Sara♥96
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Versione originale in latino


Misso ad vesperum senatu omnes, qui sunt eius ordinis, a Pompeio evocantur. Laudat promptos Pompeius atque in posterum confirmat, segniores castigat atque incitat. Multi undique ex veteribus Pompei exercitibus spe praemiorum atque ordinum evocantur, multi ex duabus legionibus, quae sunt traditae a Caesare, arcessuntur. Completur urbs et ipsum comitium tribunis, centurionibus, evocatis. Omnes amici consulum, necessarii Pompei atque eorum, qui veteres inimicitias cum Caesare gerebant, in senatum coguntur; quorum vocibus et concursu terrentur infirmiores, dubii confirmantur, plerisque vero libere decernendi potestas eripitur.
Pollicetur L. Piso censor sese iturum ad Caesarem, item L. Roscius praetor, qui de his rebus eum doceant: sex dies ad eam rem conficiendam spatii postulant. Dicuntur etiam ab nonnullis sententiae, ut legati ad Caesarem mittantur, qui voluntatem senatus ei proponant.

Traduzione all'italiano


Conclusa verso sera la seduta del senato, da Pomepeo tutti i senatori furono convocati fuori città. Pompeo esalta i sostenitori e li solleva per l'avvenire, sgrida e incoraggia quelli troppo pigri. Da ogni luogo parecchi soldati delle antiche truppe di Pompeo vengono riconvocati, con la speranza di promozioni e di compenso, sono riconvocati parecchi soldati dalle due legioni che furono assegnate da Cesare. La città e lo stesso comizio si affolla da di richiamati, tribuni, i centurioni. Tutti i compagni dei consoli, i sostenitori di Pompeo e di quelli, che avevano ostilità passate con Cesare si radunano nel senato,che con le urla e con il confluire della massa abbattono i più fiacchi, tranquillizzano gli insicuri; a quasi tutti è stato privato il diritto di parlare. Il censore L. Pisone, e anche il pretore L. Roscio,si proclamarono a disposizione per recarsi da Cesare, per metterlo al corrente su ciò; esigono sei giorni di tempo per compiere l'incarico. Da certi fu pure detto di mandare ambasciatori a Cesare, affinché gli mostrino la volontà del senato.

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