al giorno, se nefropatici o ipertesi <2 g al giorno
- Alcool non più di un bicchiere al giorno
- Dieta ipocalorica
- Riduzione dei grassi totali e del colesterolo
- Olio d'oliva come condimento principale
- Riduzione formaggi e insaccati
- Pesce almeno 2 volte a settimana
12IPERLIPIDEMIA
I lipidi sono una classe di composti chimici scarsamente solubili in acqua e si dividono in:
- Trigliceridi: deputati alla conservazione di energia e alla produzione di energia
- Colesterolo: forma le membrane cellulari, sintetizza gli steroidi e gli acidi biliari
Per il loro trasporto nel sangue sono necessarie delle molecole denominate lipoproteine, poiché, non potendo viaggiare liberi nel sangue hanno bisogno di un mezzo di trasporto.
Le lipoproteine sono delle molecole deputate al raccoglimento e al trasporto di lipidi che fanno riferimento ad una
livelli normali nel sangue. Possono essere causate da una dieta ricca di grassi saturi e colesterolo, da una mancanza di attività fisica, da fattori genetici o da condizioni mediche come il diabete o l'ipotiroidismo. Le iperlipidemie possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari come l'aterosclerosi e l'infarto. È importante monitorare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e adottare uno stile di vita sano per prevenire o gestire le iperlipidemie.