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Annuncio del Futurismo sul quotidiano “Le Figaro”, Parigi 20 43
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Febbraio 1909 43
Il Futurismo e l’arte
figurativa
La scultura e l’architettura
Nella scultura il Futurismo si prefiggeva la
ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che
determinano le forme, non il loro valore figurativo. Si
va quindi al di là della figura in se stessa e si tende a
modellare l’atmosfera che circonda le cose. Ciò
significa cogliere il movimento nella sua universalità.
Si supera la supremazia tradizionale del bronzo e del
marmo sulle altre forme materiche e si allarga il
campo scultoreo al vetro, al legno, al cartone, al
cuoio, alla stoffa…
In architettura si vuole ottenere il massimo
dell’elasticità e della leggerezza; con ciò intendono
lo sforzo di armonizzare con libertà e con grande
audacia l’ambiente con l’uomo, cioè rendere il
mondo delle cose una proiezione diretta del mondo
dello spirito. 43
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Forme uniche della continuità nello
Umberto Boccioni - spazio
Uomo che cammina
o , 1913
La pittura futurista
Si anticipano con la pittura futurista le stesse
posizioni del Manifesto del 1916 a proposito dei
valori etici ed estetici della velocità e del paragone
con la lentezza. La velocità ha per essenza “la sintesi
intuitiva di tutte le forze in movimento”, così sul
piano cromatico si prediligono “tutti i colori della
velocità, della gioia, della baldoria, del carnevale più
fantastico, dei fuochi d’artificio, dei café chantants e
dei music-halls, tutti i colori del movimento”. In
termini volumetrici si preferisce “l’urlo di tutti gli
angoli acuti, le linee oblique, la sfera, l’ellisse che
turbina, il cono rovesciato, la spirale e tutte le forme
dinamiche che la potenza infinitiva del genio
dell’artista saprà scoprire, la linea a zig-zag”. Vi sarà
un rapporto sinestetico tra il suono e la sua forma 43
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Mentre
geometrica, o anche tra il suono e il colore. “
gli impressionisti fanno un quadro per dare un
momento particolare e subordinano la vita del
quadro alla sua somiglianza con quel momento, noi
sintetizziamo tutti i momenti e ne costruiamo un
quadro”, afferma Umberto Boccioni. Grandi pittori
avanguardistici furono U. Boccioni, G. Balla, C. D.
Carrà, G. De Chirico, L. Russolo, G. Severini.
Il cavaliere
Carlo Carrà - , 1913 43
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Dinamismo di un cane al guinzaglio
Giacomo Balla - , 1912
Visioni
Umberto Boccioni -
Simultanee , 1911 L’enigma dell’ora
Giorgio De Chirico - , 1911 43
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Il figliol prodigo
Giorgio De Chirico - , 1922
Musica
Luigi Russolo - , 1911
La danseuse
Gino Severini - , 1915 43
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Il Futurismo e la Società
Il Futurismo fu un movimento che ebbe un effetto
cumulativo sulla società in quanto estese i suoi
manifesti ai vari aspetti della cultura e del costume.
Il teatro Teatro sintetico
Nel campo teatrale nasceva il
futurista, dove si creavano le nuovissime miscele di
serio e di comico, di personaggi reali ed irreali, le
compenetrazioni e le simultaneità di tempo e spazio.
Il teatro diventava lo spazio della massima
sperimentazione linguistica, il luogo della massima
intensificazione del rapporto con un alto numero di
spettatori. 43
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Cartellone per i balli plastici
Fortunato Depero - per il Teatro
dei Piccoli di Roma , 1918
La cucina
Si è avuta anche una cucina futurista con la
creazione di bocconi simultanei e cangianti che
contengono dieci, venti sapori da gustare in pochi
attimi. Un dato boccone doveva riassumere un’
intera zona di vita lo svolgersi di una passione
amorosa o un intero viaggio nell’ estremo Oriente. 43
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Almanacco
Copertina dell’
Cucinario Futurista
L’arredamento e la moda
Nel settore dell’ arredamento lo spazio viene
ovviamente concepito in un continuo movimento
basato sulla presenza imprescindibile dell’ azione.
Nel campo della moda gli abiti dovevano essere
aggressivi, agilizzanti, dinamici, di breve durata,
variabili, per mezzo di modificanti da disporre
quando e dove si voleva, su qualsiasi punto del
vestito, mediante bottoni pneumatici.
Vestito da donna
Giacomo Balla - , 1929 43
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La fotografia
La tendenza futurista al dinamismo porta al
fotodinamismo, dove si evidenzia la bellezza dei
corpi in velocità attraverso una serie di effetti ottici
che rendano il dramma di oggetti mobili e immobili,
delle ombre e degli oggetti contrastanti e isolate
dagli oggetti stessi. 43
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Dramma
Guglielmo Sansoni -
d’oggetti , foto futurista
Il cinema
Il cinema si prestava all’esperienza futurista perché
con la rapidità dei movimenti dei fotogrammi si
avvicinava all’idea della simultaneità. La
cinematografia veniva concepita come una
deformazione gioconda dell’universo, sintesi non
logica e fuggente della vita mondiale.
Thais
Scena dal film di A. G. Bragaglia, 1917 43
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Metropolis
Locandina del film di Fritz Lang, 1926
La musica
Alla musica il Futurismo dedicava più Manifesti, in
L’arte dei rumori
cui si proclamava che propone il
nuovo concetto di suono-rumore: bisognava rompere
il cerchio ristretto dei suoni puri e conquistare la
varietà infinita dei suoni-rumori. Ogni rumore aveva
un tono, talora anche un accordo che predominava
nell’insieme delle sue vibrazioni irregolari. La varietà
dei rumori era infinita. I motori e le macchine delle
città industriali un giorno avrebbero potuto essere
intonati, in modo da poter fare di ogni officina una
inebriante orchestra di rumori. 43
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Manifesto della Musica Futurista “L’ Arte dei
e il libro
rumori” di Luigi Russolo, 1913
Il Futurismo in Italia:
Filippo Tommaso Marinetti
Filippo Tommaso Marinetti nasce ad Alessandria
d’egitto nel 1876. Trascorre la sua giovinezza a
Parigi, dove pubblica le sue prime opere e il
Manifesto Tecnico della letteratura futurista. Le
applicazioni più dirette di questo programma sono i
romanzi Mafarka il futurista (1910) e la raccolta di
poemi dedicati a un episodio della guerra d’Africa,
Zang Tumb Tumb (1914). Il suo nazionalismo e la sua
passione sfrenata per la guerra lo portarono ad
esaltare l’intervento nella prima guerra mondiale e
poi la dittatura fascista, da cui riceve e la carica di
“Accademico d’Italia”. Muore a Bellago, Como, nel
1944. 43
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Filippo Tommaso Marinetti nel suo studio
Indifferenza
Filippo Tommaso Marinetti - 43
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All’automobile da corsa
Filippo Tommaso Marinetti -
Veemente dio d’una razza d’acciaio, 43
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Automobile ebrrra di spazio,
che scalpiti e frrremi d’angoscia
rodendo il morso con striduli denti…
Formidabile mostro giapponese,
dagli occhi di fucina,
nutrito di fiamma
e d’oli minerali,
avido d’orizzonti e di prede siderali…
io scateno il tuo cuore che tonfa diabolicamente,
scateno i tuoi giganteschi pneumatici,
per la danza che tu sai danzare
via per le bianche strade di tutto il mondo!...
Allento finalmente
le tue metalliche redini,
e tu con voluttà ti slanci
nell’Infinito liberatore!
All’abbaiare della tua grande voce
ecco il sol che tramonta inseguirti veloce
accelerando il sanguinolento
palpito, all’orizzonte…
Guarda come galoppa, in fondo ai boschi, laggiù!...
Che importa, mio démone bello?
Io sono in tua balia!... Prrrendimi!... Prrrendimi!
[…] 43
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Dinamismo di un’automobile
Luigi Russolo - , 1912 / 1913
L’auto è passata
Giacomo Balla - , 1913
Manifesto della
Filippo Tommaso Marinetti - Dal 43
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letteratura futurista
1. Bisogna distruggere la sintassi, disponendo i sostantivi a
caso, come nascono.
2. Si deve usare il verbo all'infinito, perché si adatti
elasticamente al sostantivo e non lo sottoponga all'io dello
scrittore che osserva o immagina. Il verbo all'infinito può,
solo, dare il senso della continuità della vita e l'elasticità
dell'intuizione che la percepisce.
3. Si deve abolire l'aggettivo perché il sostantivo nudo
conservi il suo colore essenziale. L'aggettivo avendo in sé
un carattere di sfumatura, è incompatibile con la nostra
visione dinamica, poiché suppone una sosta, una
meditazione.
4. Si deve abolire l'avverbio, vecchia fibbia che tiene unite
l'una all'altra le parole. L'avverbio conserva alla frase una
fastidiosa unità di tono.
5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè il
sostantivo deve essere seguìto, senza congiunzione, dal
sostantivo a cui è legato per analogia. Esempio: uomo-
torpediniera, donna-golfo, folla-risacca, piazza-imbuto,
porta-rubinetto. Siccome la velocità aerea ha moltiplicato
la nostra conoscenza del mondo, la percezione per
analogia diventa sempre più naturale per l'uomo. Bisogna
dunque sopprimere il come, il quale, il così, il simile a.
Meglio ancora, bisogna fondere direttamente l'oggetto
coll'immagine che esso evoca, dando l'immagine in iscorcio
mediante una sola parola essenziale.
6. Abolire anche la punteggiatura. Essendo soppressi gli
aggettivi, gli avverbi e le congiunzioni, la punteggiatura è
naturalmente annullata, nella continuità varia di uno stile
vivo, che si crea da sé, senza le soste assurde delle virgole
e dei punti. Per accentuare certi movimenti e indicare le 43
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loro direzioni, s'impiegheranno i segni della matematica: 43
+--x: = > <, e i segni musicali.
7. Gli scrittori si sono abbandonati finora all'analogia
immediata. Hanno paragonato per esempio l'animale
all'uomo o ad un altro animale, il che equivale ancora,
press'a poco, a una specie di fotografia. Hanno paragonato
per esempio un fox-terrier a un piccolissimo puro-sangue.
Altri, più avanzati, potrebbero paragonare quello stesso
fox-terrier trepidante, a una piccola macchina Morse. Io lo
paragono, invece, a un'acqua ribollente. V'è in ciò una
gradazione di analogie sempre più vaste, vi sono dei
rapporti sempre più profondi e solidi, quantunque
lontanissimi. L'analogia non è altro che l'amore profondo
che collega le cose distanti, apparentemente diverse ed
ostili. […]
8. Non vi sono categorie d'immagini, nobili o grossolane,
eleganti o volgari, eccentriche o naturali. L'intuizione che le
percepisce non ha né preferenze né partiti-presi. Lo stile
analogico è dunque padrone assoluto di tutta la materia e
della sua intensa vita.
9. Per dare i movimenti successivi d'un oggetto bisogna
dare la catena delle analogie che esso evoca, ognuna
condensata, raccolta in una parola essenziale. […]
10. Siccome ogni specie di ordine è fatalmente un prodotto
dell'intelligenza cauta e guardinga, bisogna orchestrare le
immagini disponendole secondo un maximum di disordine.
11. Distruggere nella letteratura l'«io», cioè tutta la
psicologia. […] Facciamo coraggiosamente il «brutto» in
letteratura, e uccidiamo dovunque la solennità. Dopo il
verso libero, ecco finalmente le parole in libertà! 43
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Parole in libertà
Filippo Tommaso Marinetti - , 1916
“Zang Tumb Tumb”
Copertina della prima uscita del libro
di Filippo Tommaso Marinetti , 1912
Le Avanguardie
musicali
La crisi delle certezze ottocentesche e le
sperimentazioni che si accompagnano a questa crisi
raggiungono il culmine all’inizio del Novecento,
quando gli artisti cercano nuove forme, spesso di
difficile comprensione, e fondano le cosiddette
“avanguardie”. In campo musicale, le
sperimentazioni del primo Novecento seguono 43
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diverse strade, ma tutte si allontanano dal
linguaggio tonale (cioè della tonalità), basato sulle
scale e gli accordi tradizionali. Nel periodo di
transizione tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e gli
inizi del Novecento la musica infatti è per certi
aspetti ancora legata alla tradizione romantica,
fedele alla tradizione (per esempio per il finlandese
Jean Sibelius, il russo Sergej Rachmaninov e per il
tedesco Richard Strauss); per altri invece anticipa
una nuova sensibilità. I musicisti di questa corrente
rinnovano profondamente il loro linguaggio,
ispirandosi all’arte e alla letteratura del tempo.
L’ Impressionismo musicale di
Claude Debussy e Maurice Ravel
Alla fine del secolo si afferma in Francia il movimento
del simbolismo che ricerca attraverso poeti come
Baudelaire e Verlaine i significati più profondi della
realtà. Accanto a questo movimento troviamo
l'impressionismo pittorico di Monet, Cezanne e
Renoir e quello musicale di Debussy e Ravel.
Nel linguaggio musicale dell'impressionismo le
melodie appassionate e i ritmi concitati dei
compositori romantici vengono sostituiti da disegni