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PRIMA FASE:
1 luglio del 1990: completa liberalizzazione dei movimenti di capitale, banda ristretta dello SME
SECONDA FASE:
1 gennaio 1994: crescente convergenza economica
- nasce l’IME (Istituto Monetario Europeo) -> diventerà la BCE
- ruolo della Commissione + IME -> controllo sui paesi, se rispettano o meno i criteri di
convergenza
- rispetto dei criteri di convergenza
TERZA FASE:
E’ effettivamente iniziata il 1 gennaio 1999 con:
1) introduzione dell’euro e fissazione irrevocabile dei tassi di cambio
2) 1/1/1999 – 31/12/2001 circolazione virtuale dell’euro
3) 1/1/2002 monete e banconote in euro, appaiono banconote e non euro
I CRITERI DI CONVERGENZA
1)INFLAZIONE limitata
2) un bilancio pubblico caratterizzo da un DISAVANZO NON SUPERIORE AL 3% DEL PIL
3) un TASSO DI CAMBIO STABILE
4) TASSI DI INTERESSE STABILI
5) un DEBITO PUBBLICO NON SUPERIORE AL 60% DEL PIL oppure “in diminuzione sostanziale e
continua verso il valore di riferimento”
Italia e Belgio superavano il 60%. Per aiutare i paesi si aggiunse la seconda parte (quella tra
virgolette)
Come si diminuisce il debito di uno stato? Bisogna crescere, aumento PIL, privatizzare
I PAESI IDONEI
Dichiarati dopo un esame fatto da Commissione + IME
- Annunciati il 2 maggio 1998 dal Consiglio europeo straordinario
- 11 paesi: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo,Olanda,
Portogallo, Spagna
- Solo Grecia e Svezia non furono dichiarati idonei
- Regno Unito e Danimarca si avvalsero della possibilità di rinuncia volontaria (opt-out)
OPT-OUT = decidere di non far parte di unione economica monetaria. Rinunciare ad adottare
l’euro. Oggi non più possibile
IL PATTO DI STABILITÀ E DI CRESCITA 1996 (VERTICE DI DUBLINO)
Affinché non si allenti la disciplina seguita dagli Stati membri in materia di bilancio
1997 Modalità tecniche di funzionamento (risoluzione di Amsterdam e due regolamenti del
Consiglio)
Misure preventive per evitare disavanzi eccessivi, rigorosa sorveglianza
Rafforzato il parametro del 3% con un patto in modo tale che questo vincolo fosse rispettato
anche una volta entrati nell’unione
Scelto il 3% perché è difficile rimediare quando il deficit è più alto
SCOPO: correggere gli slittamenti di bilancio prima che il disavanzo superi la soglia del 3% del PIL
Scappatoia : circostanze “eccezionali e temporanee” -> in caso di crisi più tempo dato per
pagare
BANCA CENTRALE EUROPEA
Sede a Francoforte. Gestisce la politica monetaria. Unico istituto di emissione.
IME
Prima della BCE-> 1994 – 1998: compiti:
promuovere la convergenza di impo indicatori economici
creazione del sistema europeo delle banche centrali (SEBC) e della BCE
Le banche nazionali devono mettere in atto le politiche monetarie decise dalla BCE
OBIETTIVI E FUNZIONAMENTO DELLA BCE
art. 105 del Trattato di Maastricht:
il SEBC, composto dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali, “ha come obiettivo il mantenimento
della stabilità dei prezzi”
e di sostenere le politiche economiche generali della comunità
art. 107 : indipendenza politica della BCE, divieto di “sollecitare o accettare istruzioni” da parte
dei governi degli stati membri.
BCE nascita ispirata dalla FRS americana (America: prima unione politica, poi monetaria)
LE COMPETENZE RIMASTE ALLE SINGOLE BANCHE CENTRALI
Servizio studi, invio di dati e proposte, Stampa: competenze operative quali la stampa delle
banconote in euro. Raccolta ed elaborazione delle statistiche monetarie e finanziarie. Deposito
disponibilità liquide delle aziende di credito. Funzione di vigilanza prudenziale degli enti creditizi
e della stabilità del sistema finanziario = vigilanza su banche del proprio territorio
Vigilanza centralizzata : BCE vigila su 130 banche principali, considerate di impatto
Sistemico = che potrebbero mettere in crisi il sistema. Funzionari vanno e fanno controlli. C’è
molta trasparenza. IL BILANCIO E LA PAC
Il bilancio deve essere redatto ogni 7 anni e non può MAI essere in deficit (in pareggio).
BILANCIO
Le entrate del bilancio sono cambiate nel corso del tempo:
1. sistema di contributi nazionali fissi che risultò però inadeguato così introdussero:
2. sistema basato sulle risorse proprie (1970)
a. dazi doganali e altri diritti riscossi sulle importazioni
b. prelievi sui prodotti agricoli sistema di fina. degli anni 70
c. quota (1%) dell’IVA
Però ci sono problemi perché col bilancio si finanzia molto la PAC, ma la GB non usufruiva molto
della PAC e versava soldi, così:
3. 1975- 1979 meccanismi di correzione del bilancio
4. 1984 Consiglio di Fontainbleau aumentò la quota del contributo IVA dall’1 all’1,4%
PAC molto costosa, difficile arrivare al pareggio di bilancio, così bisognava trovare nuovi
finanziamenti:
5. 1988 Bruxelles riforma radicale:
a. creazione della “Quarta risorsa” = contributi di ogni paese in base al PIL
b. aumento risorse proprie
c. riduzione spese PAC
d. potenziamento fondi strutturali = fondi per sviluppo regionale regioni con det
caratteristiche potevano beneficiarne
I paesi definiti “contribuenti netti” (che contribuiscono di più) sono:
Belgio, Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania
Beneficiari netti:
Polonia, Grecia, Portogallo, Romania e Irlanda
LA PAC
Costituiva la maggior spesa di bilancio.
Perché l’agricoltura? Perché dopo la seconda guerra mondiale per un po’ di tempo non ci fu molto
cibo in quanto i paesi erano distrutti.
TRATTATO DI ROMA:
- Art.3 prevedeva “l’instaurazione di una politica comune nel settore dell’agricoltura”
- Art.43 Commissione entro 2 anni doveva presentare proposte in merito all’elaborazione e
all’attuazione della politica agricola comune”
1958 Conferenza di Stresa scopo: definire proposte per una comunità agricola
1960 Commissione presenta il proprio progetto al Consiglio dei Ministri
1962 viene approvata la PAC
FONDO EUROPEO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA PER L’AGRICOLTURA (FEOGA)
Primo fondo strutturale agricolo.
Diviso in 2 sezioni:
1. Sezione garanzia: finanziamento/protezione dei mercati agricoli
2. Sezione orientamento: finanziamento degli interventi strutturali
Funzionamento della PAC:
- prezzo soglia = dazi variabili sulle importazioni = per proteggere det prodotti da importazioni
- prezzo di intervento o prezzo minimo garantito = comunità comprava i prodotti agricoli
invenduti
CONSEGUENZE
prezzi agricoli europei artificialmente elevati, incremento produttivo superiore domanda di
mercato, aumento rapporto exp/imp, distorsione scambi int., costo per i consumatori europei
sostegno
prodotti tipici dell’Europa continentale (prodotti mediterranei)
grandi aziende agricole
LA CRISI DELLA PAC
struttura non equa (iniqua), esageratamente dispendiosa + perdita progressiva di importanza
strategica, politica, sociale e economica del settore agricolo
Apice crisi: 1979 rifiuto da parte del Parlamento europeo di approvare il bilancio
LE RIFORME
Anni 92-2003-2013 riforme più importanti
Anni 80: prime modifiche alla PAC
1988 vennero introdotti gli “stabilizzatori di bilancio” = sostegno non può andare oltre una det
cifra
1992 riforma Mac Sharry cercare di produrre meno:
le aziende devono lavorare meno
ridurre il sostegno al prezzo però l’agricoltore ci perderebbe così si decide di sostenere il
reddito
Accordo GATT (WTO) 15 dicembre 1993: il GATT voleva modificare i dazi dell’UE. Così si passa da
dazi variabili a dazi fissi che possono quindi essere negoziabili
Riforma 2003 si decide di togliere sostegno al prezzo. Si lascia solo il sostegno al reddito
Accordo 20 novembre 2008 su revisione quote latte = chiesto a ogni paese quanto può produrre
di latte e zucchero e non si può andare oltre se no multa.
L’Italia si sbaglia: fissa quota troppo bassa così ogni anno = multa, poi c’è stata la revisione per
modificare questa soglia così bassa
RIFORMA PAC 2013
Assistenza limitata agli agricoltori attivi (= che producono)
Intervento più rapido in periodi di crisi
30% dei pagamenti PAC alle aziende che attuano pratiche ecologiche
Raddoppio degli investimenti in R&S
Promozione di legami più diretti con i consumatori
Incoraggiamento alla protezione dell'ambiente
Attirare i giovani, sostenendo gli agricoltori di meno di 40 anni nei primi cinque anni di attività
Finanziamenti fino a 70 000 euro per cinque anni per i piccoli progetti di modernizzazione agricola
POLITICA REGIONALE ED ALLARGAMENTO
Se non c’è un intervento dall’esterno, le regioni ricche rimangono tali e quelle povere anche. Basso
PIL = disoccupazione, basse infrastrutture
Fondi stanziati direttamente alle regioni che devono programmare le spese. Se non sono usati in
un determinato tempo devono essere restituiti
STRUMENTI DELLA CEE DI POLITICA REGIONALE
protocollo per il Mezzogiorno
art.2 del Trattato, obiettivo: espansione e miglioramento del tenore di vita
libera circolazione della manodopera
PAC
aiuti statali a “regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave
forma di sottoccupazione” (art.92) in deroga alle disposizioni del Trattato sulla concorrenza
la Banca europea per gli investimenti (BEI) 1957
Fondo Sociale Europeo (FSE) = nasce subito, ma con pochi fondi strutturali concessi
Importante è lo sviluppo regionale, per questo motivo sono stati creati diversi FONDI
STRUTTURALI, il modo da ridurre il divario tra le diverse regioni. Essi finanziano programmi di
sviluppo, progettati da Commissione, stato interessato e regioni.
LE RIFORME E LE RISORSE
1988 radicale riforma dei Fondi strutturali e raddoppio delle risorse disponibili fino al 1993
(Delors I)
priorità’ assoluta all’intervento nelle regioni in ritardo di sviluppo:
PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria
disoccupazione strutturale (cioè a lungo termine) e giovanile
pesca e sviluppo delle zone rurali arretrate Nord-Europa)
(
MAASTRICHT 1992 Fondo per la coesione
Per promuovere la distribuzione di risorse e la coesione -> -> aiutare i
paesi poveri. destinato ai paesi membri con un PIL inferiore al 90% della media UE
=Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia
Nel 1961 l’ Unione Italiana, con Giolitti si iniziano le prime politiche di rafforzo al Sud = incentivi
alle industrie al sud = cassa per il Mezzogiorno
nascono le regioni
Nel ’70 : maggior presenza della politica e ma fondi spesi male per questo
il Sud non cresce.
Poi si agg