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Sintesi

Tema sulla dittattura e su Mussolini


Per regime totalitario s’intende la creazione di un sistema che coinvolge totalmente la società incidendo sull'aspetto politico, sociale, economico e culturale tramite l'affermazione di un’ideologia; il totalitarismo quindi, consiste nell’influenzare e controllare pienamente la popolazione e questo ovviamente è possibile perché alla base c'è una società di massa.
Oltre che ad un sistema totalitario con un'unica ideologia da seguire, un solo partito di massa al potere, l'uso della violenza e la privazione dei diritti fondamentali nei confronti dei cittadini che diventano praticamente sudditi e di conseguenza la loro manipolazione tramite anche una forte propaganda, il Fascismo è una dittatura capeggiata da un dittatore cioè Mussolini che nelle sue mani accentra tutto il potere.
Il Fascismo non nasce come partito ma deriva dal movimento dei Fasci di combattimento fondato il 17 marzo del 1919 a Milano da Benito Mussolini e che era formato da ex arditi cioè reduci di guerra, studenti influenzati dal pensiero e dalle idee fasciste, operai e da tutte quelle persone che in generale non si sentivano parte della società perché non sono riuscite ad integrarsi nel mondo del lavoro.
Mussolini approfitta della situazione instabile che ha caratterizzato l'Italia durante il Biennio Rosso quindi tra il 1919 e il 1921, un periodo durante il quale sono state fatte numerose manifestazioni da parte degli operai che hanno provocato disordini generali; infatti Mussolini aiutato dalle camicie nere poco a poco inizia a prendere sempre più potere, ovviamente con la forza, la violenza ed il terrore, fino ad arrivare ad essere considerato l’uomo dell’ordine, ovvero colui che avrebbe potuto riportare stabilità.
Una volta ottenuto il consenso popolare e quello del Re Vittorio Emanuele III che lo nomina Presidente del Consiglio a seguito della marcia su Roma avvenuta il 28 ottobre del 1922, un vero e proprio colpo di stato, Mussolini inizia a fare dei discorsi ed un esempio è quello del Bivacco che conteneva parole molto dure ed antidemocratiche che però vengono applaudite ed approvate, e la stessa cosa si ripeterà con il discorso dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti che aprirà ufficialmente la strada verso la dittatura.
La presa di potere di Mussolini con la forza viene però giustificata con la tipica frase di ogni dittatura cioè “il fine giustifica i mezzi”, purtroppo però non tutti ne capiscono subito la gravità perché continuano a sostenere attivamente Mussolini, infatti la popolazione vede solamente i grandi benefici che il Fascismo ha portato all’Italia nonostante la presenza di molti oppositori che cercano di far luce sulla vera immagine di Mussolini ma senza ottenere successo perché vengono repressi, mandati in carcere, al confine, in esilio oppure massacrati di botte, come per esempio è successo a Gramsci, fondatore del Partito Comunista, Don Luigi Sturzo di quello Popolare, Carlo Levi, Don Minzoni ed Amendola e molti altri…
Mussolini quindi instaura una dittatura ed un totalitarismo che dureranno per ben vent’anni, “Ventennio fascista” e toccheranno ogni aspetto della vita; inizia ad agire con l’emanazione delle leggi fascistissime tra il 1925 e il 1926 con le quali toglie il potere al Parlamento accentrandolo nelle mani del Governo, e di quelle plebiscitarie nel 1928 con le quali invece cambia il sistema elettorale basandolo sulla presenza di un Listone formato da candidati appartenenti al Partito Fascista, questo perché tutti gli altri nel frattempo vengono eliminati.
Viene reintrodotta la pena di morte, che per molti anni si è cercato di eliminare grazie anche all’intervento di Cesare Beccaria con l’opera “Dei delitti e delle pene” durante l’illuminismo, viene eliminata ogni tipo di libertà, per esempio di pensiero, di parola, d’associazione politica, di stampa, questa perché in una dittatura i mezzi di comunicazione vengono manipolati al fine di fare propaganda e Mussolini lo fa tramite le veline cioè indicazioni su cosa i giornali potessero pubblicare oppure no, la libertà d’espressione, di leggere ed acculturarsi vista l’introduzione del testo unico e di altri fattori che hanno fortemente influenzato il sistema scolastico come l’obbligo d’iscrizione al partito per i professori altrimenti non potevano insegnare. Viene eliminato il diritto dei lavoratori di essere tutelati da parte dei sindacati che vengono completamente eliminati e sostituiti dalle corporazioni, e di conseguenza è stato tolto loro il diritto allo sciopero; il diritto di voto e di poter votare liberamente, visto che, come previsto dalla nostra Costituzione il voto deve essere individuale, libero e segreto e cosa più importante deve rappresentare il volere, quello reale e non quello influenzato da minacce ed intimidazioni, del popolo.
Con Mussolini si crea uno stato totalitario dove appunto non viene riconosciuta alcun tipo di libertà e garantito alcun tipo di diritto, solo una cosa deve essere sempre cara e rispettata ovvero la vita del Duce. Non importa se l’esercito statale è stato sostituito dalla Milizia Volontaria che usa solamente la violenza, spesso infondata, verso gli oppositori, o che la Magistratura e quindi il tribunale sia stato affiancato dal Gran Consiglio creato dopo la marcia su Roma, oppure ancora, che ci sia una monarchia, con una Costituzione con dei valori, diritti, rispetto reciproco ed equilibrio, sia in realtà nascosta e sottomessa dal Duce che esercita il potere assoluto; non è più il popolo che agisce ma lo Stato, nel suo unico e solo interesse di dimostrare quanto sia forte.
Il Fascismo si, ha portato a grandi cambiamenti positivi ed innovativi per l’Italia, basta pensare all’aspetto religioso con la stipula dei Patti Lateranensi tra Mussolini e la Chiesa avvenuta nel 1929 con il riconoscimento reciproco delle due posizioni e poteri; anche nell’aspetto economico ci sono stati dei cambiamenti perché dopo la Crisi del ’29 con il famoso “Giovedì nero”, si capisce finalmente che la presenza, equilibrata, dello Stato nell’economia è fondamentale, anche se in una dittatura il liberismo non ha un passaggio graduale perché si trasforma in protezionismo, ovvero la volontà di proteggere la propria economia dalle altre istituendo dazi doganali, barriere commerciali o semplicemente vietando l’acquisto di prodotti, in questo caso non italiani, visto che alla base di tutto questo c’è l’autarchia cioè il voler gestirsi da soli, insieme ad un nazionalismo in generale aggressivo che ha come obbiettivo la messa in primo piano, ad ogni costo, della propria nazione. C’è stata l’introduzione della quota 90 per impedire l’eccessiva svalutazione della lira, sono state istituite delle organizzazioni come l’IRI, l’IMI e l’agio, rispettivamente per tutelare le imprese e le banche italiane, l’istituto per la costruzione industriale e l’ultima per il controllo del petrolio e della benzina; ed infine è stata fatta una campagna del grano per incentivarne e migliorarne la produzione, ovviamente con un fine propagandistico.
Mussolini inoltre ha voluto tutelare la famiglia, un luogo importante dove far crescere figli maschi forti e coraggiosi che diventeranno futuri soldati, e figlie femmine in salute che invece diventeranno future madri, tramite aiuti ed ulteriori istituzioni.

Nella dittatura fascista i mezzi di comunicazione, così come in tutte le altre dittature, vengono manipolati per fare propaganda attraverso radio, giornali, cinegiornali, manifesti e radunate di pizza dove il Duce faceva dei discorsi; il partito inoltre crea delle strutture o organizzazioni ed attività a favore del popolo ma che al tempo sesso viene controllato, come per esempio il cinema, il dopolavoro, le gite e le colonie dove solitamente si recavano i figli degli operai durante l’estate ed anche la Dalmine ne aveva una nei pressi di Castione della Presolana, proprio da qui si capisce che il Fascismo non riguarda solamente la storia generale e lontana dei libri di scuola ma anche quella locale. Vengono create delle cooperative sociali per la vendita di prodotti, oppure dal punto di vista sportivo l’ONB cioè l’Operazione Nazionale Balilla, questo perché in una dittatura lo sporto diventa un elemento fondamentale che rappresenta la forza dell’intera nazione, anche se ovviamente era a fine propagandistico e fortemente influenzato dal Fascismo fin dalla giovane età con camminate militari durante le quali i bambini disposti su file svolgevano in modo coordinato tutti gli esercizi. Anche nell’aspetto coloniale e quindi nel voler conquistare nuovi territori ci sono ragioni di socialismo umanitario, proprio come Giolitti con la questione e la conquista della Libia, spiegate nel discorso “La grande proletaria si è mossa” di Pascoli; Mussolini infatti voleva conquistare l’Etiopia per motivi economici, e non solo, al fine di creare un nuovo mercato di lavoro per gli italiani, che purtroppo erano costretti ad emigrare verso altri paesi dove però venivano sfruttati, riducendo così la disoccupazione. In realtà questa mossa rappresenta ancora di più l’aspetto negativo della dittatura da lui instaurata per via dell’utilizzo dei gas tossici, i quali hanno provocato inevitabilmente delle conseguenze ovvero sanzioni economiche stabilite dalla Società delle Nazioni che hanno portato l’Italia ad avvicinarsi alla Germania, ed è proprio qui che c’è l’incontro tra i due grandi dittatori passati alla storia e che insieme ne rappresentano un periodo davver buio, principalmente a causa dell’ideologia razzista di Hitler nei confronti degli ebrei, una razza ritenuta inferiore, successivamente appoggiata anche da Mussolini con l’emanazione delle leggi razziali nel 1938 che danno il via ufficiale alla morte sociale degli ebrei che finirà con una morte vera e propria a seguiti delle persecuzioni e deportazioni.
In conclusione quindi, si può dire che Mussolini da una parte ha reso grande l’Italia grazie ad alcuni interventi, spesso di Welfare State, ma dall’altra l’ha resa davvero piccola perché ha annullato il genere umano, ha privato il proprio popolo di libertà e diritti con il solo scopo di sentirsi potente, superiore, imbattibile ed acclamato.
Ha seminato il terrore puro tramite le camicie nere che uccidevano e massacravano chiunque non la pensasse come lui; è salito al potere in una maniera impressionante e quasi assurda perché è come se lo stato italiano in quel momento fosse cieco, anzi, si è completamente suicidato dando il via libera a Mussolini, convinto che poi, una volta raggiunti gli obbiettivi tanto ambiti, tra i quali principalmente c’era la stabilità, avrebbe potuto cacciarlo facilmente, ma in realtà non è stato affatto così.
Estratto del documento

Per regime totalitario s’intende la creazione di un sistema che coinvolge totalmente la

società incidendo sull'aspetto politico, sociale, economico e culturale tramite

l'a ermazione di un’ideologia; il totalitarismo quindi, consiste nell’in uenzare e controllare

pienamente la popolazione e questo ovviamente è possibile perché alla base c'è una

società di massa.

Oltre che ad un sistema totalitario con un'unica ideologia da seguire, un solo partito di

massa al potere, l'uso della violenza e la privazione dei diritti fondamentali nei confronti

dei cittadini che diventano praticamente sudditi e di conseguenza la loro manipolazione

tramite anche una forte propaganda, il Fascismo è una dittatura capeggiata da un

dittatore cioè Mussolini che nelle sue mani accentra tutto il potere.

Il Fascismo non nasce come partito ma deriva dal movimento dei Fasci di combattimento

fondato il 17 marzo del 1919 a Milano da Benito Mussolini e che era formato da ex arditi

cioè reduci di guerra, studenti in uenzati dal pensiero e dalle idee fasciste, operai e da

tutte quelle persone che in generale non si sentivano parte della società perché non sono

riuscite ad integrarsi nel mondo del lavoro.

Mussolini appro tta della situazione instabile che ha caratterizzato l'Italia durante il

Biennio Rosso quindi tra il 1919 e il 1921, un periodo durante il quale sono state fatte

numerose manifestazioni da parte degli operai che hanno provocato disordini generali;

infatti Mussolini aiutato dalle camicie nere poco a poco inizia a prendere sempre più

potere, ovviamente con la forza, la violenza ed il terrore, no ad arrivare ad essere

considerato l’uomo dell’ordine, ovvero colui che avrebbe potuto riportare stabilità.

Una volta ottenuto il consenso popolare e quello del Re Vittorio Emanuele III che lo

nomina Presidente del Consiglio a seguito della marcia su Roma avvenuta il 28 ottobre

del 1922, un vero e proprio colpo di stato, Mussolini inizia a fare dei discorsi ed un

esempio è quello del Bivacco che conteneva parole molto dure ed antidemocratiche che

però vengono applaudite ed approvate, e la stessa cosa si ripeterà con il discorso dopo

l’assassinio di Giacomo Matteotti che aprirà u cialmente la strada verso la dittatura.

La presa di potere di Mussolini con la forza viene però giusti cata con la tipica frase di

ogni dittatura cioè “il ne giusti ca i mezzi”, purtroppo però non tutti ne capiscono subito

la gravità perché continuano a sostenere attivamente Mussolini, infatti la popolazione

vede solamente i grandi bene ci che il Fascismo ha portato all’Italia nonostante la

presenza di molti oppositori che cercano di far luce sulla vera immagine di Mussolini ma

senza ottenere successo perché vengono repressi, mandati in carcere, al con ne, in esilio

oppure massacrati di botte, come per esempio è successo a Gramsci, fondatore del

Partito Comunista, Don Luigi Sturzo di quello Popolare, Carlo Levi, Don Minzoni ed

Amendola e molti altri…

Mussolini quindi instaura una dittatura ed un totalitarismo che dureranno per ben

vent’anni, “Ventennio fascista” e toccheranno ogni aspetto della vita; inizia ad agire con

l’emanazione delle leggi fascistissime tra il 1925 e il 1926 con le quali toglie il potere al

Parlamento accentrandolo nelle mani del Governo, e di quelle plebiscitarie nel 1928 con

le quali invece cambia il sistema elettorale basandolo sulla presenza di un Listone formato

da candidati appartenenti al Partito Fascista, questo perché tutti gli altri nel frattempo

vengono eliminati.

Viene reintrodotta la pena di morte, che per molti anni si è cercato di eliminare grazie

anche all’intervento di Cesare Beccaria con l’opera “Dei delitti e delle pene” durante

l’illuminismo, viene eliminata ogni tipo di libertà, per esempio di pensiero, di parola,

d’associazione politica, di stampa, questa perché in una dittatura i mezzi di

comunicazione vengono manipolati al ne di fare propaganda e Mussolini lo fa tramite le

veline cioè indicazioni su cosa i giornali potessero pubblicare oppure no, la libertà

d’espressione, di leggere ed acculturarsi vista l’introduzione del testo unico e di altri

fattori che hanno fortemente in uenzato il sistema scolastico come l’obbligo d’iscrizione

al partito per i professori altrimenti non potevano insegnare. Viene eliminato il diritto dei

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