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I
Le anomalie che influiscono negativamente sul comportamento del
legno vengono chiamate “difetti” e possono riguardare lo sviluppo del
tronco (ad esempio il fusto incurvato, le fessurazioni) o essere causate
da agenti atmosferici, da insetti e funghi o da incendi. Vengono
considerati tali anche i nodi, che si formano in corrispondenza ai rami,
sebbene la loro presenza sia una naturale conseguenza della crescita
dell’albero.
Proprietà del legno
Il legno è un materiale fortemente anisotropo, ovvero le sue proprietà,
in particolare quelle meccaniche, come pure il suo aspetto, variano a
seconda di quale sia la direzione considerata.
• La resistenza meccanica del legno dipende da diversi fattori:
o Difetti;
o Densità (maggiore densità = maggiore resistenza, soprattutto a
compressione);
o Contenuto di umidità (meno acqua nelle pareti cellulari = più
resistenza a compressione, mentre la trazione è meno
influenzata dall’umidità);
o Direzione di sollecitazione (la resistenza del legno è maggiore
grazie all’allineamento delle
in direzione longitudinale,
microfibrille, e minore in direzione perpendicolare, dove le fibre
alterano l’orientamento delle
si separano più facilmente. I nodi
fibre, riducendo la resistenza).
• Le deformazioni: un legno con maggiore densità è anche più
rigido, poiché ha un modulo elastico più alto. Il modulo elastico
misura la resistenza del materiale alla deformazione elastica (più è
alto, meno il legno si deforma sotto un carico).
• Proprietà chimiche e fisiche:
→ può scurirsi a contatto con luce e aria.
o Ossidazione → buon isolante termico.
o Conducibilità termica → scarso conduttore, ma aumenta con
o Conducibilità elettrica
l’umidità. → sensibile ad attacchi di funghi e
o Degradazione biologica
insetti. → resiste a molti solventi, ma
o Reazione agli agenti chimici
può essere alterato da acidi e basi forti.
→ materiale combustibile
o Infiammabilità (lo strato esterno
carbonizzato tende a proteggere quelli interni).
MATERIALI METALLICI:
Sono materiali inorganici composti da un unico elemento metallico o, nel
caso delle leghe, da due o più elementi (di cui almeno uno metallico).
Legami chimici e struttura cristallina:
Tutti i metalli, eccetto il mercurio, sono solidi a temperatura ambiente e
presentano una struttura tridimensionale ordinata chiamata reticolo
cristallino. Gli elettroni si muovono facilmente tra gli atomi del reticolo,
formando una nuvola elettronica. L'interazione elettrostatica tra i nuclei
e questa nuvola genera il legame metallico, che è forte e adirezionale,
conferendo ai metalli elevate proprietà meccaniche.
I metalli assumono una struttura cristallina compatta, in cui gli atomi si
dispongono nel modo più efficiente per minimizzare lo spazio vuoto. Tra
i 14 reticoli di Bravais, possono assumere le tre configurazioni più
compatte: cubica a facce centrate, cubica a corpo centrato e
esagonale compatta, che influenzano le loro proprietà fisiche e
meccaniche.
Difetti reticolari
La struttura dei metalli e delle leghe non è costituita da un unico reticolo
cristallino perfetto, ma può presentare difetti di vario tipo:
• → possono essere costituiti da
Puntiformi vacanze (posizioni
reticolari non occupate da nessun atomo, che facilitano i processi
di diffusione, utili soprattutto per la formazione di leghe) o da
atomi interstiziali (atomi che non occupano una normale
posizione reticolare).
• →
Lineari detti anche dislocazioni, permettono ai metalli di
deformarsi senza rompersi. Se un metallo fosse perfettamente
cristallino, per deformarlo sarebbe necessaria una forza enorme.
Le dislocazioni, invece, rendono più facile lo scorrimento degli
strati atomici lungo i piani di scorrimento; in pratica, grazie alle
dislocazioni, i metalli possono piegarsi e modellarsi senza
fratturarsi subito, rendendoli duttili e lavorabili.
Si distinguono in due tipi:
o Dislocazione a spigolo = si forma quando un piano atomico
extra interrompe la continuità del reticolo, creando una zona di
tensione.
o Dislocazione a vite = si genera quando parte del reticolo
cristallino scivola, creando una distorsione elicoidale.
Quando un metallo subisce una deformazione intensa, il numero di
dislocazioni aumenta, rendendo il materiale più duro e meno
deformabile, un fenomeno chiamato incrudimento. La
ricristallizzazione, invece, avviene quando un metallo deformato
viene riscaldato a una temperatura specifica, permettendo ai
cristalli di riorganizzarsi e ridurre le tensioni interne. Questo rende
il metallo più duttile, facile da lavorare e con migliori proprietà
rispetto a quello deformato.
La temperatura di deformazione plastica nei metalli influisce sulla
malleabilità: la deformazione a caldo avviene a temperature
elevate, rendendo il metallo più malleabile e attivando la
ricristallizzazione, mentre quella a freddo, a temperatura
ambiente, aumenta la durezza per incrudimento, riducendo però la
duttilità.
• →
Di superfici un metallo commerciale è formato da molti grani
cristallini con orientamenti diversi. Le separazioni tra i grani sono
i bordi di grano, considerati dei difetti. Quando il metallo è
sottoposto a stress elevato, la frattura avviene attraverso i grani
(frattura trascristallina). A temperature elevate, i bordi di grano
sono più deboli; quindi, la frattura si propaga lungo di essi (frattura
intercristallina).
La struttura metallica può avere grani fini, intermedi e
grossolani.
Solo la deformazione plastica a freddo aumenta la resistenza
meccanica riducendo la dimensione dei grani. Se la deformazione
avvenisse ad alta temperatura, si verificherebbe la
ricristallizzazione, che farebbe crescere alcuni grani, riducendo i
bordi di grano e siccome essi ostacolano il movimento delle
a quest’ultime
dislocazioni, la loro riduzione permette di muoversi
più facilmente da un grano all'altro, rendendo il materiale meno
resistente ma più duttile.
Struttura delle leghe metalliche
È costituita dalla combinazione di due o più metalli (o un metallo e un
altro elemento) che si mescolano insieme per ottenere proprietà
migliorate rispetto ai singoli componenti.
Quando diversi elementi si combinano, possono coesistere in un unico
reticolo cristallino oppure formare più reticoli cristallini separati.
Questo può avvenire attraverso:
1. Soluzioni solide interstiziali: se gli atomi dell'elemento meno
abbondante (il soluto) sono molto più piccoli, possono inserirsi nei
vuoti tra gli atomi del metallo principale (il solvente). Un esempio
classico è la lega di ferro e carbonio, in cui gli atomi di carbonio si
inseriscono negli spazi vuoti del reticolo di ferro.
2. Soluzioni solide sostituzionali: Gli atomi di soluto sostituiscono
quelli del solvente nel reticolo cristallino, causando una variazione
graduale delle dimensioni. Tuttavia, questa variazione ha un
limite e solo poche coppie di metalli simili permettono una
sostituzione completa senza alterare la struttura cristallina, come
nell'ottone (lega di rame e zinco).
3. Fasi intermedie: In alcune leghe, gli elementi non si mescolano
semplicemente, ma formano nuove strutture cristalline diverse
da quelle dei metalli puri. Queste fasi hanno una composizione
precisa e influenzano le proprietà della lega, rendendola, ad
esempio, più dura, resistente o con caratteristiche chimiche
specifiche.
Se si aggiunge un elemento in quantità superiore alla sua capacità di
sciogliersi nel metallo puro (in soluzione solida), senza formare una fase
intermedia ben definita, si generano due fasi distinte. Questo significa
che nella lega coesisteranno due strutture cristalline diverse, ognuna
con composizione e proprietà specifiche (lega bifasica).
Meccanismi di rafforzamento dei metalli:
I metalli puri, da soli, hanno una bassa resistenza meccanica perché la
loro struttura cristallina permette un facile scorrimento delle dislocazioni.
Tuttavia, esistono diversi metodi per rafforzarli, tutti basati sul creare
ostacoli al movimento delle dislocazioni, aumentando così la resistenza
del materiale. I principali meccanismi di rafforzamento sono:
• l’aggiunta di un elemento di lega a un metallo puro
Alligazione:
forma soluzioni solide, in cui gli atomi di soluto ostacolano il
movimento delle dislocazioni, aumentando la resistenza alla
deformazione.
• Incrudimento: deformazione plastica a freddo che aumenta la
densità di dislocazioni, rendendo più difficile il loro movimento.
• Trattamenti termici: si applicano solo a leghe che subiscono
trasformazioni di fase, come gli acciai. Comprendono la tempra, in
cui il metallo viene riscaldato e poi raffreddato rapidamente,
formando martensite, che aumenta la durezza ma rende il
materiale fragile. Il rinvenimento, che segue la tempra, riscalda il
metallo a una temperatura inferiore per ridurre la fragilità e
migliorare la tenacità, mantenendo comunque buona durezza.
Questo processo ottimizza resistenza, durezza e duttilità.
• Precipitazione: formazione di particelle dure all'interno della lega
che bloccano il movimento delle dislocazioni.
Proprietà dei materiali metallici:
• →
Densità generalmente elevata rispetto ad altri materiali.
• →
Conducibilità ottimi conduttori di elettricità e calore.
• →
Aspetto superficiale opachi ma lucenti.
• →
Degrado il principale meccanismo di deterioramento è la
che avviene in ambienti umidi o a contatto con l’acqua.
corrosione,
• →
Plasticità la capacità di un materiale di subire deformazioni
permanenti senza rompersi. Duttilità e malleabilità sono due
forme specifiche di essa: la prima riguarda l'allungamento in fili
sottili (trazione), mentre la seconda si riferisce alla capacità di
essere ridotto in lamine sottili (compressione).
• →
Resistenza meccanica capacità di sopportare carichi senza
rompersi; aumenta con trattamenti termici e lavorazioni
meccaniche (le leghe sono più resistenti dei metalli puri).
• →
Punto di fusione generalmente elevato, con eccezioni come il
mercurio, che è liquido a temperatura ambiente.
• →
Magnetismo alcuni metalli, come ferro, nichel e cobalto, sono
magnetici.
Gli acciai:
Sono leghe composte principa