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Estratto del documento

SPARTITO VA GIUSEPPE AIDA

PENSIERO VERDI REALISMO CLAUDE MONET

ROMANTICISMO MACCHIAIOLI

IMPRESSIONISMO

ALESSANDRO VICTOR HUGO LES MISERABLES NAPOLEON I

MANZONI POESIE:

PARIS LA CAMPAGNA

I PROMESSI NAPOLEONE

IL 5 MAGGIO D’ EGITTO

SPOSI BONAPARTE

EGITTO:

PIRAMIDE ISLAMISMO

IERI- OGGI

ALIMENTARE HEALTY

ONU - FAO EATING

DIETA

DELL’ ATLETA BULIMIA E ALIMENTAZIONE

ANORESSIA E SALUTE

Il Romanticismo è stato un movimento artistico, culturale e letterario sviluppatosi in Germania alla

fine del XVIII e diffusosi,poi, in tutta Europa.

Il termine Romanticismo deriva dall’ inglese romantico e significa cosa irreale, fantastica.

Il Romanticismo è nato per la prima volta in Germania, nel 1797. In Inghilterra, invece, è nato nel

1798.

In Italia questo movimento si è diffuso solo nel 1816, grazie alla pubblicazione di un articolo, da

parte di Madame de Stael, nella Biblioteca Italiana.

TEMI CARATTERISTICI DEL ROMANTICISMO

NEGAZIONE DELLA RAGIONE: I romantici rifiutano l’ idea illuministica della ragione, in

quanto non si è rivelata in grado di spiegare la totalità delle cose e si affidano al

sentimento che distingue l’ essere umano come persona unica e irripetibile.

CONCETTO DI POPOLO E DI NAZIONE: La prima metà dell' ‘ Ottocento è caratterizzata

da movimenti di liberazione delle nazioni oppresse.

ALESSANDRO MANZO

NI

BIOGRAFIA OPERE

La vicenda si svolge in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della dominazione spagnola.

A don Abbondio, curato di un piccolo paese posto sul lago di Como, viene imposto di non

celebrare il matrimonio di Renzo Tramaglino con Lucia Mondella, della quale si è invaghito Don

Rodrigo, il signorotto del luogo. Costretti dall'arroganza dei potenti a lasciare il paese natale con

l'aiuto del buon frate Cristoforo, Lucia e la madre Agnese si rifugiano in un convento di Monza,

mentre Renzo si reca a Milano con il vago proposito di ottenere in qualche modo giustizia. Don

Rodrigo fa rapire Lucia dall'Innominato, un altro signore prepotente, ma la vista della fanciulla

così ingiustamente tormentata e l'arrivo del cardinale Borromeo provocano al losco sicario una

crisi di coscienza: invece di consegnare la fanciulla a Don Rodrigo, l'Innominato la libera. Intanto

Renzo è arrivato a Milano mentre il popolo tumultua per la carestia e, scambiato per uno dei

capintesta della sommossa, è costretto a fuggire a Bergamo. La Lombardia è straziata dalla

guerra e dalla peste, ma Renzo torna a Milano per cercare la sua promessa sposa. Ritrova Lucia

in un lazzaretto insieme a frate Cristoforo che cura gli infermi tra i quali, abbandonato da tutti,

c'è Don Rodrigo morente. Placata la peste, dopo tante vicissitudini Renzo e Lucia possono

finalmente diventare marito e moglie.

DON ABBONDIO

DON ABBONDIO 

LUCIA MONDELLA 

LUCIA MONDELLA

INCONTRA I BRAVI

INCONTRA I BRAVI LA MONACA DI MONZA

LA MONACA DI MONZA

L’ INNOMINATO

DON RODRIGO L’ INNOMINATO

DON RODRIGO Ei fu. Siccome immobile,

Dato il mortal sospiro,

Stette la spoglia immemore

Orba di tanto spiro.

Cosi percossa, attonita

La terra al nunzio sta,

muta pensando all’ ultima

dell’ uom fatale;

né sa quando una simile

orma di piè mortale

la sua cruenta polvere

a calpestar verrà.

Lui folgorante in solio

Vide il mio genio e tacque;

Quando, con vece assidua,

Cadde, risorse e giacque,

Di mille voci al sonito

Mista la sua non ha:

Vergin di servo encomio Tutto ei provò: la gloria

E di codardo oltraggio, Maggior dopo il periglio,

Sorge or commosso al sùbito La fuga e la vittoria,

Sparir di tanto raggio; La reggia e il triste esiglio;

E scioglie all’ urna un cantico Due volte nella polvere,

Che forse non morrà. Due volte sull’ altar.

Dalle Alpi alle Piramidi, Ei si nomò: due secoli,

Dal Manzonarre al Reno, L’ un contro l’ altro armato

Di quel securo il fulmine Sommessi a lui si volsero,

Tenea dietro al baleno; Come aspettando il fato;

Scoppiò da Scilla al Tanai, Ei fe’ silenzio, ed arbitro

Dall’ uno all’ altro mar. S’ assise in mezzo a lor.

Fu vera gloria? Ai posteri Ei sparve, e i dì nell’ ozio

L’ ardua sentenza: niu Chiuse in sì breve spoda,

Chiniam la fronte al Massimo Segno dì immensa invidia

Fattor che volle in lui E di pietà profonda,

Del creator suo spirito D’ inestinguibil odio

Più vasta orma stampar. E d’ indomato amor.

La procellosa e trepida Come sul capo al naufrago

Gioia di un gran disegno, L’ onda s’ avvolve e pesa,

L’ ansia d’ un cor che indocile L’ onda su cui del misero,

Serve, pensando al regno; Alta pur dianzi e tesa,

E il giunge, e tiene un premio Scorrea la vista a scernere

Ch’ era follia sperar; Prode remote invan;

tal su quell’ alma il cumulo e l’ avviò, pei floridi

Delle memorie scese. Sentier della speranza,

Oh quante volte ai posteri Ai campi eterni, al premio

Narrar se stesso imprese, Che i desideri avanza,

E sull’ eterne pagine Dov’ è silenzio e tenebre

Cadde la stanca man! La gloria che passò.

Oh quante volte, al tacito Bella Immortal! Benefica

Morir d’ un giorno inerte, Fede ai trionfi avvezza!

Chinati i rai fulminei, Scrivi ancor questo, allegrati;

Le braccia al sen conserte, Chè più superba altezza

Stette, e dei dì che furono Al disonor del Gòlgota

L’ assalse il sovvenir! Giammai non si chinò.

E ripensò le mobili Tu dalle stanche ceneri

Tende, e i percossi valli, Sperdi ogni ria parola:

E il lampo dè manipoli, Il Dio che atterra e suscita,

E l’ onda dei cavalli, Che affanna e che consola,

E il concitato imperio Sulla deserta coltrice

E il celere ubbidir. Accanto a lui posò.

Ahi! Forse a tanto strazio

Cadde lo spirito anelo,

E disperò; ma valida

Venne una man dal cielo,

E in più spirabil aere

Pietosa il trasportò; NAPOLEONE BONAPARTE

BIOGRAFIA BATTAGLIE

 Napoleone è conosciuto anche per i “suoi aforismi”, tra i tanti cito:

 La vendetta non ha preveggenza.

 In genere i soldati vincono le battaglie e i generali se ne prendono il merito.

 L’ anarchia è il primo gradino del potere assoluto.

 La pallottola che mi ucciderà non è ancora stata forgiata.

 Impossibile: è una parola che si trova solo nel vocabolario degli stupidi.

 Per essere dei grandi leader è necessario diventare studiosi del successo e il miglior modo che conosco

è quello di conoscere la storia e la biografia degli uomini che già hanno avuto successo.

 L’ Inghilterra è una nazione di bottegai.

 Non devi combattere troppo spesso con il tuo nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte bellica.

 L’ unica persona che sia più saggia di uno qualsiasi è la massa.

 Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci.

 Lo stupido parla del passato, il saggio del presente, il folle del futuro.

 Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.

 Signore dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo.

 Anche il sole ha le macchie.

SHARM EL SHEIKH IL CAIRO

ALESSANDRIA D’ EGITTO GIZA

E’ l ’Egitto che non ti aspetti,

l ’ emozione che non scorderai,

un tuffo nell ’ ultima

meraviglia del mondo,

un mondo tra mare

e deserto: dai misteri

delle piramidi ai maestosi

templi,

dalla Valle dei Re

alla quiete del Nilo,

dai fondali meravigliosi

al variopinto reef.

LIBRO SACRO DEI MUSULMANI MAOMETTO

BIOGRAFIA OPERE

Cette ville,

Aux long cris

Qui profile

Des toits gris,

Des toits frêles

Cent tourelles

Clahers grêles

C’ est Paris

TRADITIONAL BRITISH FOOD

BREAKFAST

LUNCH

DINNER E

ANORESSIA BULIMIA

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