Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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foto di intervista Giorgio Maracchioni ITS Nuove Tecnologie della vita

Tutti quelli che ci si sono diplomati ora lavorano. E non sono favole, ma le storie vere di chi ha frequentato l'ITS Nuove Tecnologie della Vita di Pomezia, uno degli istituti di Alta Formazione Tecnica superiore a cui è possibile iscriversi dopo il diploma di maturità.

A spiegare bene a Skuola.net il senso di queste parole è il presidente stesso dell'istituto, Giorgio Maracchioni, in occasione della due giorni di orientamento dal tema “L’Alta Formazione Tecnica Professionalizzante: gli ITS, un ponte per il lavoro” del 19 e 20 maggio presso l’I.I.S. Piaget-Diaz di Roma. L'evento ha lo scopo di dare la possibilità ai maturandi di conoscere il nuovo strumento di alta formazione che sta dando occupazione. Le Fondazioni ITS presentano l’offerta di Alta Formazione Tecnica Professionalizzante del 2016. Punti di incontro vengono messi in atto con lo scopo di attivare una collaborazione futura fra scuole e ITS anche per realizzare percorsi di alternanza scuola lavoro. Nel pomeriggio viene inoltre data ai ragazzi la possibilità di svolgere una simulazione dei test d'ingresso che permettono poi l'accesso agli ITS. "Il Ministero, le Istituzioni, le regioni devono incrementare le azioni di orientamento che devono tra l’altro realizzarsi in tempi utili" afferma Maracchioni nell'intervista.

Giorgio, lei ama ricordare che il "105% dei suoi diplomati trova lavoro". Ci spiega cosa vuol dire?
"E’ una battuta per far comprendere che rispetto alla soglia inziale che prevedeva 20 allievi, noi nel primo ciclo ne abbiamo diplomati 22. Di questi, 21 hanno trovato lavoro e quindi otteniamo un valore del 105%. Un numero, un gioco, per affermare che il nuovo sistema di Alta Formazione Tecnica Professionalizzante rappresentato dalle Fondazioni Istituto Tecnico Superiore è un ottimo canale di formazione alternativo all’università che offre concrete possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. I dati dell’ultimo monitoraggio nazionale evidenziano che l’81% dei diplomati è stato inserito nel mondo del lavoro in un settore coerente con il percorso formativo frequentato".

Guarda l'intervista a Giorgio Maracchioni

In parole povere, potrebbe spiegarci cosa sono gli ITS?
"Sono il nuovo sistema di Alta Formazione Tecnica Professionalizzante alternativo all’università che si sviluppa di norma su un biennio per 2000 ore di cui almeno il 30% svolte in stage presso aziende. Il percorso è caratterizzato da metodologie formative basate sul team working e attività laboratoriali. Le azioni di formazione sono funzionali allo sviluppo di competenze che rispondono alle richieste del mondo del lavoro. Infatti soci delle Fondazioni sono scuole, università e/o centri di ricerca, enti di formazione professionale, enti locali, aziende. I docenti sono individuati sulla base di programmi progettati sui fabbisogni delle aziende ed il 50 percento degli insegnamenti sono sviluppati da esperti e risorse umane provenienti dal mondo del lavoro, pertanto in grado di far acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro".

Scopri di più sull'ITS Nuove Tecnologie della Vita, guarda il video:

A quale profilo di studente sentirebbe di consigliarli?
"Lo consiglierei a tutti i ragazzi che intendono mettersi da subito alla prova con esperienze pratiche per immettersi in poco tempo nel mondo del lavoro. Non c’è un profilo per eccellenza, ma piuttosto quello di un ragazzo che si mette in gioco, che comprende e applica ciò che apprende. Il team work è infatti un’attività che porta i ragazzi in situazione il più prossima possibile a quella lavorativa. Le attività laboratoriali sono continui problem solving realizzati su casi concreti".

Un po' come le università, anche gli ITS hanno varie facoltà. Ce le può raccontare?
"Gli ITS non hanno facoltà, ma percorsi che corrispondono ai settori strategici per lo sviluppo del Paese. Le aree tecnologiche su cui operano gli ITS sono:
- Efficienza energetica
- Mobilità sostenibile
- Nuove tecnologie della vita
- Nuove tecnologie per il Made in Italy (sistemi meccanica, moda, alimentare, casa, servizi alle imprese)
- Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali
- Tecnologie dell' informazione e della comunicazione".

Cosa rende gli ITS così efficienti dal punto di vista occupazionale?
"Perché formano ragazzi con le competenze richieste dal mondo del lavoro. Questo è possibile grazie alle metodologie formative fortemente caratterizzate dalle attività pratiche, studio di casi, simulazioni, lavori di gruppo, ecc".

Non le sembra che il Ministero tenga questa eccellenza un po' nascosta?
"No, non la tiene nascosta, l’impegno però si perde nello stereotipo collettivo che in Italia ancora vede come sistema di Alta Formazione soltanto le Università. Dobbiamo inoltre considerare che le prime attività si sono sviluppate a partire dalla fine del 2011. E’ quindi un sistema giovane che deve svilupparsi. Sicuramente, ma questo non solo per ITS, il Ministero, le Istituzioni, le regioni devono incrementare le azioni di orientamento che devono tra l’altro realizzarsi in tempi utili. Si devono anticipare le attività a gennaio febbraio, periodo delle scelte e questo è collegato al problema di programmazione e raccordo tra Istituzioni. Anche le Fondazioni devono fare la loro parte come anche i media devono dare spazio alle attività delle Fondazioni".

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