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Sintesi
Storia: Colonialismo (razzismo);

Geografia: Australia;

Italiano: Articoli di giornale (i fatti di Rosarno);

Arte: Amedeo Modigliani;

Musica: Il Jazz.
Estratto del documento

1911 e durò un anno. Gli italiani conquistarono rapidamente le principali

città libiche lungo la costa, ma i villaggi dell'interno, con l'aiuto dei Turchi,

opposero all'occupazione italiana una tenace resistenza. Allora, per

costringere la Turchia alla resa, gli Italiani spostarono le operazioni

militari nel mar Egeo ed occuparono Rodi e le isole del Dodecanneso (poi

rimaste in mano italiana fino al 1947).

La Turchia dovette cedere e con la pace di Losanna (1912) la Libia

divenne colonia italiana.

Anche dopo la pace le popolazioni dell'interno continuarono a ribellarsi al

dominio italiano e la guerriglia proseguì ancora per una ventina d'anni,

finché non fu repressa con operazioni militari di grande brutalità.

L'Oriente nell'età degli imperi coloniali

La Cina all'inizio del Novecento – In Cina la penetrazione occidentale fu

favorita da una serie di trattati ineguali stipulati dall'imperatore

(vantaggiosi per sé, svantaggiosi per la Cina) con diverse potenze.

Questa politica di asservimento allo straniero scatenò varie rivolte.

Per reprimere quella dei nazionalisti Boxers si formò un esercito

internazionale di dodici paesi (1901). Nel 1905 si costituì il Guomindang,

il Partito nazionalista del popolo, che si pose alla guida di una grande

insurrezione di contadini ed operai. Fu abbattuto l'impero cinese e venne

instaurata la repubblica (1912).

Una potenza industriale asiatica – Il Giappone si modernizzò

rapidamente, riuscendo così ad evitare il controllo coloniale europeo. Nel

1889 venne anche emanata una costituzione che fece del Giappone una

monarchia costituzionale.

Negli anni successivi anche si industrializza con macchine a vapore e

centrali idroelettriche. I loro tessuti andarono perfino a fare concorrenza

a quelli inglesi.

Però mancavano le materie prime, e i Giapponesi decisero così di

espandersi territorialmente, a spese di altri paesi che ne erano forniti.

Dal 1894 al 1905 combatté e vinse due guerre, conquistando l'isola di

Formosa, la Manciuria e la Corea.

Il “manifesto destino” degli Stati Uniti

Anche gli Stati Uniti danno inizio ad una politica di espansione – Sul finire

dell'Ottocento gli USA erano ormai diventati la prima potenza economica

mondiale. Molti intellettuali e uomini politici americani pensavano che

portare nel mondo civiltà e progresso fosse un preciso dovere nel loro

paese. Giornalisti nazionalisti scrivevano che diventare una grande

manifesto destino)

potenza imperiale era l'inevitabile futuro ( degli Stati

Uniti.

Gli uomini d'affari aspiravano a conquistare nuovi mercati e i militari

reclamavano basi navali e una flotta potente, per proteggere i traffici

marittimi. Tutto questo portò il governo degli Stati Uniti a dare inizio ad

una politica coloniale.

Gli americani conquistano un impero con le armi – Nel 1898 gli USA

sostennero gli insorti dell'isola di Cuba, che volevano liberarsi dal

dominio spagnolo. La guerra contro la Spagna fu vinta in poche

settimane e gli Stati Uniti poterono impossessarsi dell'isola di Portorico,

nel Mar dei Caraibi, e dell'arcipelago delle Filippine, nel Pacifico, ultimi

resti del grande impero spagnolo. Nel 1900 Cuba passò sotto il

protettorato degli Stai Uniti, che così poterono influenzare le decisioni

politiche dei governanti cubani.

Nello stesso anno della guerra contro la Spagna, gli Stati Uniti si

annetterono le Hawaii, isole del Pacifico che nel 1959, dopo la seconda

guerra mondiale, divennero il 50° stato dell'Unione.

Gli Stai Uniti hanno una forte influenza politica sull'America centrale e

meridionale – Negli anni successivi però gli USA rinunciarono alla

conquista territoriale vera e propria e cercarono di imporre il loro dominio

in modo indiretto, attraverso la supremazia economica e l'azione delle

loro compagnie commerciali. Nell'America centrale e meridionale le

compagnie d'affari americane, in cambio di prestiti concessi ai governi

locali, ottennero il diritto di sfruttare a proprio vantaggio piantagioni,

miniere, ferrovie.

Si assicurarono in tal modo il monopolio del commercio delle banane

nell'America centrale, del caffè e del caucciù in Brasile, degli allevamenti

bovini in Argentina, del rame in Cile. Un potere economico tanto grande

diede agli Stati Uniti anche la possibilità di influenzare a proprio

vantaggio la vita politica di quei paesi, dove infatti gli interventi militari

nordamericani furono frequenti.

Gli USA investirono grandi capitali anche nella vicina repubblica del

Messico: qui, nel 1910 scoppiò una lunga serie di rivolte contadine (la

rivoluzione messicana), in cui gli stessi Stati Uniti furono coinvolti.

L'impero russo: un gigante dai piedi d'argilla

La Russia all'inizio del Novecento – L'impero russo era un'autocrazia, cioè

il potere dello zar era illimitato, e la sua principale attività economica era

l'agricoltura (la servitù della gleba fu abolita solamente nel 1861).

Fra Otto e Novecento anche la Russia iniziò ad industrializzarsi e, come le

altre potenze europee, ad espandersi territorialmente. Nel tentativo di

allargarsi fino al Pacifico, si scontrò con la nascente potenza militare

giapponese, subito dopo aver occupato Port Arthur e poi tutta la

Manciuria. Fra i due paesi scoppiò un conflitto (guerra russo-

giappoonese, 1904-05) e la Russia venne clamorosamente sconfitta per

terra (a Port Arthur) e per mare (battaglia delle isole Tsushima).

Successivamente, nel 1905, una pacifica manifestazione popolare,

repressa violentemente dalla polizia, si trasformò in una rivoluzione e lo

zar promise che avrebbe dato al paese una costituzione e un parlamento

(la Duma), che si riunì a San Pietroburgo nel 1906. Ma nello stesso anno,

appena la pressione popolare si allentò, lo zar sciolse la Duma e ritirò

ogni promessa di costituzione.

L'impero coloniale britannico

Cartina rappresentante l'espansione coloniale britannica

Di tutti gli imperi coloniali il più vasto era quello britannico. All'inizio del

Novecento esso si estendeva sul 20% delle terre emerse e comprendeva

almeno il 23% della popolazione mondiale. Una catena di basi militari

collocate lungo le principali rotte marittime assicurava agli Inglesi il

controllo del commercio internazionale. In Canada, Australia, Nuova

Zelanda e Sudafrica, la Gran Bretagna aveva creato vaste colonie dove

vivevano molti bianchi, soprattutto di origine inglese. La spartizione a

tavolino dell'Africa aveva riconosciuto all'Inghilterra il possesso di un

lungo corridoio di terre che andava “dal Cairo al Capo”, cioè dall'Egitto

fino alla punta più meridionale del continente africano.

Ma il cuore dell'impero britannico, la colonia più importante per

l'economia inglese era l'India, che era il principale mercato asiatico.

Il domino coloniale dell'Inghilterra sul continente indiano era iniziato

verso la metà del Settecento con la conquista della grande e ricca

regione del Bengala da parte della East India Company. Dal Bengala il

possesso territoriale si estese, poco alla volta, a quasi tutta la penisola

indiana. Nel 1803 fu costretto all'esilio l'ultimo imperatore della dinastia

Mogol, che regnava in India fin dal XVI secolo, e nella seconda metà

dell'Ottocento, allontanata la Compagnia delle Indie, la monarchia

britannica assunse direttamente il governo della colonia: nel 1877 la

regina Vittoria (1837-1901) fu proclamata imperatrice dell'India.

Un'altra grande colonia inglese è stata l'Australia, di cui voglio adesso

parlare, descrivendo morfologia e territorio.

GEOGRAFIA

AUSTRALIA

La bandiera

Sono tre gli elementi che compongono la bandiera australiana. L'Union

Jack, che è la bandiera del Regno Unito, ricorda le origini del Paese come

colonia inglese e l'ancora attuale legame con la corona britannica. La

grande stella in basso a sinistra è la “stella della Federazione”, di cui sei

punte rappresentano i sei stati che compongono la federazione

australiana e la settima l'insieme dei territori. Le altre stelle, a destra,

raffigurano la costellazione della Croce del Sud, che è visibile

nell'emisfero australe.

La storia

Più di 40000 anni fa giungono in Australia gli aborigeni, provenienti

dall'Asia meridionale. Popolo di cacciatori e raccoglitori, si spingono su

tutto il territorio australiano, rimanendone per millenni gli unici

occupanti.

Sono esploratori olandesi i primi Europei ad avvicinarsi all'Australia: nel

1606 William Janszoon tocca la penisola di Capo York; nel 1642 Abel

Tasman scopre l'isola che sarà chiamata Tasmania in suo onore.

È però l'inglese James Cook, nel 1770, a prendere possesso del territorio

australiano in nome della corona britannica. Nel 1788 sbarcano a Port

Jackson (attuale Sydney) i primi abitanti europei: sono carcerati,

sorvegliati da guardie e funzionari del re. In seguito arriveranno i primi

coloni liberi, che impianteranno allevamenti e coltivazioni.

Nel 1901 l'Australia proclama l'indipendenza dalla madrepatria e diventa

uno stato federale, pur rimanendo, formalmente, sotto la sovranità

britannica.

L'esercito australiano combatte a fianco di quello inglese nelle due

guerre mondiali e di quello statunitense in Corea e in Vietnam.

GEOGRAFIA

IL TERRITORIO

L'Australia costituisce più dell'85% delle terre emerse dell'Oceania.

Circondata dagli oceani Indiano e Pacifico, è toccata dal Mar di Timor, dal

Mar degli Arafura, dal Mar dei Coralli e dal Mar di Tasman.

Il rilievo è costituito in gran parte da rocce molto antiche, modellate

dall'erosione atmosferica. Nella regione centro-occidentale esse hanno

assunto la forma di un vasto tavolato (Scudo Australiano). La regione

centrale, invece, è occupata da bassopiani solcati da depressioni e

interrotti da formazioni rocciose isolate. Geologicamente più recente è la

Grande Catena Divisoria, che si snoda lungo la costa orientale,

continuando nei monti della Tasmania. Ne fanno parte, a sud, le Alpi

Australiane, che culminano nei 2230 metri del Monte Kosciusko.

Dalla Grande Catena Divisoria nasce il fiume Murray, che sfocia a sud

nell'Oceano Indiano e che con l'affluente Darling forma l'unico sistema

idrografico australiano. Gli altri fiumi che nascono dalla Grande Catena

Divisoria e raggiungono l'oceano ad est e a nord hanno corsi brevi. Nelle

regioni interne, i corsi d'acqua hanno carattere torrentizio e sono quasi

sempre asciutti: essi formano bacini endoreici, alimentando laghi salati e

poco profondi che accumulano acqua solo nella stagione delle piogge. Il

lago più grande è l'Eyre, la cui superficie varia da 3 a 10 chilometri

quadrati.

Le coste sono per la maggior parte basse e povere di porti naturali, con

le eccezioni del Golfo di Carpenteria a nord e della Grande Baia

Australiana a sud. A sud-est vi sono tratti di coste alte e rocciose. Di

fronte alla costa nord-orientale si estende la Grande Barriera Corallina.

Il clima è arido nelle regioni interne; temperato lungo la costa orientale e

a sud-est e a sud-ovest; caldo-umido, con piogge intense da dicembre ad

aprile, nella fascia settentrionale.

AMBIENTE

Flora

Il paesaggio australiano presenta 4 tipi di vegetazione: il bush, composto

da eucalipti alti fino a 40 m; il mallee, formato da eucalipti non più alti di

5 m; la mulga, composta da piante d'acacie; e infine loscrub,

caratterizzato da una flora a cespugli bassi.

Fauna

La fauna australiana è caratterizzata da specie particolari, come i

Monotremi (ordine a cui appartiene l'ornitorinco), i marsupiali (canguri,

koala e i vombati), i coccodrilli d'acqua dolce e acqua salata e ildingo. Tra

gli uccelli si trovano l'emu, i pappagallini ondulati, l'aquila australiana, il

Malurus splendens e il kookaburra. L'Australia è il paese dei serpenti più

velenosi al mondo. I conigli, introdotti dalla Gran Bretagna, sono uno dei

maggiori flagelli per l agricoltura australiana.

POPOLAZIONE E CITTÀ

L'Australia è uno dei Paesi meno popolati della Terra: i suoi quasi 19

milioni di abitanti occupano una superficie di poco inferiore a quella degli

Stati Uniti d'America e la densità media è di soli 2 abitanti per chilometro

quadrato. La popolazione si distribuisce in modo molto disomogeneo,

concentrandosi lungo la costa sud-orientale e all'estremo sud di quella

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