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Dopo l’addio al test d’ingresso in Medicina, gli aspiranti "camici bianchi", secondo le indiscrezioni che arrivano dai corridoi del Ministero dell'Università e della Ricerca, dovranno affrontare le prove scritte tra fine novembre e inizio dicembre.

Dopo intense settimane di chimica, biochimica, fisica e biologia, circa 60.000 studenti dunque affronteranno il primo vero scoglio per entrare a Medicina.

La riforma ideata dal ministro Anna Maria Bernini dovrebbe introdurre una formula inedita: 3 esami scritti di 45 minuti l'uno, da completare uno dietro l'altro, in contemporanea in tutte le facoltà d'Italia.

Ogni prova dovrebbe contenere 31 domande, di cui 21 a risposta multipla e 10 con modalità a completamento, dove bisognerà inserire la parola mancante.

Indice

  1. Come si valutano le nuove prove?
  2. Graduatoria: chi entra e come?
  3. Le voci critiche sulla riforma

Come si valutano le nuove prove?

Ogni risposta esatta, in base allo schema trapelato, farà guadagnare 1 punto, mentre un errore comporterà una penalità di -0,25 punti.

Se si lascia una domanda senza risposta, il punteggio sarà 0. Ogni compito sarà valutato in trentesimi (con la possibilità della lode), proprio come un normale esame universitario.

Un aspetto interessante è che, in caso di mancata ammissione a Medicina, il voto ottenuto potrà essere usato per le altre facoltà che contemplano queste discipline.

Per entrare nella graduatoria di Medicina, si dovrà superare la soglia minima, ovvero almeno 18 in tutte e tre le discipline. Tuttavia, è chiaro che per aggiudicarsi uno dei poco più di 20.000 posti disponibili serviranno voti ben più alti.

Per questo ci sarà anche la possibilità di rifiutare uno o più voti e si potrà ripetere l'esame, o gli esami, in un secondo e ultimo appello che si svolgerà a distanza di quindici giorni. Inoltre, ci si potrà iscrivere per un massimo di tre anni.

Graduatoria: chi entra e come?

Per quanto riguarda l'assegnazione dei posti in graduatoria, si attendono ancora i dettagli dal Ministero, ma sembra che l'unico criterio sarà il risultato degli esami del primo semestre.

In caso di parità di punteggio, il posto sarà assegnato a chi ha indicato l’ateneo di destinazione come prima scelta. Perché ricordiamo che, al momento dell'iscrizione al primo semestre, si potranno indicare fino a cinque atenei, oltre a scegliere un secondo corso di laurea come piano B.

Le voci critiche sulla riforma

Nonostante le buone intenzioni del Ministero, c'è però chi vede delle somiglianze con il vecchio sistema. Molto critici sono i sindacati: "Cambiare tutto per non cambiare (quasi) niente", scrive in una nota Anaao Assomed, sigla dei medici dirigenti del Servizio sanitario nazionale, come riporta 'Fanpage'.

Dal Ministero però si escludono le ipotesi che definiscono il nuovo metodo di selezione come un concorsone, quiz a crocette o quizzone. Sicuramente ciò che differenzia questa modalità di sbarramento è il rinvio del giudizio di sei mesi. Ma anche la preparazione, che non sarà più delegata a società esterne, ma sarà compito delle università, che dovranno offrire corsi adeguati da sei crediti ciascuno.

Infine, per evitare il possibile sovraffollamento negli atenei più frequentati, le lezioni potranno essere erogate anche online