Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Caesar in eam spem venerat, se sine pugna et sine vulnere suorum rem conficere posse, quod re frumentaria adversarios interclusisset. Cur etiam secundo proelio aliquos ex suis amitteret? cur vulnerari pateretur optime de se meritos milites? cur denique fortunam periclitaretur? praesertim cum non minus esset imperatoris consilio superare quam gladio. Movebatur etiam misericordia civium, quos interficiendos videbat; quibus salvis atque incolumibus rem obtinere malebat.
Hoc consilium Caesaris plerisque non probabatur: milites vero palam inter se loquebantur, quoniam talis occasio victoriae dimitteretur, etiam cum vellet Caesar, sese non esse pugnaturos. Ille in sua sententia perseverat et paulum ex eo loco digreditur, ut timorem adversariis minuat. Petreius atque Afranius oblata facultate in castra sese referunt. Caesar praesidiis montibus dispositis omni ad Hiberum intercluso itinere quam proxime potest hostium castris castra communit.

Traduzione all'italiano


Cesare aveva sperato di potere portare a termine la campagna senza combattere e senza danno dei suoi, poiché aveva impedito agli avversari l'approvvigionamento: perché dunque perdere alcuni dei suoi pur in uno scontro favorevole? Perché permettere che i suoi soldati, tanto meritevoli nei suoi confronti, venissero colpiti? Perché infine tentare la Fortuna? Tanto più che non è meno degno di un comandante vincere col senno piuttosto che con la spada. Era mosso da pietà anche verso i concittadini che vedeva in pericolo di vita; preferiva raggiungere lo scopo con la loro incolumità e salvezza. Tale proposito di Cesare non trovava il consenso della maggior parte dei soldati; essi invero apertamente tra di loro andavano dicendo che, se veniva sprecata una tale occasione di vittoria, quand'anche Cesare lo avesse voluto, essi non avrebbero più combattuto. Cesare persiste nel suo parere e si allontana un po' da quel luogo per attenuare il timore dei nemici. Petreio e Afranio, presentatasi l'opportunità, fanno ritorno nell'accampamento. Cesare, disposti dei presidi sui monti, impedito ogni passaggio verso l'Ebro, pone il suo accampamento ben fortificato il più vicino possibile a quello dei nemici.

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