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Questa tesi di Maturità nasce dall’intenzione di approfondire
uno tra i tanti fatti che si sono susseguiti in Italia durante gli
anni ’70.
Sono stati anni di terrore in cui si è vista la vera anima del
italiano.
terrorismo
Questa tesi vuole ripercorrere, in un quadro generale,
questi anni del terrore e soprattutto il caso più allarmante nella
storia politica italiana del dopoguerra: l’assassinio di Aldo
Moro. C L
OLOMBO UCA ORO
M
LDO
A
DI
ASSASSINIO
’
L
Italia:
in
terrorismo
Il
2
1. Il terrorismo: premessa
Arma brutale, Se si escludono le guerre, non esiste altra
efficace e forma di violenza politica più importante di quella
spettacolare, il terrorismo.
che va sotto il nome di Così come è
terrorismo ha stato per le guerre, anche la violenza terroristica
accompagnato le ha raggiunto il suo apice nel secolo,
XX
sviluppandosi progressivamente, sia in termini
vicende politiche di quantitativi sia in termini geografici, tanto che si
questo secolo può dire oggi che non esista Paese che non abbia
adattandosi alle avuto a che fare con il terrorismo.
più Negli ultimi cento anni, poi, la presenza del
diverse situazioni. terrorismo si è impostata con una forza
Una galassia in drammaticamente crescente, sia per la frequenza
movimento che è e l’intensità degli episodi terroristici, sia per la
difficile, quantità di violenza prodotta, sproporzionata
ma non rispetto ai mezzi solitamente utilizzati, tanto che
impossibile, contro lo Stato”
accanto al modello del terrorismo “ se ne può
“di Stato”.
proporre un altro, di terrorismo È da tenere presente poi
quello che era un tempo un fenomeno eccezionale e
che ORO
abnorme, è oggi quasi un elemento della vita quotidiana . M
Il ricorso a forme di terrorismo si associa dunque alle dimensioni LDO
della lotta politica ed è particolarmente intenso nei Paesi più
sviluppati del mondo. Ciò significa che nella stessa misura con cui A
DI
cresce la quantità di persone che si occupano di politica, così ASSASSINIO
aumentano le possibilità di tensione tra gruppi sociali e ideologie
politiche.
Per tanti versi il terrorismo appare inafferrabile e mobilissimo: alle
motivazioni ideologiche spesso si possono sostituire quelle religiose, ’
L
ma anche quelle politiche. Ma l’aspetto che forse lascia più attoniti Italia:
di fronte ad un tentativo di valutazione globale è l’indiscriminatezza
dei possibili obiettivi dei movimenti terroristici: neppure i Paesi che in
hanno realizzato gli standard democratici più alti ne sono esenti, terrorismo
vanificando così ogni tentativo di interpretazione troppo unilaterale
di questa problematica.
2. La situazione italiana tra gli anni ’60 e ’70 Il
Negli anni Sessanta
l’opportunità di un
cambiamento politico,
rispetto agli anni
precedenti, tardò a
resistenze
verificarsi. Le
all’apertura ai
socialisti nella politica
erano considerevoli e
provenivano
principalmente da centri
economici e finanziari
privati e da una parte
consistente del mondo
cattolico, dotati di
grande influenza sulla
, e ostili al socialismo e
DC
Figura 1. Aldo Moro, a capo al comunismo. Nel 1960
di tre governi di centro- il governo presieduto dal
sinistra. Fernando Tambroni,
democristiano per ottenere la maggioranza in 3
parlamento fece ricorso ai voti del partito neofascista del Movimento
sociale. Ne erano conseguiti disordini e manifestazioni in molte città.
I momenti di crisi attraversati nel 1960 rafforzarono gli orientamenti
Aldo
di cauta apertura ai socialisti del nuovo segretario della ,
DC
Moro, della
eletto nel 1959, e destinato a diventare l’artefice
.
politica di centro-sinistra
Con le elezioni politiche del 1963, la perse molti consensi
DC
soprattutto al nord. Alla fine del 1963, Aldo Moro, riuscì a formare
una coalizione organica di governo con il , comprendente oltre alla
PSI
e ai socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani. Tale coalizione
DC governi organici di centro-sinistra
durò fino al 1968. Con i iniziò
una nuova fase della vita italiana contrassegnata da grandi fermenti,
da contraddizioni e da difficoltà.
La prima questione che dovettero affrontare i governi di centro-
sinistra presieduti da Moro fu il superamento della recessione
economica iniziata nel 1963. Elemento di novità in questi anni fu il
aumento della forza contrattuale dei sindacati
considerevole
dei lavoratori, conseguita anche mediante una maggiore unità
sindacale e il superamento di vecchie divisioni. Nella intanto si
DC
venne rafforzando la corrente di centro che aveva assunto la ORO
Mariano Rumor.
segreteria con Tale corrente democristiana dava M
della politica di centro-sinistra un’interpretazione più moderata di LDO
quella seguita da Aldo Moro, il quale risultò progressivamente isolato A
dal suo stesso partito. DI
Le elezioni politiche del 1968 videro una ripresa della , ma
DC ASSASSINIO
delusero le attese del partito socialista. Moro pagò così l’insuccesso
e venne messo da parte.
Intanto, sia in Italia che nel resto del mondo, si vennero a
verificare fatti che vengono indicati con una sola parola: il ’
L
Sessantotto. Gli eventi che si susseguirono dalla guerra in Vietnam, Italia:
alla “primavera di Praga”, dallo scontro tra Unione Sovietica e Cina,
ai moti del in
“maggio terrorismo
francese”
ebbero in
Italia echi
profondi ma Il
contrastanti
e vennero ad
alimentare le
tensioni. Ad
aggravare
ulteriormente
la tensione si
inserirono
azioni
criminali,
Figura 2. Prima pagina del quotidiano condotte da
milanese che apre con l’attentato avvenuto gruppi della
alla Banca nazionale dell’Agricoltura, in destra
Piazza Fontana a Milano. eversiva con
la complicità occulta di personaggi appartenenti a corpi dello stato,
strategia della tensione,
che misero in atto una al fine di creare le
condizioni di una svolta politica autoritaria. La strage provocata da
una bomba situata all’interno della Banca nazionale dell’Agricoltura
di Milano, in piazza Fontana, il 12 dicembre 1969 fu soltanto il primo
tra i numerosi attentati che si susseguiranno durante il corso degli
anni Settanta. 4
Con l’avvio degli anni Settanta si aprì in Italia un lungo periodo di
instabilità politica, in cui le minacce portate, da destra e da sinistra,
all’ordine democratico si accompagnarono a crescenti difficoltà del
sistema economico. 3. Terrorismo politico
Il volto dell’Italia alla metà degli anni Settanta era quello di una
nazione precipitata in una situazione di grave malessere, benché
ancora ricca di iniziative e di capacità di reazione. Mentre
gruppi della sinistra extra-
crescevano i disordini alimentati dai
parlamentare, e dall’altra parte, avanzava la strategia del terrore
con altre stragi tra la popolazione civile, incominciarono ad operare
movimenti clandestini armati, Brigate Rosse,
come le che
fecero degli attentati (contro magistrati, dirigenti industriali,
amministratori pubblici, giornalisti, dirigenti sindacali) e dell’omicidio
politico la loro arma principale, con l’intento di trascinare il paese in
una guerra civile preludio di un’immaginata rivoluzione comunista.
Dopo molte incertezze anche il sistema politico basato sui partiti
parlamentari, incominciò a reagire alla duplice sfida della crisi ORO
economica e del terrorismo di destra e di sinistra. Fatto saliente di M
questa fase politica fu la crescita elettorale del , guidato da
PCI LDO
Enrico Berlinguer, che nel 1973 aveva lanciato la strategia del A
compromesso storico, cioè di un rinnovato incontro tra comunisti DI
e cattolici. Nelle elezioni politiche del 1976 il raggiunse una
PCI ASSASSINIO
vetta mai toccata prima. Anche la , che appariva negli anni
DC
precedenti in declino, si risollevò. In quella situazione era difficile
pensare ad una stabilizzazione politica senza qualche accordo tra i
due maggiori partiti, del governo e dell’opposizione: anche il PSI ’
L
proponeva la realizzazione di “equilibri più avanzati” sul piano Italia:
politico. 4. Le Brigate Rosse in
terrorismo
Brigate Rosse
Le sono un’organizzazione terroristica
clandestina di estrema sinistra fondata nel 1969 da esponenti del
Renato Curcio, Mara Cagol,
movimento studentesco trentino, quali
(Alberto Franceschini)
da ex militanti comunisti e da dirigenti dei Il
nuclei
estremisti di
fabbrica
(Mario
Moretti). I
membri si
Figura 3. Il logo delle Brigate Rosse.
proponevano, tra l’altro, di inasprire le lotte sociali contro il sistema
capitalistico, separare il Partito comunista, giudicato imborghesito
alla base e ostacolare la politica di alleanza tra e . La
PCI DC
concezione del movimento era quella di
deve indicare il
un’avanguardia di massa che “
cammino per il raggiungimento del potere e
l’instaurazione della dittatura del proletariato ”:
gli aderenti si muovevano sulla base delle 5
Figura 4. Renato
Curcio e Mara Cagol.
decisioni di quella che era definita “direzione strategica”, che
definiva azioni mirate alla disarticolazione del potere politico statale.
L’espressione della direzione strategica erano le cosiddette
“risoluzioni strategiche”, documenti di analisi politica che di volta in
volta indicavano gli obiettivi primari da raggiungere e il modo (azioni
armate) attraverso il quale raggiungere gli stessi.
Nella storia delle Brigate Rosse si possono distinguere
sostanzialmente tre fasi:
– propaganda armata
la (1970-1974);
– al cuore dello stato
l’attacco (1974-1980);
– divisione e la dissoluzione
la (1981-1988).
Esse esordirono tra il 1972 e il 1973 colpendo alcune strutture
produttive del sistema capitalistico (Sit-Siemens, F , Pirelli) con
IAT
attentati e sabotaggi alle fabbriche. Poi passarono a colpire oltre alle ORO
M
LDO
A
DI
ASSASSINIO
’
Figura 5. Leader storico delle BR, Renato Curcio ha L
Italia:
finito per diventare un simbolo dei paradossi del
confronto tra lo Stato italiano e il terrorismo anche
senza essere imputato di omicidio. in
istituzioni anche le persone che in qualche modo le terrorismo
rappresentavano: alcuni dirigenti di grandi complessi industriali, tra
cui F , Sit-Siemens, Alfa Romeo, … furono rapiti e sottoposti ad
IAT
umilianti “processi popolari”. Nell’autunno del 1973 vennero decisi
grandi fabbriche, lotta alla controrivoluzione
tre settori di attività: e
settore logistico che, di lì a poco, con la diffusione Il
dell’organizzazione nel Nord Italia, vennero trasformati in “fronti”.
Cominciò così la fase più violenta della lotta armata con una serie di
sequestri e ferimenti “dimostrativi” ai danni di magistrati, capi della
polizia, giornalisti militanti politici e sindacali. Curcio e Franceschini
vennero arrestati nel settembre del 1974, e ad ottobre si riunì la
prima direzione strategica delle , in cui venne ridefinita la struttura
BR
dell’organizzazione alla luce degli arresti di Curcio e Franceschini che
evasero l’anno seguente grazie a un raid compiuto dai loro
compagni, guidati dalla Cagol, compagna di Curcio, poi uccisa nel
giugno del 1975 in uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine.
Curcio fu nuovamente catturato dopo pochi mesi. Nel 1976
l’organizzazione fu praticamente rifondata e le decisero di alzare
BR
il livello dello scontro con le istituzioni decidendo di attaccare il
dello stato”.
“cuore
Molte furono le vittime degli attentati delle Brigate Rosse: oltre ai
numerosissimi morti tra le forze dell’ordine, che danno
significativamente le dimensioni della portata quasi militare della
lotta terroristica, l’organizzazione colpì semplici operai, come il
Guido Rossa
genovese colpevole di aver denunciato alla polizia un
compagno di fabbrica sospettato di attività terroristica; giornalisti, 6
Carlo Casalegno, Walter
come vicedirettore de “La Stampa”, e
Tobagi, del “Corriere della Sera”; professori universitari, come
Vittorio Bachelet.
L’azione terroristica più importante e clamorosa fu sicuramente il
Aldo Moro,
sequestro di presidente della Democrazia Cristiana, che si
aprì con la strage della scorta in via Fani, a Roma, il 16 marzo 1978,
e si chiuse, quasi due mesi dopo, il 9 maggio, con l’uccisione dello
statista.
L’attività delle andrà calando solo negli anni ottanta sia a
BR
causa di fratture interne, sia a causa di un intervento più duro da