Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Genus erat hoc pugnae. Expeditae cohortes novissirnum agmen claudebant pluresque in locis campestribus subsistebant. Si mons erat ascendendus, facile ipsa loci natura periculum repellebat, quod ex locis superioribus, qui antecesserant, suos ascendentes protegebant; cum vallis aut locus declivis suberat, neque ei, qui antecesserant, morantibus opem ferre poterant, equites vero ex loco superiore in aversos tela coniciebant, tum magno erat in periculo res.
Relinquebatur, ut, cum eiusmodi locis esset appropinquatum, legionum signa consistere iuberent magnoque impetu equitatum repellerent, eo submoto repente incitati cursu sese in valles universi demitterent atque ita transgressi rursus in locis superioribus consisterent. Nam tantum ab equitum suorum auxiliis aberant, quorum numerum habebant magnum, ut eos superioribus perterritos proeliis in medium reciperent agmen ultroque eos tuerentur; quorum nulli ex itinere excedere licebat, quin ab equitatu Caesaris exciperetur.

Traduzione all'italiano


Si combatteva in questo modo: le coorti armate alla leggera chiudevano la retroguardia e nei luoghi piani la maggior parte di esse si fermava. Se si doveva salire un monte, la natura stessa del luogo facilmente allontanava il pericolo, poiché dai luoghi superiori quelli che erano andati innanzi proteggevano i compagni durante la salita; quando erano vicini a una valle o a un pendio, coloro che erano innanzi non potevano portare aiuto a quelli che rimanevano indietro; allora la cavalleria, da luoghi più elevati, lanciava dardi alle spalle dei nemici e la situazione era di grande pericolo. Quando ci si avvicinava a posti di tal fatta, non rimaneva che ordinare alle legioni di fermarsi e respingere la cavalleria con grande impeto e, una volta allontanatala, subito di gran corsa precipitarsi tutti insieme nelle valli e così, dopo averle attraversate, di nuovo fermarsi su alture. Infatti non solo non potevano avere aiuto dalla loro cavalleria, sebbene numerosa, ma, atterrita com'era dai precedenti scontri, la tenevano in mezzo alle file e per di più la dovevano difendere. Nessun cavaliere poteva uscire dalla linea di marcia senza essere catturato dalla cavalleria di Cesare.

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