gian149
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Versione originale in latino


Coimus in coetum et congregationem, ut ad deum quasi manu facta precationibus ambiamus orantes. Haec vis deo grata est. Oramus etiam pro imperatoribus, pro ministris eorum et potestatibus, pro statu saeculi, pro rerum quiete, pro mora finis. Coimus ad litterarum divinarum commemorationem, si quid praesentium temporum qualitas aut praemonere cogit aut recognoscere. Certe fidem sanctis vocibus pascimus, spem erigimus, fiduciam figimus, disciplinam praeceptorum nihilominus inculcationibus densamus.
Ibidem etiam exhortationes, castigationes et censura divina. Nam et iudicatur magno cum pondere, ut apud certos de dei conspectu, summumque futuri iudicii praeiudicium est, si quis ita deliquerit, ut a communicatione orationis et conventus et omnis sancti commercii relegetur.

Traduzione all'italiano


Ci ritroviamo insieme e formiamo un'assemblea compatta per rivolgerci in preghiera a Dio come se fossimo una schiera serrata e concorde. Questa intensità (di preghiere) è gradita a Dio. Preghiamo anche per gli imperatori, per i loro ufficiali e magistrati, per la stabile prosperità del mondo, per la pace universale, per il ritardo della fine del mondo. Ci raduniamo per leggere insieme le Sacre Scritture, (per vedere) se la condizione attuale ci permette o di avere qualche premonizione (sul futuro) o di capirlo. Certamente con le Sacre Scritture alimentiamo la nostra fede, teniamo alta la speranza, rinsaldiamo la fiducia in Dio, e nondimeno rafforziamo le nostre buone abitudini inculcando in noi gli insegnamenti (di Cristo). E sempre in queste riunioni (si danno) esortazioni, si infliggono mortificazioni e punizioni in nome di Dio. Infatti si giudica con grande ponderazione, come si dà in mezzo a persone sicure di trovarsi al cospetto di Dio ed è un giudizio di estrema gravità, che precede quello futuro di Dio, se qualcuno pecca in modo tanto grave da essere tagliato fuori dalla preghiera in comune, dalle assemblee comuni e da ogni rapporto con noi basato sulla fede.

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