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I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA

  • L'influenza dei "principi generali non scritti" - come diritto di matrice essenzialmente extra-legislativa - sulla formazione e sullo sviluppo del diritto amministrativo nazionale è stata, assolutamente determinante in ordinamenti come quello francese o italiano.
  • Il diritto amministrativo risulta appunto non soltanto da norme, ma anche da principi che dottrina e giurisprudenza hanno elaborato e ridotto a unità e dignità di sistema.

La funzione dei principi generali

  • I principi generali sono innanzitutto chiamati a svolgere la funzione di riempimento delle lacune normative e di criterio orientativo per l'interprete. Così è scritto anche nell’art. 12 delle disposizioni preliminari al Codice civile italiano.
    • Art. 12 c. 2:

      "Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe: se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato"

Fonte e rango dei principi generali del diritto UE

[1] Le fonti originarie di questi principi sono molteplici. Alcuni si trovano nei trattati, altri in diritto derivato, altri ancora provengono dalla tradizione nazionale (v. sentenza Algera). In realtà la Corte di Giustizia non cerca quale sia il diritto interno analogo, il giudice che non decide nel modo ordinamento nazionale. Questi principi vengono quindi sempre meno, dopo un certo periodo di tempo questo principio in una manuale di diritto scritto.

  1. Nel sistema del diritto UE un principio generale del diritto può originare, infatti, da una varietà assai maggiore di fonti rispetto a quello che normalmente avviene per gli ordinamenti nazionali.
  2. Alcuni principi hanno trovato espressa ricezione nei Trattati (ad es. il principio di proporzionalità).
  3. Altri sono invece contenuti in norme di diritto derivato e, talora, con portata solo settoriale (ad es. il principio di precauzione).
  4. Altri ancora, invece, sono rinvenibili solamente nelle enunciazioni della giurisprudenza della Corte di giustizia UE (ad es. il principio di tutela del legittimo affidamento).
  5. La maggior parte di essi sono nati nella giurisprudenza della CGUE, che li ha elaborati attraverso il metodo c.d. della valutazione comparativa, e sono poi stati scritti in norme (ad es. il principio di proporzionalità o quei principi inclusi nel diritto di una buona amministrazione).

N.B.

Nel sistema del diritto UE solo la Corte di giustizia può decretare in modo certo l’esistenza di un principio generale del diritto. Sino a quando non vi sia una pronunzia della Corte di giustizia, che dichiara che il tale principio va considerato come un principio generale del diritto UE, il dato testuale (se si tratta di un principio contenuto all’interno di una norma di diritto scritto), né le dichiarazioni della dottrina o dei giudici nazionali a tale riguardo potranno decretare in modo certo l’esistenza del principio.

Per sapere se un principio generale del diritto UE è tale, c’è un solo criterio: la Corte di giustizia. Essa ha il potere assoluto di dichiarare tali principi con due conseguenze: finché non lo fa, non esiste il principio generale (se è scritto in una nuova solo per quella norma/regolamento/...).

Conseguenze rispetto al rango dei principi generali

I principi generali sono importanti perché non appartengo: in tutti settori si applicano trasversalmente é quindi hanno un’interpretazione della Corte di giustizia. Si applicano alla norma. Mentre la Corte di giustizia può modificare il contenuto di nuove interpretazioni che comunque il legislatore non potrà dire che un principio non esiste de contiene in una nuova di diritto positivo.

  1. La contrarietà di una norma di diritto derivato con un principio generali del diritto UE rappresenta una delle principali cause di annullamento di atti di diritto derivato da parte della Corte di giustizia.
  2. In secondo luogo, il vincolo ai principi generali del diritto la Corte di giustizia fa assal sovente riferimento anche come criterio di interpretazione delle norme del diritto primario, in questo modo essi si impongono anche agli Stati membri, che sono in questo caso tenuti ed fame applicazione all’interno dei proprio ordinamenti nazionali.

1. Il principio di legalità

Non ci può essere azione della pubblica amministrazione che non sia coperta da una norma (norma che deve prevedere non solo l'attribuzione dei poteri, ma anche la finalità di tale azione).

Nasce dalla sentenza Germania 1959, la codificazione del principio si trova nella sentenza Hoechst 1989.

2. Il principio di certezza del diritto

Il principio di legalità di per sé implica che ci debba essere una norma, che ci sia un risultato temporale tra una norma e un'altra norma. Dopo che la norma viene adottata essa deve essere concreta. Questo principio di certezza del diritto implica solo che ci debba essere una norma, ma anche che ci sia una sorta di prevedibilità. Quindi cambiamenti troppo frequenti, troppo radicali, troppo repentini sono contrari al principio di legalità, pero non lo sono néi confronti della certezza del diritto. Esso implica una stabilità dell'ordinamento giuridico.

Se una norma viene modificata, ma la p.a. non mette in esecuzione gli atti che questa nuova norma implicherebbe, trascorso un certo lasso di tempo in cui questa nuova norma non viene applicata, non c'è il problema del principio di legalità, ma di certezza del diritto (sentenza Duff, 96, sentenza Parlamento e rapp di Menaa), viene statuito il principio di certezza del diritto.

Per conciliare i due principi deve essere necessario un bilanciamento. Nel provvedimento in cui la p.a. intende ad applicare una nuova norma c'è una disparità di trattamento tra individui.

  • Va inteso come necessario rispetto, da parte degli atti comunitari, dell'ordinamento UE, che ne costituisce il necessario fondamento e che comprende alcuni principi generali "non scritti".
  • È nella sentenza Granaria del 1979, che viene sancito che "il rispetto del principio di legalità è una delle caratteristiche fondamentali del Trattato" (fermo restando che i provvedimenti mantenendo piena efficacia finché non siano stati dichiarati invalidi dalla corte competente).
  • Ancor, più specificamente, è nella sentenza Hoechst del 1989, in materia di concorrenza, che è tradizionale principio intervenuto necessità del fondamento legislativo degli interventi della pubblica amministrazione nella sfera attiva dei privati in ogni persona, fisica o giuridica, trova sempre fondamento nella legge scritta.
  • La stabilità dei rapporti giuridici, intesa essenzialmente come "prevedibilità delle situazioni e dei rapporti giuridici rientranti nella sfera del diritto UE" (sentenza Duff del 1996) è accompagnata dal corollario dell'insostenibilità della posizione dell'autorità UE volta a ritardare indefinitamente l'esercizio dei suoi poteri di controllo o sanzionatori (sentenza Falck e Acciaierie di Bolzano del 2002).
  • Questo principio nella giurisprudenza UE occupa una posizione tale da costringere ad un necessario bilanciamento rispetto ad un fondamento del principio di legalità.
  • Nella sentenza Parlamento e Ripa di Meana e al. del 2004 la Corte di giustizia UE ha sancito che "il principio della certezza del diritto ... esige che ogni atto dell'amministrazione che produce effetti giuridici sia chiaro, preciso e portato a conoscenza dell'interessato in modo tale da consentirgli di essere in grado di percepire con chiarezza l'estesa e dei relativi effetti giuridici, essendo incompatibile con il medesimo la giustapposizione numerosa di regole normative appresivi delle norme".
Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisa-2711 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo europeo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Galetta Diana Urania.