
Il disegno di legge sul cyberbullismo sarà approvato questa estate, non è più tempo di aspettare. Del percorso del ddl e di questo fenomeno, sempre più presente nella quotidianità con l’avanzare dei social network, ci ha parlato la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge “A prevenzione e contrasto del cyberbullismo”. "Il problema naturalmente è globale – spiega la senatrice – e riguarda tutti i ragazzi che si stanno facendo del male sulla Rete.
E riguarda anche i titolari del trattamento dei dati e le aziende dei social, che spesso non hanno la sede legale in Italia e magari neanche in Europa". La senatrice ne parla apertamente con noi durante la scorsa puntata della Skuola | Tv del 29 febbraio.CYBERBULLISMO: PARLARNE SEMPRE - Il problema è reale perché la nostra vita non è mai stata più “social” di oggi. I dati di un’indagine a cui hanno partecipato 10mila studenti su Skuola.net mostrano che il 90% degli intervistati ha uno smartphone e non si assenta da Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram nemmeno a scuola. L’insidia del cyberbullismo è dunque un rischio concreto, e circa 2 ragazzi su 3 se ne dicono preoccupati. Per questo l’80% di loro accoglierebbe soluzioni per formare gli studenti a un uso corretto dei social. "Alle vittime dico questo - risponde la senatrice intervistata da Skuola.net - bisogna avere più coraggio e sapere che non si è gli unici in questa situazione. Quindi bisogna far emergere il fenomeno. Non vergognarci. Comunicare quello che sta succedendo alle famiglie, agli insegnanti, ai fratelli più grandi, a qualcuno che ci possa aiutare". E la senatrice lancia un'hashtag: "Se volessi dire stop al cyberbullismo attraverso un hashtag, sarebbe #BastaMortiInutili".
Guardal'intervista video di Skuola.net alla senatrice Elena Ferrara
UN LIKE CI RENDE COMPLICI - Sentiamo spesso dire che i bulli siano persone deboli, in cerca di un modo violento per l’affermazione di loro stessi. Lo stesso vale per il cyberbullo, che ha talvolta la prerogativa di colpire e nascondersi. Ma anche in Internet non si è mai anonimi, dice la senatrice: "Non è difficile risalire all’identità di chi offende, mette all’angolo, compie dei crimini più pesanti, come per l’appunto quello della vessazione continua, dello stalking, addirittura la minaccia e l’estorsione". E attenzione anche ai clic fatti d’istinto: "Se il cyberbullo commette un reato e voi mettete anche solo un like, siete corresponsabili di quel reato".
CYBERBULLISMO: UN FENOMENO SILENZIOSO - Da una recente ricerca di Skuola.net emergono dati preoccupanti. Tra le vittime del cyberbullismo, 1 su 3 non ne parla con nessuno. Ed il motivo principale di questo silenzio è la vergogna (30%) che, purtroppo, spesso porta i ragazzi non solo a chiudersi ma anche ad una condizione di sofferenza tale da sfociare, troppo spesso, in reazioni estreme. Come testimoniano, appunto, i recenti fatti di cronaca. Ma per fermare questo fenomeno, purtroppo dilagante tra i giovani, bisogna agire. Ecco perchè Skuola.net è partner di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre coordinato dal Miur, che ha lo scopo di rendere la rete più sicura per tutti, promuovendone un uso consapevole e, soprattutto, positivo.
Daniel Strippoli