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EVELINE
- Dubliners
È la quarta storia di
- È l’ultima opera che lui scrive e vede pubblicata prima di andarsene da Dublino, viene
pubblicata da George Russell (amico di Yeats)
- È l’unico racconto che presenta il nome proprio del personaggio di cui tratta
- PLOT: Eveline è una commessa, ricorda i momenti di infanzia mentre guarda la nestra,
suo padre viene descritto come un abuser. Conosce un marinaio (Frank) che le chiede
di lasciare Dublino per andare con lui a Buenos Aires. Eveline non vuole nire come la
madre (vittima del padre), ma alla ne non riesce a salire sulla nave, questo crea
frustrazione nel lettore, angoscia e delusione (inizialmente)
- Abbiamo Eveline, tutto è ltrato su di lei, non la abbandoniamo mai se non alla ne,
sappiamo che ha 19 anni, il suo cognome, che lavora, ha un carattere universale (di
fronte alla scelta siamo tutti con un dilemma, non sappiamo quale scelta prendere,
quale possa essere la migliore) —> noi vediamo la fuga con Frank come una fuga da
una condizione di oppressione verso una situazione migliore (sentiamo la sua speranza
ma non c’è un momento in cui Joyce presenta la fuga con Frank come migliore
opzione, anzi mette molti dubbi) —> siamo emotivamente coinvolti nel dilemma di
Eveline (noi siamo tutti vittime dell’Aut-Aut, idea di Kierkegaard secondo il quale fare
una scelta comporta un salto e, allo stesso tempo, comporta la perdita di quell’opzione
che non scegliamo, per questo ci sentiamo vicini ad Eveline)
Il racconto è diviso in 3 parti:
She sat at the window watching the evening invade the avenue. Her
- PRIMA PARTE =
head was leaned against the window curtains and in her nostrils was the odour of dusty
cretonne. She was tired. Few people passed. The man out of the last house passed on his
way home; she heard his footsteps clacking along the concrete pavement and afterwards
One time used to
crunching on the cinder path before the new red houses. there be a
eld there in which they used to play every evening with other people's children. Then a
man from Belfast bought the eld and built houses in it—not like their little brown houses
but bright brick houses with shining roofs. The children of the avenue used to play
together in that eld—the Devines, the Waters, the Dunns, little Keogh the cripple, she
and her brothers and sisters. Ernest, however, never played: he was too grown up. Her
father used often to hunt them in out of the eld with his blackthorn stick; but usually little
Keogh used to keep nix and call out when he saw her father coming. Still they seemed to
have been rather happy then. Her father was not so bad then; and besides, her mother
was alive. That was a long time ago; she and her brothers and sisters were all grown up
her mother was dead. Tizzie Dunn was dead, too, and the Waters had gone back to
fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
fi
England. Everything changes. Now she was going to go away like the others, to leave her
home —> è sera, Eveline è stanca; piano piano si farà sempre più scuro; guarda fuori e ha
to”
dei ashback, sovrapposizione di più piani, usa lo “used che è una forma
grammaticale che tende a rimarcare la di erenza tra quello che un tempo accadeva e
happiness
quello che oggi non accade più (i momenti di non ci sono più perché sono tutti
One time
cresciuti, molto sono morti, molti sono andati in Inghilterra…); usa per mitizzare
Once upon a time,
il passato, ricorda molto tanta è la so erenza psicologica per il
presente. Il padre è una gura cardine all’interno di questo sentimento di oppressione e
so erenza. Tema dell’immigrazione già nelle prime righe (non è un caso che gli Waters
siano in Inghilterra e Eveline, che fa Hill di cognome, sia rimasta in Irlanda), Eveline vede
l’immigrazione come estinzione (si sparisce una volta che si lascia l’Irlanda), Eveline non
ha una visione positiva della migrazione. È annegata già nelle prime righe (assalita
houses
dall’odore della polvere). La parola ricorre spesso come forza egemonica. Come
se ci fosse una rete che la tenesse a casa (e che sottolineasse la mancata possibilità di
andarsene). Sulla parete c’è una fotogra a ingiallita di un prete, che è emigrato e il padre
non ne parla più (chiaro riferimento alla sparizione) —> meccanismo di piccoli simboli che
Broken harmonium
veicolano un’immagine più grande. Joyce utilizza l’espressione Blessed
(sottolinea la condizione di Eveline nella casa). Accanto troviamo un riferimento a
Margaret Mary Alacoque (rappresenta la forza costrittiva che l’ambiente della casa
esercita su Eveline), questa donna citata era una ragazza francese che fece diverse cose
nella sua vita (ha avuto grandi di coltà prima di entrare in convento perché morirono i
genitori, la famiglia che l’adotta la tratta come serva, ri uta una proposta di matrimonio,
qui abbiamo un parallelismo con Eveline per quanto riguarda il ri uto, entra in convento e
si auto in igge restrizioni, l’unica acqua che beveva era quella dei panni, si costringeva a
digiuni estremi, tutto ciò era visto come una forma di paragone di morti cazione e
distacco dal mondo terreno all’epoca per la trascendenza dell’anima) —> le appare Dio e
will establish peace in their families, I will bless the houses in which
le dà delle promesse (I
the image of my Heart shall be exposed, I will die to priests the power of touching…) —>
queste promesse sono tutto l’opposto in Eveline: non ha beatitudine in casa, il prete è
andato via…) —> queste promesse mancate sono la concretizzazione dell’impossibilità di
Frank
andarsene. Conosciamo solo tramite i pensieri di Eveline. Joyce usa il verbo to
tumble all’inizio per i capelli e per le onde onde alla ne (collegamenti all’interno
dell’opera stessa). Joyce usa una scrittura romantica di basso livello (descrive questo
salvatore bello e forte che arriva e salva la donna; così come Frank abbraccerà Eveline
una volta portata via —> notiamo dell’ironia). All’epoca regnava la convinzione che
l’essere sposata corrispondesse all’essere destinataria del rispetto (tutto il contrario in
Eveline perché la madre, sposata, era vittima del padre). Frank racconta storie sulla sua
vita, Eveline si interessa a loro, sono nzioni (come per esempio il racconto di Frank sui
Patagonians, probabilmente tribù estinta nell’800). Iniziamo a dubitare dei sentimenti di lei
(forse innamorata e intrigata solo dalle storie di Frank e non di lui?) e della “franchezza” di
Buenos Ayres
Frank. Anche per Buenos Aires ci sono dei dubbi, nel testo è scritto —> si
tratta dell’epicentro dei tra ci di prostitute mondiali a quell’epoca (Joyce aveva studiato
le tecniche di approccio dei cacciatori di prostitute); non sapremo mai se Frank dice la
verità o no. Joyce ci lascia il dubbio —> è tutto un discorso contro l’emigrazione o contro
honourable
la franchezza di Frank? —> lei si chiede se è andare via dall’Irlanda (nella
prima versione compare questo termine ma nell’ultima versione scompare)
26/03/2024
Fonti su cui si è basato Friel per scrivere Making History:
ff fl fl fi ffi ffi fi fi ff fi fi ff fi fi
- Sean O’Faolain (The Great O’Neill).
Biogra a del maggiore storico dell’epoca ovvero
Nel 1942 pubblica un libro su O’Neill, dice lui stesso che la sua opera può fornire
materiale adatto per scrivere un romanzo. Tuttavia contiene 3 errori principali che si
ripercuoto nell’opera di Friel: 1) O’Neill non ha mai passato l’adolescenza in Inghilterra
(non c’è prova di ciò, O’Neill nasce nel 1550 ed è stato allevato da una famiglia inglese,
ma in Irlanda, a casa di un certo Sir. Henry Sydney); il suo processo di inglesissazione
non gli ha creato il dilemma inerente alla sua appartenenza nazionale (se inglese o
irlandese) come nel play di Friel (non ha ricevuto un’educazione cortigiana, i nobili gli
hanno passato solo la lingua inglese); all’inizio della guerra O’Neill è stato dalla parte
degli Inglesi per circa 20 anni, solo in un secondo momento passa al versante ribelle.
Friel l’ha inventato psicologicamente per dare un personaggio letterario frammentato;
2) questione del matrimonio misto tra glia nobile, ovvero Mabel (inglese) e O’Neill =
non era una fuga d’amore come avviene nel play, O’Neill aveva circa 20 anni di più
rispetto a lei, si tratta di un matrimonio solo per allearsi con il padre di Mabel e creare
un rapporto di favore; 3) Lombard non ha mai scritto una vita di O’Neill, Friel inventa
questo fatto per creare il play e far quadrare la macchina teatrale del racconto.
Lombard era un’importante gura del clero cattolico che mediava con l’Inghilterra
(voleva salvare il ruolo della chiesa cattolica in Inghilterra come farebbe un classico
funzionario del Vaticano). Anche la narrazione ha della ction voluta tra invenzioni di
Friel e fatti falso che si rifanno alla versione di O’Faolain (il play è scritto con in mente il
pubblico dell’Irlanda del Nord per mostrare lo strascico del con itto culturale anglo-
irlandese)
Visto con gli occhi della comunità cattolica irlandese il play era demitizzante —> si tratta
di un episodio di scon tta MA con una coloritura eroica (da un punto di vista
nazionalistico si vede la sfortuna irlandese ma allo stesso tempo l’orgoglio, tuttavia
l’autore non si fa scrupolo di far vedere la debolezza degli irlandesi). Friel non descrive
sempre gli Inglesi in modo negativo (tendenza controcorrente rispetto alla storiogra a
nazionale in cui si mostra sempre il “rivale” in termini dispregiativi), per questo Making
History è un play equilibrato.
SEAMUS HEANEY
BIOGRAFIA
- Nasce nel 1939 vicino a Castledàwson - muore a Dublino nel 2013
- La sua era una famiglia contadina = il padre lavora come contadino mentre la madre
era operaia (lavorava il lino in fabbrica), nella sua famiglia vi erano due realtà
economiche diverse; era una famiglia modesta
- Ha studiato in un college, poi va all’Università di Belfast; entra in contatto con la poesia
contemporanea
- Insegna in una scuola media; il suo preside era un ottimo conoscitore della poesia e ha
avuto in usso su di lui
- Diventa Lecturer (ricercatore)
- Entra in contatto a Belfast con Philippe Hompston (critico di letteratura inglese)
- Si sposa nel 1965 con Marie (scrittrice di racconti irlandesi)
- 1966 Death of a Naturalist
= pubblica il suo primo libro (ha ottimi riscontri e viene