Versione originale in latino
Postea Pyrrus, coniunctis sibi Samnitibus, Lucanis, Brittiis, Romam perrexit, omnia ferro ignique vastavit, Campaniam populatus est atque ad Praeneste venit, miliario ab urbe octavo decimo. Mox terrore exercitus, qui eum cum consule sequebatur, in Campaniam se recepit. Legati ad Pyrrum de redimendis captivis missi ab eo honorifice suscepti sunt. Captivos sine pretio Romam misit. Unum ex legatis Romanorum, Fabricium, sic admiratus, cum eum pauperem esse cognovisset, ut quarta parte regni promissa sollicitare voluerit, ut ad se transiret, contemptusque est a Fabricio. Quare cum Pyrrus Romanorum ingenti admiratione teneretur, legatum misit, qui pacem aequis condicionibus peteret, praecipuum virum, Cineam nomine, ita ut Pyrrus partem Italiae, quam iam armis occupaverat, obtineret.
Traduzione all'italiano
In seguito Pirro, messosi insieme ai Sanniti, ai Lucani (e) ai Brizzi, si diresse verso Roma, mise tutto a ferro e fuoco, saccheggiò la Campania ed arrivò a Preneste, a diciotto miglia dalla città. Subito per la paura l'esercito, che lo seguiva insieme al console, si recò in Campania. Gli ambasciatori, inviati a Pirro per il riscatto dei prigionieri, furono onorevolmente accolti da lui. Mandò a Roma i prigionieri senza riscatto. Restò così ammirato di uno degli ambasciatori Romani, Fabrizio, che, quando seppe che era povero, lo volle corrompere con la promessa di un quarto del (suo) regno per passare dalla sua parte, e (la proposta) fu disprezzata da Fabrizio. Perciò Pirro, provando la massima ammirazione per i Romani, mandò come ambasciatore a chiedere la pace ad eque condizioni un uomo straordinario di nome Cinea, in modo che Pirro ottenesse la parte dell'Italia che già aveva occupato con le armi.