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La valutazione e il suo significato
Di profitto, mentre quello x ne ha ottenuti 50, non si esprime un giudizio intrinseco sulle due prove; se invece, si dice che x ha meritato 5 in un compito in classe e y ha meritato 8, questi due numeri non sono quantità ma assumono un significato ben diverso, sono un giudizio e quindi esprimono una valutazione.
La valutazione si basa su obiettivi prefissati e sul loro raggiungimento. Essa ha lo scopo di esprimere un giudizio esatto e veritiero sulla situazione personale di ciascun alunno. La misurazione e la valutazione costituiscono due momenti strettamente correlati tra loro, l'uno finalizzato all'altro.
Le funzioni della valutazione sono:
- Aiutare insegnanti, alunni e famiglie a prendere coscienza delle modifiche che intervengono nella formazione personale di ogni alunno in seguito a un'azione didattica.
- Offrire utili suggerimenti sia sulla validità del lavoro svolto, sia sulla direzione del lavoro da svolgere.
- Funzione prognostica: le conoscenze che l'alunno ha gli consentono di affrontare gli studi che sta per iniziare? Ovvero, significa pensare la valutazione in funzione del successo educativo dell'alunno.
- Funzione di verifica periodica (valutazione formativa): controllo qualitativo e quantitativo del modo in cui procede la programmazione adottata.
- Funzione di valutazione finale (valutazione sommativa): bilancio dell'esperienza educativa compiuta.
- Funzione orientativa: l'azione educativa dovrebbe promuovere il riconoscimento delle proprie attitudini e potenzialità.
- Funzione motivazionale: quella che l'allievo può ricevere da una valutazione positiva o da una valutazione negativa.
- Funzione di misurazione: valutazione del progresso compiuto.
- Funzione diagnostica: accertamento della situazione iniziale per poter programmare un'organizzazione educativa che sia conseguente alla situazione accertata.
due condizioni:
- Che la valutazione sia solidale, cioè riguarda tutte le funzioni della personalità coinvolte nell'apprendimento, ovvero consente di stabilire se l'alunno è in grado di esercitare quelle funzioni e quei processi che garantiscono certi apprendimenti;
- Che le prove utilizzate per la valutazione abbiano una proprietà selettiva ovvero, che siano in grado di cogliere e fissare i dati di cui si ha bisogno.
LA VALUTAZIONE SOMMATIVA E FORMATIVA: quella sommativa ha carattere complessivo e si colloca nei momenti terminali di un processo didattico; quella formativa invece, si colloca all'interno dei processi di insegnamento-apprendimento ed è intesa a prendere atto dell'andamento di tali processi. L'espressione valutazione formativa è stata proposta da Scriven per stabilire la valutazione continua lungo l'anno con lo scopo di verificare e reimpostare la programmazione, raccogliendo man mano gli esiti di ogni
alunno.Per realizzare una valutazione formativa occorre badare al momento iniziale (che cerca di tracciare un profilo dell'alunno), di rilevare le sue risorse e lacune per predisporre gli elementi utili per personalizzare la programmazione.
Quindi, la valutazione svolge in maniera ottimale le sue funzioni quanto è continua, cioè quando accompagna il processo educativo e quello di apprendimento.
La verifica costituisce una delle componenti essenziali del processo didattico-formativo; complessivamente consiste nell'accertamento che viene compiuto durante lo svolgimento del processo educativo allo scopo di individuare le trasformazioni e i cambiamenti avvenuti negli alunni.
La verifica interessa insegnanti, alunni e genitori. Chi valuta non lo fa per affermare se stesso; non si valuta perché si è insegnanti ma si è insegnanti perché si valuta: in quanto deve essere finalizzata ad aiutare la crescita dell'alunno, stimolandolo.
guidandolo.L'azione valutativa è un processo che si sviluppa secondo 5 fasi:
- FASE Concettualizzazione del problema
- Che cosa valutare?
- Valutativo e scelta del modello
- Perché si valuta?
- Quale modello valutativo si sceglie?
- FASE Raccolta delle informazioni
- Organizzazione ed elaborazione dei dati.
- Trasformazione delle informazioni in dati.
- FASE Interpretazione dei dati e delle informazioni raccolte
- Dare un significato ai dati.
- Mettere in relazione i risultati attesi con quelli ottenuti.
- FASE Valutazione
- Elaborare un giudizio sulla base dei dati raccolti e della loro interpretazione.
- Confronto con gli altri docenti.
- FASE Decisioni e comunicazioni
- Decisioni adottate in seguito all'valutazione.
- Comunicazione agli alunni ed ai genitori della decisione adottata.
Ad ogni funzione valutativa deve corrispondere un omologo strumento di valutazione, allo stesso modo esistono modi diversi di esprimere un giudizio. La valutazione è sicuramente un momento
Il testo fornito riguarda la valutazione scolastica e la sua formulazione. La valutazione può essere rivolta principalmente agli allievi, alle loro famiglie e alla società. Può essere espressa attraverso voti, giudizi, aggettivi o lettere. Esistono tre principali forme di valutazione:
- Valutazione del percorso compiuto dall'allievo dall'inizio alla fine di una sequenza educativa.
- Confronto delle prestazioni dell'allievo con quelle medie della classe o con quelle degli altri compagni.
- Valutazione basata su criteri stabiliti.
LE DIMENSIONI DELLA VALUTAZIONE:
Perché valutare? Quando valutare? Che cosa? Come valutare?
È necessario valutare perché bisogna prevedere come la programmazione investe la realtà degli allievi alla quale è destinata, cioè ci dobbiamo rendere conto delle scelte operate.
Quando valutare? Ci sono 3 momenti: iniziale (funzione diagnostica), intermedia o in itinere (funzione formativa), finale (funzione sommativa).
Cosa valutare? Riguarda le dimensioni della valutazione che sono quel complesso di azioni multireferenziali che si riferiscono all'efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento, i luoghi e le organizzazioni nei quali questi processi si sviluppano.
Le dimensioni della valutazione si articolano in 3 oggetti, cioè cosa valutare:
- si articolano in prestazioni (risultati del processo di insegnamento-apprendimento, che riguardano le conoscenze, le abilità e le competenze) e
Materiali
I materiali, prodotti per l'apprendimento, possono essere suddivisi in testuali, audiovisivi e multimediali.
Possono essere suddivisi in attività di progettazione, attuazione e rendicontazione.
Processi
- Progettazione: bisogni formativi, efficacia dell'impianto curricolare, ecc.
- Attuazione: organizzazione curricolare dei contenuti, gestione delle risorse, ecc.
- Rendicontazione: coerenza dei risultati attesi.
I sistemi si articolano in locale, nazionale e internazionale.
Come valutare?
Richiama strumenti della valutazione che possiamo dividere in:
- Prove di profitto:
- Non strutturate
- Semi strutturate
- Strutturate
- Osservazione sistemica:
- Check-list
- Annotazioni
- Diari
- Indagini:
- Questionari
- Interviste
- Colloquio
CAPITOLO 5 - LA VALUTAZIONE DEGLI ESITI
1. LE PROVE DI PROFITTO.
Le prove di verifica o di profitto per essere rispondenti alle finalità didattiche programmate, hanno bisogno di possedere alcune caratteristiche.
Una prova non deve apparire né troppo facile né
Troppo difficile e non deve tendere a far emergere il solito bravo, ma deve cercare di far emergere la qualità e la quantità delle competenze raggiunte da ciascuno.
Quando si costruisce una prova si devono ben delimitare quelle abilità/capacità che la prova stessa deve misurare, ed è per questo che occorre stabilire gli scopi, l'argomento ed il livello della prova.
È inoltre necessario definire i criteri essenziali per la definizione degli obiettivi.
Definiamo un obiettivo il risultato/capacità che si vuol far conseguire all'allievo attraverso l'attività d'insegnamento. Possiamo avere diverse tipologie di obiettivi a secondo del rappresenta quanto tempo l'allievo impiegherà a raggiungere l'obiettivo (obiettivi a breve, medio e lungo termine), dell'ampiezza: gli obiettivi generali, formativi ed educativi riguardano l'acquisizione di capacità utili in vari contesti.
Quellispecifici riguardano le competenze che l'allievo deve acquisire (obiettivi a breve, medio e lungo termine) e si riferisce alla possibilità di classificare gli obiettivi rispetto alla sfera delle dimensioni formative: cognitiva, affettiva e psicomotoria a cui si riferiscono ed ai diversi livelli di complessità (obiettivi cognitivi, affettivi, psicomotori), in quest'ambito utili sono le tassonomie: sono categorie strutturate per identificare una gerarchia di processi mentali, affettivi e motori dai più semplici ai più complessi. La tassonomia più importante è quella di Bloom e sei sono le principali categorie di obiettivi in essa indicate: (gli obiettivi di conoscenza sottolineano soprattutto i processi psicologici della memoria), (attiene al grado di capacità legato al comprendere e all'apprendere), (il soggetto utilizza astrazioni