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Concetti Chiave

  • "Storia di Iqbal" di Francesco D'Adamo è un romanzo di denuncia sociale che racconta la vita del giovane pakistano Iqbal Masih, simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile.
  • La trama si sviluppa attorno alla lotta di Iqbal, costretto a lavorare in condizioni disumane in una fabbrica di tappeti, e alla sua determinazione nel cercare la libertà e la giustizia.
  • Il romanzo esplora temi come libertà, giustizia e il potere trasformativo dell'educazione, mettendo in luce le crudeli realtà dello sfruttamento infantile.
  • I personaggi principali includono Iqbal, un ragazzo coraggioso e tenace, l'amica Fatima, il perfido padrone Hussain Khan e l'alleato Eshan Khan, capo del Fronte contro lo sfruttamento minorile.
  • Nonostante l'ambientazione inventata in Pakistan, il romanzo utilizza un linguaggio semplice e accessibile, rendendo la lettura coinvolgente e avvincente.

Indice

  1. Storia di Iqbal: un'introduzione
  2. Genere e tema del romanzo Storia di Iqbal
  3. Ambientazione e contesto
  4. La trama: la lotta di Iqbal
  5. I protagonisti della storia
  6. Temi centrali in "Storia di Iqbal"
  7. Riflessioni sul linguaggio e valutazioni sul romanzo

Storia di Iqbal: un'introduzione

Titolo: Storia di Iqbal.
Autore: Francesco D’Adamo. Questo scrittore è milanese e ha pubblicato diversi romanzi di vario genere. La collana di cui fa parte questo libro ha ricevuto il premio Andersen nel 1994.
Il personaggio di Iqbal è stato il frutto del “miscuglio” tra l’effettiva verità e l’immaginazione dell’autore. Il personaggio di Fatima, invece, fa parte della più completa fantasia e immaginazione di Adamo.

Genere e tema del romanzo Storia di Iqbal

Genere del libro: questo romanzo è di tipo sociale e più specificatamente un romanzo di denuncia, perché narra una storia realmente accaduta nella quale si sono verificati numerosi avvenimenti un po’ spiacevoli, appunto per “denunciare” quella situazione. recensione del romanzo Storia di IqbalIl libro “Storia di Iqbal” è dunque una testimonianza, un piccolo contributo per rinvigorire la memoria.

Ambientazione e contesto

Ambiente geografico: la storia è ambientata in Pakistan, però possiamo dire che l’autore ha inventato il paesaggio e quindi anche le descrizioni perché non è mai stato in quei luoghi.

La trama: la lotta di Iqbal

Questa è la storia di Iqbal Masih, il ragazzo divenuto in tutto il mondo il simbolo per la lotta contro lo sfruttamento minorile. La storia inizia dal cedimento di Iqbal, da parte della sua famiglia, a causa di un debito di 16 dollari, a un commerciante di tappeti. In questo modo fu costretto a lavorare, dall’alba al tramonto, nella tessitura di tappeti, in condizioni disumane e quindi incatenato al telaio come altri bambini suoi amici. Iqbal tentò più volte di fuggire dall’impianto della tessitura con risultati non soddisfacenti. Però una volta, durante una sua fuga fu presente a delle manifestazione del Fronte contro lo sfruttamento minorile; si rivolse ad un poliziotto e spiegò a quest’ultimo la sua situazione e quella dei suoi amici. Il giorno seguente i poliziotti e Iqbal si recarono alla tessitura. Hussain Khan, il padrone, ovviamente negò tutto e Iqbal ritornò alla vita di prima. Per punizione, da parte di Hussain Khan, fu mandato nella Tomba, un luogo sconosciuto per il ragazzo, dove non era consentito né mangiare né bere. In seguito, dopo esser uscito dalla Tomba si ricordò di avere nelle sue tasche un volantino del Fronte, così dopo aver organizzato un’altra fuga dalla tessitura riuscì a rintracciare Eshan Khan, il capo del Fronte. Successivamente Eshan Khan, Iqbal e altri uomini del Fronte si recarono a casa di Hussain. Iqbal mostrò a questi uomini il laboratorio di tessitura, ma anche la Tomba. Ne restarono allibiti. Dopo quest’episodio tutti gli sfruttati, compreso Iqbal, furono portati alla sede del Fronte, in attesa di trovare le proprie famiglie. Iqbal, decise di collaborare con gli uomini del Fronte per la liberazione di altri bambini sfruttati. Per riuscirci dovette studiare molto, partecipare a tutte le riunioni del Fronte. Dopo un po’ di tempo Iqbal divenne quasi “famoso” perché era riuscito a penetrare in alcune tessiture di tappeti al fine di denunciarne i proprietari. In questo modo tutti i giornali parlavano di Iqbal e fu a quest’ultimo che venne assegnato un premio, il premio della “Gioventù in azione”, costituito da 15.000 dollari. Successivamente Iqbal ed Eshan Khan furono invitati in Svezia ad una conferenza internazionale sui problemi del lavoro; inoltre ad Iqbal fu assegnata, da un’università di Boston, una borsa di studio. Dopo questi viaggi, Iqbal si recò dai suoi genitori per circa un mese, al fine di festeggiare la Pasqua con loro. In quel giorno Iqbal fu ucciso nel suo villaggio, e l’assassino non fu identificato.

I protagonisti della storia

I personaggi sono molteplici: Iqbal, Fatima, gli altri amici, Hussain Khan ed Eshan Khan.
  • Iqbal: Iqbal è senza dubbio il protagonista del libro, in quanto tutta la storia si concentra su di lui. Iqbal era una persona veramente coraggiosa, testarda, dotata di tenacia e aveva “prospettive”, raggi di luce per il suo futuro. Da adolescente intraprese una lotta contro lo sfruttamento minorile, per liberare altri bambini che, come lui furono costretti ad essere schiavi e in qualche modo ci riuscì anche però, fatto ritorno nel suo Paese in occasione della Pasqua, fu assassinato nel suo villaggio quando aveva 13 anni e non furono mai ritrovati i colpevoli.
  • Fatima: era un’amica di Iqbal, una vera amica. Era diventata schiava quando aveva solo pochi anni e quindi, divenuta più grande, non ricordava granché della sua esistenza prima della schiavitù. Era una ragazza molto fragile, paurosa.
  • Gli altri ragazzi schiavi: gli altri bambini della tessitura dei tappeti erano Karim, il “guardiano”; la piccola Maria; il piccolo Alì, Mohammed, Salman, Fuscello. Nel libro non sono presenti molte descrizioni inerenti questi personaggi, Fatima li cita soltanto.
  • Hussain Khan: era il padrone della tessitura dei tappeti. Era una persona abbastanza perfida, cattiva nei confronti dei suoi piccoli schiavi. A questi ultimi aveva fatto una sorta di promessa che non veniva mai mantenuta. Questa “promessa”, consisteva nello scrivere su una lavagnetta personale di ogni ragazzo una linea, che stava a significare, dopo un numero deciso da Hussain, la fine della schiavitù del bambino e quindi la sua liberazione. Però Hussain, in questo modo, illudeva solamente i suoi schiavi. Talvolta essi non eseguivano i propri doveri di schiavi, li mandava nella Tomba, un luogo scuro, dove lo schiavo non mangiava e quindi era anche denutrito e in condizioni veramente pietose.
  • Eshan Khan: era il capo del Fronte per la lotta contro lo sfruttamento minorile. Si dimostrò molto amico di Iqbal e lo considerava quasi come un figlio e gli fu vicino per la sua lotta.

Temi centrali in "Storia di Iqbal"

"Storia di Iqbal" di Francesco D'Adamo non è solo un racconto di coraggio e determinazione, ma un'incisiva denuncia sociale che mette in luce le crudeli realtà dello sfruttamento minorile. Attraverso la vita di Iqbal Masih, un giovane pakistano che diventa simbolo della lotta contro la schiavitù infantile, il romanzo esplora temi di libertà, giustizia e il potere trasformativo dell'educazione. Iqbal, venduto per un debito insignificante, si ritrova intrappolato in una fabbrica di tappeti, dove la speranza sembra un lusso. Tuttavia, il suo spirito indomito lo porta a sfidare le catene dell'oppressione, ispirando altri a seguire il suo esempio. La narrazione, intensa e coinvolgente, ci ricorda che anche nelle circostanze più disperate, la determinazione di un singolo individuo può accendere la scintilla del cambiamento.

Riflessioni sul linguaggio e valutazioni sul romanzo

Giudizio sul linguaggio: A parer mio, questo libro contiene un linguaggio abbastanza semplice e costituito da termini comuni, facilitando la mia lettura.

Giudizio complessivo sul libro: complessivamente io giudico questo libro abbastanza avvincente ed interessante perché tratta un problema che ha afflitto per molti decenni il mondo, quale lo sfruttamento minorile. Trovo anche coinvolgente la storia di Iqbal, un bambino testardo riuscito a liberare altri bambini come lui sfruttati utilizzando il suo ardimento e la sua tenacia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del romanzo "Storia di Iqbal"?
  2. Il tema principale del romanzo è la denuncia sociale contro lo sfruttamento minorile, raccontando la storia di Iqbal Masih, un simbolo della lotta contro la schiavitù infantile.

  3. Chi è l'autore del libro "Storia di Iqbal" e quale riconoscimento ha ricevuto la collana di cui fa parte?
  4. L'autore del libro è Francesco D'Adamo, e la collana di cui fa parte ha ricevuto il premio Andersen nel 1994.

  5. Quali sono le caratteristiche principali del protagonista, Iqbal Masih?
  6. Iqbal Masih è descritto come un ragazzo coraggioso, testardo e tenace, che ha lottato contro lo sfruttamento minorile per liberare altri bambini schiavi.

  7. In quale contesto geografico è ambientata la storia e come l'autore ha gestito le descrizioni del paesaggio?
  8. La storia è ambientata in Pakistan, ma l'autore ha inventato il paesaggio e le descrizioni poiché non ha mai visitato quei luoghi.

  9. Come viene valutato il linguaggio del romanzo e quale impatto ha avuto la storia di Iqbal sul lettore?
  10. Il linguaggio del romanzo è considerato semplice e accessibile, e la storia di Iqbal è giudicata avvincente e coinvolgente, trattando un problema globale come lo sfruttamento minorile.

Domande e risposte

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