
Dal 2 aprile entra in vigore la nuova riforma che cambierà il sistema di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Medicina Veterinaria. Con questa novità, si darà l’addio al tradizionale test di ingresso.
Rimane, però, il numero chiuso. Con la selezione degli studenti che, anziché alle prove d'accesso, verrà affidata a un primo "semestre filtro". Una vera e propria rivoluzione per chi sogna di diventare medico o veterinario.
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Accesso Medicina 2025: quando entra in vigore la riforma?
Parliamo di tempistiche: finalmente la riforma che riguarda l'accesso alla facoltà di Medicina per il prossimo anno accademico è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Questo vuol dire che l'iter per la sua operatività è sempre più vicino al traguardo. Più nel dettaglio, come si legge nel documento, il nuovo sistema di accesso sarà sancito per legge dal 2 aprile 2025.
Il nuovo sistema di selezione: addio ai test, benvenuto semestre filtro
Con la riforma, l'iscrizione al primo semestre sarà aperta a tutti gli aspiranti medici, odontoiatri e veterinari. Durante il “semestre filtro”, gli studenti seguiranno corsi comuni relativi a discipline biomediche e sanitarie, senza distinzione tra i vari corsi di laurea.
Questo permetterà di creare una base di formazione solida per tutti. Ma attenzione: l'accesso al secondo semestre non sarà automatico. Per poter continuare a essere iscritti, gli studenti dovranno superare gli esami e, cosa fondamentale, posizionarsi in una graduatoria nazionale.
La graduatoria nazionale e l'importanza dei crediti
Solo il superamento degli esami del primo semestre e l’acquisizione di un numero minimo di crediti formativi universitari permetterà, infatti, di accedere al secondo semestre.
Il Governo, grazie a questa legge, dovrà poi adottare - entro dodici mesi - uno o più decreti legislativi, per ridefinire i criteri di accesso ai corsi di laurea in area medica. Ma l'obiettivo è fare molto prima, in tempo per l'anno accademico 2025-26.
Il sistema, punterà a premiare chi dimostra di avere una preparazione adeguata, ma anche a rendere più trasparente e meritocratica la selezione.
Una seconda opportunità
Una delle novità più importanti della riforma è che gli studenti che non superano la selezione per il secondo semestre non perderanno completamente il lavoro fatto.
I crediti acquisiti durante il primo semestre saranno riconosciuti e potranno essere utilizzati per iscriversi a altri corsi in ambito sanitario.
Una soluzione che apre nuove opportunità anche a chi decide di orientarsi verso altre professioni nel settore.
Gli obiettivi a lungo termine della riforma
Secondo le previsioni del Ministero, entro 7 anni, le università italiane formeranno circa 30.000 medici in più, grazie anche a un maggiore finanziamento delle strutture universitarie. Questo permetterà di migliorare la qualità della formazione e, quindi, anche di aumentare il numero di professionisti preparati, rispondendo così alla crescente domanda di medici in Italia.
La riforma, dunque, vorrebbe segna anche un passo importante verso una maggiore ed equa distribuzione delle opportunità di accesso alla formazione medica, mirando a garantire formazione di eccellenza e un numero maggiore di professionisti nel settore sanitario.