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Sintesi
Mappa concettuale di terza media sull'Africa


Arte: L'impressionismo.
Educazione fisica: Carl Lewis.
Storia: Il colonialismo.
Inglese: Martin Luther King.
Geografia: L'Africa.
Musica: La musica africana.
Italiano: Un posto sull’autobus” di Domenico Volpi.
Tecnica: Il petrolio.
Scienze: Le rocce.
Estratto del documento

ARTE

L’impressionismo

EDUCAZIONE FISICA STORIA

Carl Lewis Il colonialismo MUSICA

INGLESE GEOGRAFIA La musica africana

Martin Luther King L’Africa

ITALIANO

“Un posto sull’autobus” di TECNICA

Domenico Volpi Il petrolio

SCIENZE

Le rocce

Nella seconda metà dell'Ottocento nacque in Francia un movimento artistico

chiamato Impressionismo. Primo esponente di questa corrente artistica fu

Pissarro, che dopo pungenti critiche da parte di

famosi esperti divenne uno degli artisti più

famosi del secolo e venne così chiamato, per

disprezzo, impressionista.

I giovani artisti impressionisti, considerati dai

critici privi di tecnica e incapaci di rendere la

profondità dello spazio secondo le regole della

prospettiva, organizzarono negli anni ottanta

vendite pubbliche collettive che suscitarono

scandali e contestazioni.

Gli impressionisti si concentrano sulle esigenza di cogliere l’attimo eterno

prima che le sensazioni svaniscano; per questo dipingono con piccoli e veloci

tocchi di colore puro, tramite piccoli tasselli staccati e toni mescolati.

Questi giovani artisti amano dipingere all’aperto e ritrarre paesaggi naturali o

momenti di vita quotidiana parigina, interpretando la realtà.

Monet si concentrò soprattutto sulla percezione visiva e sulle variazioni della

luce.

Renoir è attratto dalla spensieratezza dell’acqua e dei balli e si concentra su

specifiche figure.

Pissarro studia le nuove teorie scientifiche sul colore per arrivare al

puntinismo dell’amico Seurat.

Ma questo periodo non fu piacevole e confortante per tutti, soprattutto per le

nuove tendenze coloniali che si svilupparono.

Infatti, tra il 1870 e gli inizi del Novecento si verificò fra i paesi europei una

nuova corsa alle colonie. Le colonie, infatti, erano economicamente

dipendenti dal paese dominante: esse dovevano importare solo i prodotti

industriali di quello stato e dovevano esportare le proprie materie prime solo

in quel paese. In questo modo i paesi dominanti accrescevano le loro

ricchezze, mentre le colonie non avevano alcun possibilità di svilupparsi.

Questa politica venne chiamata imperialismo e durò circa trent’anni e si

concluse con la spartizione di tre continenti: Oceania, Asia e Africa.

Questa ricerca di nuove colonie non era un fenomeno nuovo, infatti, nel

diciottesimo secolo le maggiori potenze europee avevano costruito veri imperi

coloniali nelle Americhe e in Asia.

Il primo obbiettivo della politica imperialista, era quello di cercare nuovi

mercati; ma vi era anche una motivazione di tipo politico: agli inizi del ‘900 in

tutti i paesi europei erano aumentati i conflitti sociali, perché i lavoratori

avevano realizzato sindacati molto forti e combattivi. Inoltre in quasi tutti i

paesi europei si era allargato molto il diritto di voto, che venne esteso anche

ai lavoratori, rafforzando soprattutto i partiti socialisti.

Il primo paese che attenuò questa politica espansionistica fu l’Inghilterra che

possedeva Canada, Australia e Nuova Zelanda e anche molte zone dell’Asia

come Hong Kong, Birmania e i territori dell’India e del Pakistan.

Agli inizi del 1880 l’Inghilterra possedeva circa un terzo delle terre emerse.

L’azione di conquista fu particolarmente intensa in Africa e verso la fine del

secolo la Gran Bretagna costruì in questo continente un dominio vastissimo

che andava dall’Egitto al Sudafrica, attraverso il Sudan, la Somalia e il Kenya.

La Francia, che già possedeva in Africa l’Algeria, il Senegal e la Costa

d’Avorio, stabilì nel 1881 il proprio protettorato sulla Tunisia.

Da qui estese successivamente il suo dominio sul Congo e il Sudan

Occidentale, impadronendosi di un grande territorio che andava dal mar

Mediterraneo all’Oceano Atlantico. Negli anni successivi anche il Madagascar

riconobbe il protettorato francese.

La Germania, a partire dalla metà del 1880 stabilì rapidamente il suo dominio

su gran parte dei territori africani, costituendo il terzo grande impero coloniale

dopo Francia e Inghilterra.

Anche l’Italia, che non era una grande potenza commerciale, cercò di

penetrare nel Corno d’Africa e di impadronirsi dell’Etiopia e dell’Eritrea, dove,

nel 1882, il governo italiano iniziò una campagna di occupazione sostenendo

diverse esplorazioni e missioni; ma l’opposizione del sovrano d’Etiopia e della

popolazione locale condusse ad un conflitto armato. Nel 1889 venne firmato

un trattato con il sovrano Menelick che riconosceva all’Italia diversi

possedimenti. Ma dieci anni dopo un corpo di spedizione italiano invase

l’Etiopia subendo diverse sconfitte.

Solo agli inizi del 1900 la ripresa dell’espansionismo coloniale ebbe un esito

positivo, con la conquista della Libia.

Con le ricchezze e la gloria derivanti dalle conquiste imperiali, i governi

ottenevano il consenso della popolazione e giustificavano la mancanza di

costose riforme sociali a favore delle classi più povere. La politica di

conquista aveva però bisogno di giustificazioni agli occhi dell’opinione

pubblica. Così l’espansione coloniale in Africa venne propagandata come una

missione che la superiore civiltà europea doveva compiere presso le

popolazioni “selvagge” la cui cultura era considerata inferiore.

In realtà la conquista coloniale portò con sé violenze di ogni genere contro le

povere popolazioni disarmate di fronte agli eserciti coloniali. Soprattutto

l’Africa divenne il terreno su cui sperimentare nuove tecniche militari che

colpivano militari, donne e bambini.

L’Africa è costituita da un’unica massa continentale di oltre 30 milioni di km

quadrati. Il continente è costituito da grandi tavolati e la sua compattezza fa sì

che non vi siano molto estese, eccetto la principale, il Madagascar

nell’Oceano Indiano. Le altre isole più ridotte sono Zanzibar e Socotra

nell’Oceano Indiano, e quelle che appartengono all’arcipelago delle Canarie e

delle Isole di Capo Verde nell’Oceano Atlantico.

L’Africa è un continente prevalentemente pianeggiante. Lungo la Great Rift

Valley, la grande fossa tettonica che attraversa il territorio del Mar Rosso, si

trovano i sistemi montuosi più elevati: le vette dei monti Kilimangiaro e Kenya

che superano i 5000 metri.

Nel continente si trovano numerosi fiumi importanti del pianeta per lunghezza

e ampiezza del bacino. Il Nilo, che attraversa il continente dall’Equatore al

Mediterraneo, è stato ritenuto il più lungo del mondo. Al centro dell’Africa

scorre il Congo, che sfocia nell’Oceano Atlantico, così come il Niger, terzo

fiume africano per lunghezza, prima dello

Zambesi.

I principali laghi sono allineati lungo la Rift

Valley, i più grandi sono: il Lago Vittoria, il

Tanganica e il Niassa. Molto importante è il

Lago Ciad, che purtroppo si sta restringendo

provocando danni all’ambiente.

Molto famoso è il deserto del Sahara, il più

vasto del mondo.

Nella parte settentrionale del continente si trova il Sahel, la più vasta pianura

africana. Le principali risorse di questa regione sono l’agricoltura e

l’allevamento praticato da popolazioni nomadi. A causa delle scarse

precipitazioni e della mancanza di risorse d’acqua, il Sahel è tra le aree meno

sviluppate e più povere del mondo. Lo sviluppo economico della regione è

causato anche da diversi conflitti,

che hanno raggiunto una notevole

intensità in Sudan e in Ciad.

La parte occidentale, dalla Nigeria

al Senegal, si affaccia sul Golfo di

Guinea. All’interno il paesaggio è

coperto dalla savana, mentre la

fascia costiera è coperta dalla

foresta tropicale.

L’Africa è tagliata a metà

dall’Equatore e per tre quarti la

sua superficie è compresa tra i

due Tropici. Nella parte centro-occidentale il clima è equatoriale, caldo e con

piogge abbondanti durante tutto l’anno; questa zona è ricoperta dalla foresta

pluviale, circondata da una fascia tropicale umida.

A nord si trova il Sahara, con un clima desertico.

Molti africani parlano inglese e francese, ereditati dalla dominazione

coloniale.

La conquista degli arabi ha reso omogenea l’Africa Settentrionale, dove gran

parte della popolazione è appunto araba.

Nel Sudafrica è presente una minoranza afrikaner di origine europea che

parla la lingua afrikaans e anche circa un milione di asiatici, soprattutto

indiani.

La storia africana è segnata da molti avvenimenti drammatici, tra cui il regime

di segregazione razziale, che escludeva i neri da scuole, locali pubblici e

mezzi di trasporto.

In classe abbiamo letto insieme il brano “Un posto

sull’autobus” di Domenico Volpi. La vicenda di cui

parla lo scrittore si svolge negli Stati Uniti a

Montgomery, una città dell’Alabama. La protagonista

è Rosa Parks, una lavoratrice nera di 42 anni che

prese un autobus per tornare a casa dal suo lavoro.

Lì, l’autista le chiese di alzarsi dal sedile sul quale si

trovava per fare sedere degli uomini bianchi, ma lei

rifiutò e venne arrestata.

Contro queste leggi razziali i neri di tutto il mondo

condussero una durissima lotta e tra i principali rappresentati di questa lotta

c’è Martin Luther King. Martin Luther King was the leader of the

black non-violent movement for equality. He

was born in January 1929, in Atlanta.

He followed the ideas of Gandhi so he

faught for the rights of black people, has

Gandhi he believed in non-violence

methods of struggle like sit-ins and boycotts

peaceful marches.

He made his famous speech “I have a

dream” in Washington. He was also

awarded the Nobel prize in 1964.

In 1968, when he was killed, there was a violent reaction of rioting in black

ghettos around the country.

Later, his birthday was declared a national holiday.

Ma gli Afro-americani non sono famosi solo per la loro forza nel combattere

per i diritti dei neri, ma anche per le loro fantastiche doti sportive. Ad esempio,

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