
Dal prossimo anno meno posti per le facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Forse. Come riportato dalla ricerca del membro della Segreteria Conferenza Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, Dott. Angelo Mastrillo, docente dell’Università di Bologna, quest’anno il fabbisogno regionale di medici, odontoiatri e veterinari si sarebbe ridotto. Se la diminuzione è sensibile per Medicina e Chirurgia, non si può dire lo stesso per Odontoiatria e Veterinaria in cui il calo di richiesta da parte delle Regioni è considerevole.
RIDUZIONE DEI POSTI ALL’UNIVERSITA’? – Il numero di posti messi a disposizione dalle università italiane si basa, in parte, sulla richiesta di determinate figure da parte delle Regioni. Lo scopo è appunto quello di agevolare l’ingresso degli aspiranti medici nel mondo del lavoro. Di conseguenza, un calo della richiesta potrebbe avere delle ripercussioni anche sui posti messi a disposizione dalle università. La ricerca di medici è in calo del 4.4% , rispetto allo scorso anno. Per dare delle cifre esatte, da 10.693 si è passati a 10.222 posti. Se in questo caso il deficit è lieve e, quindi, non ci dovrebbero essere grosse riduzioni di posti messi a disposizione da parte delle università, non si può dire lo stesso per odontoiatri e veterinari.
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ODONTOIATRIA E VETERINARIA – Il fabbisogno regionale di odontoiatri è in netto calo rispetto allo scorso anno del -17%. Da 844 si è passati 700 posti. Ma la riduzione più importante sarebbe quella riguardante i veterinari per cui si registra un deficit del 28%, ben 185 sono i posti in meno rispetto allo scorso anno. Nonostante questi dati, però, Angelo Mastrillo ribadisce che il calo del fabbisogno regionale non dovrebbe avere grosse ripercussioni sui posti messi a disposizione delle università. Sul totale dei tre corsi di laurea, infatti, a determinare queste riduzioni sono in particolare queste Regioni: il Veneto che da 910 posti del 2014/15 è passato ai 750 del 2015/16, il Lazio da 1.590 a 1.435, la Campania da 1.600 a 1.170, la Sicilia da 1.130 a 570 e, infine, la Sardegna che da 418 posti è passata a 365. Queste riduzioni sono bilanciate dagli aumenti di Lombardia (+16%) e Puglia (+53%). Va sottolineato, comunque, che il numero di posti messi a disposizione dalle singole università si basa, come detto, anche su questi dati e quindi quelli per gli aspiranti medici, odontoiatri e veterinari saranno inevitabilmente meno rispetto allo scorso anno.
MENO POSTI PER LE PROFESSIONI SANITARIE? – Si prevede un’analoga riduzione anche per le Professioni Sanitarie: sui 26.608 posti messi a bando lo scorso A.A. 2014/15, rispetto alla richiesta di 27.412 posti delle Regioni e di 30.449 delle 22 Categorie, quest’anno i rispettivi fabbisogni saranno ridotti di circa il 5%, passando da 30.600 a circa 29.000. Anche in questo caso, il calo non dovrebbe avere grosse ripercussioni sui posti messi a disposizione dalla università, anche se saranno comunque di meno.
Guarda la tabella relativa al fabbisogno regionale (Fonte "Il Sole 24")
IN ATTESA DEI DATI UFFICIALI – Ma niente è ancora certo: ai dati relativi al fabbisogno regionale seguirà la relativa ratifica da parte della Conferenza Stato-Regioni per la determinazione finale. I dati verranno poi rapportati al potenziale formativo delle università che è tuttora in fase di definizione e dovrebbe essere concluso dal Miur a fine Marzo.
Daniel Strippoli
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