Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Eisdem temporibus C. Curio in Africam profectus ex Sicilia et iam ab initio copias P. Attii Vari despiciens duas legiones ex IIII, quas a Caesare acceperat, D equites transportabat biduoque et noctibus tribus navigatione consumptis appellit ad eum locum, qui appellatur Anquillaria. Hic locus abest a Clupeis passuum XXII milia habetque non incommodam aestate stationem et duobus eminentibus promuntoriis continetur. Huius adventum L. Caesar filius cum X longis navibus ad Clupea praestolans, quas naves Uticae ex praedonum bello subductas P.
Attius reficiendas huius belli causa curaverat, veritus navium multitudinem ex alto refugerat appulsaque ad proximum litus trireme constrata et in litore relicta pedibus Adrumetum perfugerat. Id oppidum C. Considius Longus unius legionis praesidio tuebatur. Reliquae Caesaris naves eius fuga se Adrumetum receperunt. Hunc secutus Marcius Rufas quaestor navibus XII, quas praesidio onerariis navibus Curio ex Sicilia eduxerat, postquam in litore relictam navem conspexit, hanc remulco abstraxit; ipse ad C. Curionem cum classe redit.

Traduzione all'italiano


Nel medesimo tempo C. Curione, partito dalla Sicilia per l'Africa e tenendo in poco conto sin da principio le milizie di P. Azzio, trasportava due legioni delle quattro che aveva ricevuto da Cesare e cinquecento cavalieri; dopo due giorni e tre notti di navigazione approda in un luogo detto Anquillaria, distante ventiduemila passi da Clupea, che durante l'estate offre un discreto ancoraggio ed è chiuso da due alti promontori. L. Cesare figlio, che aspettava il suo arrivo presso Clupea con le dieci navi da guerra, che, tratte in secco a Utica dopo la guerra con i pirati, P. Azzio aveva fatto riparare per questa guerra, temendo per il numero delle navi di Curione era rientrato dall'alto mare e, spinta verso la riva più vicina una trireme protetta, abbandonandola poi sul lido, era fuggito verso Adrumeto per via di terra. C. Considio Longo difendeva questa città con il presidio di una legione. Le altre navi di Cesare, dopo la sua fuga, si rifugiarono ad Adrumeto. Il questore Marcio Rufo, seguitolo con dodici navi che Curione aveva fatto venire dalla Sicilia come scorta alle navi da carico, quando vide sul lido la nave abbandonata, la trasse in mare a rimorchio; egli stesso con la flotta ritorna da C. Curione.

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