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Estratto del documento

Scritto da Lorenzo Cattani

«Ogni forma d’autorità riposa su una forma di credenza

originaria e ciò riguarda non solo l’autorità imposta

attraverso gli ordini, ma anche quella che si esercita

inconsapevolmente. Un mondo sociale è un universo di

presupposizioni, scontato per coloro che vi appartengono e

investito di valore da parte di coloro che vogliono esserne

parte».

In questa frase si ritrovano molti degli elementi più

importanti del pensiero di Pierre Bourdieu, uno dei sociologi

più importanti del XX secolo, il cui pensiero continua ad

avere grande rilevanza anche nel nostro presente.

Caposaldo del suo lavoro è il tentativo di costruire una

teoria in grado di raggiungere una sintesi fra

oggettivismo e soggettivismo, fra struttura e azione.

Da un lato Bourdieu ritiene che esistano strutture

esterne, indipendenti dal comportamento dell’individuo,

che ne condizionano le scelte fornendogli una serie di

vincoli e incentivi. Allo stesso tempo, però, sostiene che le

scienze sociali debbano indagare queste strutture

considerando anche la conoscenza pratica che ne hanno gli

individui. Questo perché, per Bourdieu, le strutture sono sia

“strutturanti” nel senso che influenzano l’azione

individuale, sia “strutturate” generate e riprodotte

dall’azione degli individui. La conseguenza è che il

ricercatore deve porsi in un rapporto riflessivo con il

fenomeno che studia, cercando di mettere sempre in

discussione le sue presupposizioni e ciò che dà per

scontato.

Nel perseguire questo obiettivo Bourdieu ha sviluppato una

serie di concetti e strumenti molto utili per studiare la

complessità del nostro mondo. Questi concetti sono

l’habitus, il campo e le forme di capitale.

Habitus: gli strumenti per capire la complessità

L’habitus può essere definito come “necessità fatta

virtù”. L’habitus è l’insieme di predisposizioni e schemi di

pensiero, frutto di condizionamenti sociali, che media le

scelte degli individui. Prodotto della storia, l’habitus è

anche “produttore di storia”, poiché genera pratiche

individuali e collettive “conformemente agli schemi

generati dalla storia”.

Bourdieu inquadra l’habitus in un’ottica costruttivista,

poiché l’habitus è prodotto dal funzionamento di

determinate strutture sociali, ma allo stesso tempo

può rafforzarle (o trasformarle) una volta che gli

individui fanno le loro scelte. L’habitus non va visto

come imposizione meccanica sulle decisioni individuali, ma

come schema di “improvvisazione regolata”, che tende ad

escludere quelle scelte estreme che ci sembrano “folli” o

che sono in chiaro contrasto con il senso comune e che a

noi sembra scontato non fare. È altresì importante capire

che per Bourdieu l’habitus è “storia incorporata”, è l’esito

di dinamiche sociali, che sono tutt’altro che cristallizzate

nel tempo. agency

L’habitus è quindi il punto d’incontro fra e struttura,

fra volontà dell’individuo e i condizionamenti sociali che

caratterizzano l’ambiente in cui l’individuo si forma.

Outline of a Theory of Practice

In (1977) Pierre Bourdieu

fornisce un quadro sia per comprendere il modo in cui i

contesti culturali (ri)producono i mezzi della propria

produzione, sia per analizzare l'effetto di questa

habitus

(ri)produzione sui particolari soggetti di un dato ' '.

habitus

Per Bourdieu il termine si riferisce all'entità

collettiva attraverso la quale e nella quale si

stabilizzano e si riproducono le condizioni sociali e

l'habitus

culturali dominanti. Nelle parole di Bourdieu, si

riferisce a “un sistema soggettivo ma non individuale di

strutture interiorizzate, schemi di percezione, concezione e

azione comuni a tutti i membri dello stesso gruppo o

classe” (p.86). Queste “strutture interiorizzate” e

“schemi di percezione” strutturano la visione del mondo

(condivisa) del soggetto e la sua “appercezione” del mondo

in cui suppone di esistere (p.86).

habitus

Per Bourdieu, l' instilla una visione del mondo nei

suoi soggetti conferendo valore (culturale) alle cose, siano

esse materiali o immateriali. In parole povere, all'interno

,

dell'habitus alcune cose sono valorizzate e altre no. Anche

a livello apparentemente intimo del corpo,

habitus

l' presuppone e conferisce proprietà

specifiche. Alcuni di questi sono costruiti come "buoni",

mentre altri sono "cattivi" e stigmatizzati (come la forza

fisica, la bellezza e la bruttezza). Alcuni attributi sono

costruiti come “neutri” e “naturali” (cioè

preculturali

come e “oggettivi”). Spesso, gli attributi

considerati neutrali e naturali sono quelli che diventano i

più duraturi e difficili da contestare (esempi di ciò che

potrebbe includere la razza e il genere). Per Bourdieu, le

finiscono

proprietà valorizzate all'interno dell'habitus per

costituire un capitale culturale, il cui possesso influenza il

modo in cui le relazioni sociali e culturali vengono create e

da chi e per chi

rifatte e, soprattutto, . –

Secondo Bourdieu, il senso dell'habitus e di ciò che

valutato –

è all'interno dell'habitus è conferito

attraverso le sue istituzioni. Questo processo inizia

tipicamente con il contesto familiare e viene

successivamente consolidato attraverso altre istituzioni

come l'istruzione e l'occupazione. Queste istituzioni

rinforzano e talvolta ristrutturano e modificano

continuamente i modelli originali di cultura e socialità del

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A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher uno88venti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Di Giandomenico Giovanni.