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Sintesi

Introduzione tesina di terza media sul bullismo



Questa tesina di terza media affronta il triste e drammatico fenomeno del bullismo. Le vittime sono, per lo più, soggetti sensibili e calmi, anche se al contempo sono ansiosi ed insicuri. Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi o, se si tratta di bambini piccoli, piangendo. Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno un'opinione negativa di sé e della propria situazione. Le vittime sono caratterizzate da un modello reattivo ansioso o sottomesso, associato, soprattutto se maschi, ad una debolezza fisica, modello che viene rinforzato negativamente dalle conseguenze dei comportamenti sopraffattori.
Tali conseguenze sono sempre a svantaggio della vittima perché non possiede le abilità per affrontare la situazione o, se le possiede, le padroneggia in maniera inefficace. Solitamente le vittime vivono a scuola una condizione di solitudine,di isolamento e di abbandono. Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo:hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco sportive,sono abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei. Il rendimento scolastico è di solito elevato, infatti vengono chiamati secchioni. Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime.




Collegamenti


Tesina di terza media sul bullismo



Tesina monografica di italiano sul tema del bullismo.
Estratto del documento

Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

INDICE

Introduzione ………………………….. ………………………………………….pag.2

 Cause del bullismo ……………………... ……………………………………..pag 3

 “L’intacciata” ……………………….. …………………………………………….pag 4

 Bully …………………... ……………………………………………………………….pag 5

 1

La cattiveria delle ragazze ………………………... ………………………pag 8

 Il bullismo razziale ………………………... ………………………………......pag 8

 Psicologia e Psicosi del bullo ……………………………...……. ….pag 9

 Con o senza valori?....………………. ………………………………………...pag 11

 Bullismo nelle elementari …………………….. ……………………………pag

 12

Adulti: cosa fanno? ………………….

………………………………………...pag 13

 Insegnanti: cosa fanno? …………………… ……………………………….pag 14

 I ragazzi parlano in famiglia di bullismo? …………………... ...........pag 15

 I reati che può commettere un bullo ……………………… …………pag 16

 Bullismo, ecco come difendersi ……………………… ………………..pag 17

 Atti di bullismo ………………… ………………………………………………….pag

 18 Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

INTRODUZIONE

Le vittime sono, per lo più, soggetti sensibili e calmi, anche se al contempo sono

ansiosi ed insicuri.

Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi o, se si tratta di bambini piccoli,

piangendo.

Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno un'opinione negativa di se e 1

della propria situazione.

Le vittime sono caratterizzate da un modello reattivo ansioso o sottomesso,

associato, soprattutto se maschi, ad una debolezza fisica, modello che viene

rinforzato negativamente dalle conseguenze dei comportamenti sopraffattori.

Tali conseguenze sono sempre a svantaggio della vittima perché non possiede le

abilità per affrontare la situazione o, se le possiede, le padroneggia in maniera

inefficace. Solitamente le vittime vivono a scuola una condizione di solitudine,di

isolamento e di abbandono. Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al

proprio corpo:hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco

sportive,sono abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma

hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei. Il rendimento

scolastico è di solito elevato, infatti vengono chiamati secchioni. Queste

caratteristiche sono tipiche delle vittime.

Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

CAUSE BULLISMO

A mio parere il bullismo è una conseguenza dovuta a una mancanza

affettiva nei confronti di un ragazzo.

Ma non tutti la pensano così.

Secondo due tredicenni il bullismo nasce dalla voglia di potere.

Secondo un altro punto di vista, cioè quello di una coppia quarantenne, il

bullismo è voglia di sopraffazione verso un coetaneo o un debole. 1

Quindi da quanto avete notato abbiamo scovato la prima causa popolare

del bullismo, cioè a dire:

-IL BULLISMO PUÒ SCATURIRE DA UNA VOGLIA DI POTERE E

SOPRAFFAZIONE!

Ma per quanto mi riguarda ho messo in ballo la questione della

“mancanza affettiva” ed ancora non sono soddisfatto.

Altri ragazzi da un mio sondaggio nella S.M.S. “Luigi Castiglione” hanno

proposto questa come prima causa del bullismo perché il fare del bullo è

molto insicuro (lo si nota dai loro spostamenti SEMPRE in gruppo),

insicuro come quello di un bambino che non fa un passo senza la

mamma o di un bambino che è insicuro anche solo alla vista del padre,

molto spesso adirato, che vuole picchiarlo.

Tutto questo porta quindi alla seconda causa, cioè:

-IL BULLISMO PUÒ SCATURIRE DALLA TRISTEZZA REPRESSA DEL

BULLO! Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

“L’INTACCIATA”

Il termine "intacciare" in brontese significa non dare la possibilità di rispondere.

Molte volte viene interpretato come più di un gioco: infatti può diventare

un'oppressione a livello psicologico.

Il fenomeno consiste nell' insultare l'avversario (molte volte debole o timido) e non

dare la possibilità di rispondere. Il gioco va avanti fino a quando non si può più

rispondere: a quel punto si viene “intacciati”.

Le parole che più vengono ripetute dopo questo gioco sono: 1

 Ti ha tagliato la faccia

 Hai bisogno di un fazzoletto? Perché ti cola un po’ di sangue dallo zigomo

Ora facciamo un esempio (con A e B intendo due persone, con C il resto delle

persone):

A:Frocio

B:Portami tua sorella che vediamo!

A:Manco ce l'hai, quindi...

B:L'ho lasciata appesa da tua madre

A:Ma se con quella cosa ci potevi fare solo una puntura!

C:Ti ha intacciato, ormai basta, se vuoi ti presto l'attack perchè ti è caduta la faccia!

Ora interpretiamo questo fenomeno: B solitamente è un ragazzo che non viene

accolto bene dal gruppo; A invece è un ragazzo che si sente superiore,e di fatto,è lui

che incomincia il gioco.

Questo fenomeno, ormai diffusissimo, coinvolge non solo ragazzi, ma anche

ragazze, che molte volte sono più forti dell'altro sesso. Tirando le somme questo è

un semplice gioco che, però, può colpire l'individuo che perde facendolo sentire

incapace di"intacciare". Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

BULLY

Dopo averlo rilasciato a fine 2006 su PS2, Rockstar traghetta nella nuova

generazione uno dei titoli che più fece discutere perbenisti e moralizzatori, i quali,

spesso senza neanche averlo provato, lo giudicarono un titolo deviante, convinti

che si trattasse di un simulatore di bullismo scolastico. In realtà si tratta solo di un

divertente titolo che raccoglie efficacemente la lezione di GTA, portandola in un

tipico ambiente studentesco americano. Analizziamolo insieme. 1

Il protagonista di Bully: Scholarship Edition è il quindicenne Jimmy Hopkins, un

teenager espulso da molte scuole per via del suo carattere ribelle. Il gioco inizia quando la

madre di Jimmy, dopo aver sposato il suo nuovo padrigno, decide di partire per una luna di

miele lunga un anno e lo affida quindi alle cure della severissima Bullworth Academy. Arrivati

sul posto, e dopo una veloce chiacchierata con il preside che non mancherà di farci capire chi

comanda, abbiamo il controllo del personaggio, liberi di esplorare la scuola.

La struttura del gioco è tanto semplice quanto efficace, ed è strettamente legata allo scorrere

del tempo: mentre giochiamo, un orologio sullo schermo ci mostra, infatti, il passare delle ore,

durante le quali si alternano il ciclo notte/giorno e i vari eventi programmati. La principale

routine giornaliera del giovane Jimmy è quella delle lezioni in classe: ogni giorno ci sono due

lezioni, una la mattina e una la sera, il cui inizio è scandito dal suono di una campanella e dal

lampeggiare di una piccola campana sulla mappa a schermo. Sta a noi decidere se seguire le

lezioni, ma il gioco è strutturato in modo da incoraggiarci a farlo. Ogni lezione è, infatti,

rappresentata da un diverso mini-gioco, al termine del quale, se lo avremo terminato

correttamente, otterremo nuove abilità o oggetti. Durante lezioni di chimica, ad esempio,

siamo chiamati a premere una sequenza di tasti equivalenti al miscelare gli ingredienti di una

formula, e se faremo tutto correttamente apprenderemo l'abilità di costruire petardi, polverina

pruriginosa e così via. Sono presenti molte materie, dall'anatomia all'educazione fisica, dalle

lettere alla geografia alla matematica, ognuna con mini-giochi diversi. Alcuni sono divertenti,

alcuni semplici e altri anche molto difficili, come ad esempio quelli di anatomia in cui bisogna

dissezionare degli animali ed estrarne gli organi vitali entro lo scadere del tempo. Comunque

sia ci troveremo spesso a voler frequentare una lezione, anche perché se decideremo di non

presentarci, potremo sì girare liberamente, ma qualsiasi bidello o poliziotto incontreremo

inizierà a correrci dietro per riportarci in classe, rendendoci la vita alquanto difficile. Anche di

notte sarà più difficile circolare, poiché vigerà il coprifuoco e troveremo ugualmente bidelli e

agenti a inseguirci, senza contare che se resteremo svegli per troppo tempo saremo presi dal

sonno svenendo ovunque ci troviamo, a meno che non ci rechiamo nel dormitorio della scuola

o in uno dei tanti rifugi che potremo ottenere in città per un meritato riposo. Questa struttura

fortemente legata al passare delle ore potrebbe sembrare a un primo sguardo fastidiosa e

troppo restrittiva, ma in realtà non è così e aggiunge un minimo di componente strategica al

gioco. Se è appena iniziata una lezione, potremmo decidere di non iniziare una missione che

potrebbe venir rovinata da bidelli e poliziotti che ci correranno dietro, preferendo quindi

andare in classe per poi iniziare dopo la missione con più calma.

Stoppiamo la violenza!

- corriamo ai ripari -

Quando non saremo occupati con gli obblighi scolastici, Bully: Scholarship Edition

ci offrirà molte cose da fare. Si tratta di un titolo a giocabilità aperta, quindi possiamo

svolgere le attività che preferiamo tra quelle messe a disposizione dagli sviluppatori.

La storia principale ci vede farci strada nella struttura sociale della scuola per avere 1

il controllo di tutti i gruppi di studenti presenti: ci sono i classici "grezzi" ingelatinati

alla Fonzie, poi i ricchi figli di papà, i nerd secchioni ed i palestrati tutti testosterone

e poco cervello. Sulla mappa troviamo indicate da delle stelline le missioni

disponibili, ognuna delle quali, una volta attivata, ci mostrerà una breve animazione

dandoci un obiettivo da raggiungere. Questi sono dei più disparati, offrendo davvero

una gran varietà di gioco: corse in bicicletta, raid punitivi a casa di altri studenti o

professori, difesa di amici in difficoltà sono solo alcuni esempi delle moltissime

situazioni che ci vedranno percorrere in lungo e largo tutta la città di Bullworth,

uscendo quindi spesso dai confini della scuola. Oltre a questo troveremo anche

molti incarichi secondari che ci saranno affidati dai numerosi personaggi del gioco:

una volta completati, sia questi che le missioni principali ci porteranno a guadagnare

un po’ di soldi spendibili nei molti negozi sparsi per la città, per acquistare nuovi capi

di abbigliamento o accessori vari.

La varietà insomma non manca di certo, addirittura potremo giocare a fare i playboy

comprando fiori e cioccolatini da regalare alle molte ragazze della scuola per

corteggiarle ed ottenere appassionati baci, per non parlare poi delle spassose

missioni "stagionali" come eseguire scherzi durante la notte di halloween oppure

eliminare la concorrenza di un Babbo Natale ubriacone il 25 dicembre. Il tutto è

molto ben realizzato, dal sistema di combattimento fino alla guida di biciclette e

skateboard: Bully: Scholarship Edition si fa giocare molto bene senza annoiare mai,

dimostrando come i ragazzi di Rockstar Vancouver (autori del gioco originale, anche se il

porting su 360 è stato affidato a Mad Doc Software) abbiano ben appreso la lezione dei cugini

di Rockstar North, autori della serie Grand Theft Auto, applicando con successo quegli

elementi che l'hanno resa celebre. E non si tratta neanche di un gioco particolarmente facile:

alcune missioni richiederanno più tentativi per essere completate. Il titolo vi terrà incollati

parecchie ore al joypad, soprattutto se vorrete svolgere tutte le missioni: probabilmente per

completare unicamente quelle della storia principale non ci vorrà più di una dozzina d'ore di

gioco, ma il titolo offre molto di più, e merita di essere goduto appieno.

Se da una parte troviamo un ottimo gioco per quanto riguarda gameplay e livello di

divertimento offerto, purtroppo sul fronte tecnico abbiamo molti motivi per lamentarci:

purtroppo gli sviluppatori non si sono impegnati molto nel porting da PS2, limitandosi ad

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