
Una delle tante spine nel fianco per gli universitari sono i famigerati OFA. Dopo aver sostenuto un test d'ammissione vi è infatti la possibilità di contrarre un esame OFA, ovvero una prova aggiuntiva relativa a delle lacune che il candidato ha dimostrato di avere durante il test. Ma in cosa consiste nello specifico e come ci si deve comportare? Te lo spieghiamo noi.
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Cosa sono gli OFA
Gli Obblighi Formativi Aggiuntivi non sono altro che dei “debiti formativi” contratti in seguito alla prova d'ammissione. Si tratta di una pratica molto comune nei test d'ingresso orientativi, volti a saggiare la preparazione del candidato. Laddove lo studente abbia delle carenze contrae un OFA, che dovrà poi recuperare nel corso dell'anno. Infatti il candidato avrà comunque accesso alla facoltà e potrà iniziare a seguire regolarmente le lezioni. Ma, in aggiunta agli esami previsti dal piano formativo, la matricola dovrà assolvere anche agli esami OFA, relativi alle materie in cui ha dimostrato più di qualche perplessità. Gli OFA possono riguardare qualsiasi materia e variano da ateneo ad ateneo.
Come recuperare un OFA
Come assolvere a questo gravoso onere? Lo studente dovrà accedere all'area riservata sul portale dell'ateneo di riferimento e controllare se nella sezione degli esami da sostenere compaiono anche gli esami OFA. Dopodiché alla matricola viene posto l'obbligo di frequentare corsi di recupero predisposti dalla facoltà e interamente gratuiti. Alla fine ci sarà una prova finale da superare per poter recuperare il debito contratto.Solitamente un OFA deve essere recuperato nel corso del primo anno, ma la modalità cambia in base all'ateneo di riferimento. In linea generale vale quanto appena detto, soprattutto per via del fatto che alcuni esami degli anni successivi possano rivelarsi di difficile comprensione per uno studente carente in determinati ambiti. Se ti viene assegnato un OFA non indugiare quindi, e consulta il portale dell'ateneo per iscriverti ai corsi di recupero.