
Professioni Sanitarie, occupazione all'81%
Motivo per cui i corsi di laurea in Professioni Sanitarie sono tra i più gettonati da quei giovani che cercano nell’università il trampolino di lancio verso un rapido inserimento nel mercato del lavoro. I dati lo confermano: secondo le rilevazioni AlmaLaurea, negli ultimi 14 anni, quest’area si piazza al primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari in termini di collocamento. Le analisi più recenti parlano di un tasso di occupazione di circa l’81% dei laureati in questo settore. Con alcune “professioni” che fanno ancora meglio: Infermieristica arriva all’85%, Tecnico di Radiologia, Assistente sanitario e Terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva all’83%, Logopedista all’82%, Fisioterapista all’81%.Ma non tutti i percorsi, nella mente dei ragazzi, hanno lo stesso appeal. Come segnala l’analisi effettuata sui test d’ingresso per l’anno accademico 2022-2023 dal portale Skuola.net, grazie al supporto di Angelantonio Mastrillo - Segretario della Conferenza nazionale dei corsi di laurea nelle Professioni Sanitarie e docente in organizzazione delle Professioni Sanitarie all'Università di Bologna - se è vero che alcune “professioni” vedono andare in scena una vera lotta per l’accesso a i posti messi a disposizione ogni anno, ce ne sono alcune che al contrario non sembrano scaldare i cuori degli studenti. Lo dice con chiarezza il rapporto tra le domande di iscrizione ai test d’ingresso e i posti messi a bandi dai vari atenei.
Le professioni sanitarie con meno appeal
Le professioni sanitarie meno attrattive in assoluto sono il Terapista Occupazionale e l’Assistente Sanitario, con un rapporto domande-posti pari rispettivamente a 0,4 e 0,5. Per capire meglio la situazione: per i corsi per Terapista Occupazionale, in tutte le 8 università che hanno attivato il corso, ci sono state molte meno domande delle posizione aperte (a Milano, ad esempio, ci sono state 8 domande per 25 posti; alla “Sapienza” di Roma 16 su 74). Qualcosa di simile è avvenuto anche per Assistente Sanitario: qui solo due atenei sui 14 in cui c’è il corso hanno completato le classi, mentre ad esempio sempre a Roma “Sapienza” ci sono state 7 domande per 50 posti.Solo leggermente meglio hanno fatto i corsi per Tecnico Audiometrista e Tecnico Audioprotesista: rapporto domande-posti pari a 0,6 e, in entrambi i casi, solo un ateneo che ha potuto riempire tutte le caselle previste: per Tecnico Audiometrista ben 5 università su 6 hanno avuto un surplus di posti, per Tecnico Audioprotesista sono state 12 su 13. A salire, se così si può dire, troviamo poi i corsi per Tecnico Ortopedico (rapporto D/P pari a 0,7), per Tecnico della Prevenzione (0,8) e per Ortottista ed Educatore Professionale (0,9). Comunque tutte con un deficit di aspiranti specialisti. Almeno sulla carta, perché poi quei posti potrebbero essere riempiti da chi ha indicato queste specialità come seconda scelta.