Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Sed tanti erant antiquitus in oppido omnium rerum ad bellum apparatus tantaque multitudo tormentorum, ut eorum vim nullae contextae viminibus vineae sustinere possent. Asseres enim pedum XII cuspidibus praefixi atque hi maximis bllistis missi per IIII ordines cratium in terra defigebantur. Itaque pedalibus lignis coniunctis inter se porticus integebantur, atque hac agger inter manus proferebatur. Antecedebat testudo pedum LX aequandi loci causa facta item ex fortissimis lignis, convoluta omnibus rebus, quibus ignis iactus et lapides defendi possent.
Sed magnitudo operum, altitudo muri atque turrium, multitudo tormentorum omnem administrationem tardabat. Crebrae etiam per Albicos eruptiones fiebant ex oppido ignesque aggeri et turribus inferebantur; quae facile nostri milites repellebant magnisque ultro illatis detrimentis eos, qui eruptionem fecerant, in oppidum reiciebant.

Traduzione all'italiano


Ma tante erano in città, da molto tempo, le attrezzature belliche di ogni tipo e tanto grande la moltitudine delle baliste che nessuna vinea, per quanto coperta di vimini, poteva sostenere la loro violenza. Infatti travi di dodici piedi, munite di punte di ferro e scagliate da enormi balestre, si configgevano in terra dopo avere trapassato quattro ordini di graticci. E così, congiungendo insieme travi dello spessore di un piede, si costruivano gallerie, attraverso le quali si passava di mano in mano il materiale per il terrapieno. Procedeva innanzi una testuggine di sessanta piedi per spianare il terreno, costruita anch'essa di aste di legno molto resistente e ricoperta di tutto ciò che poteva proteggere da pietre e proiettili incendiari. Ma l'imponenza dei lavori, l'altezza del muro e delle torri, la moltitudine delle macchine da guerra rallentavano tutto l'andamento dell'assedio. Venivano anche fatte numerose incursioni fuori della città da parte degli Albici e si cercava di appiccare il fuoco al terrapieno e alle torri; i nostri soldati con facilità respingevano tali tentativi e inoltre, infliggendo loro gravi perdite, ricacciavano in città gli incursori.

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