Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Eo biduo Caesar cum equitibus DCCCC, quos sibi praesidio reliquerat, in castra pervenit. Pons, qui fuerat tempestate interruptus, paene erat refectus; hunc noctu perfici iussit. Ipse cognita locorum natura ponti castrisque praesidio sex cohortes reliquit atque omnia impedimenta et postero die omnibus copiis triplici instructa acie ad Ilerdam proficiscitur et sub castris Afranii constitit et ibi paulisper sub armis moratus facit aequo loco pugnandi potestatem.
Potestate facta Afranius copias educit et in medio colle sub castris constituit. Caesar, ubi cognovit per Afranium stare, quo minus proelio dimicaretur, ab infimis radicibus montis intermissis circiter passibus CCCC castra facere constituit et, ne in opere faciundo milites repentino hostium incursu exterrerentur atque opere prohiberentur, vallo muniri vetuit, quod eminere et procul videri necesse erat, sed a fronte contra hostem pedum XV fossam fieri iussit. Prima et secunda acies in armis, ut ab initio constituta erat, permanebat; post has opus in occulto a III acie fiebat. Sic omne prius est perfectum, quam imtellegeretur ab Afranio castra muniri. Sub vesperum Caesar intra hanc fossam legiones reducit atque ibi sub armis proxima nocte conquiescit.

Traduzione all'italiano


Due giorni dopo, Cesare con novecento cavalieri che si era tenuto di scorta giunge nell'accampamento. Il ponte, interrotto per la tempesta, era quasi rifatto; diede ordine che fosse completato nella notte. Studiata la natura dei luoghi, lascia di scorta al ponte e all'accampamento sei legioni e tutto il bagaglio; il giorno dopo, con tutte le milizie schierate su tre file, parte per Ilerda e si ferma sotto l'accampamento di Afranio e lì per un po' indugiando in armi offre occasione di battaglia in una posizione favorevole. Presentatasi l'occasione, Afranio conduce fuori le truppe e si ferma a metà del colle sotto l'accampamento. Cesare, come vide che dipendeva da Afranio se non si attaccava battaglia, ordina di porre l'accampamento a circa quattrocento passi dai piedi del monte e, affinché i soldati durante le operazioni di lavoro non fossero sorpresi da improvvisi assalti dei nemici e distolti dal lavoro, proibì che si facessero fortificazioni con bastioni, che dovevano necessariamente essere di alte dimensioni e visibili da lontano, ma diede ordine che venisse scavata, di fronte al nemico, una fossa di quindici piedi. La prima e la seconda fila rimaneva in armi, come era stata schierata dall'inizio; dietro di loro la terza schiera, di nascosto, portava avanti il lavoro. Così tutto fu completato prima che Afranio comprendesse che l'accampamento veniva fortificato. Verso sera Cesare ritira le legioni al di qua di questa fossa e qui, in armi, trascorre tranquillamente la notte seguente.

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