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Le donne nell'antichità e le donne nel mondo di oggi.
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Le discriminazioni femminili ci sono sempre state e anche oggi ci
sono ancora.
Soprattutto nell’antichità la donna era sottomessa dall’uomo perché
non aveva diritti , ed era solo considerata come moglie e madre .
Uno dei periodi in cui la donna fu privata di diritti fondamentali, fu
quello del regime fascista.
Veniva, infatti, premiata quando aveva molti figli, perché regalava
soldati alla patria, e discriminata qualora volesse impegnarsi in
attività professionali. Col passare degli anni, pian piano la donna si
è emancipata, ha ottenuto con dure battaglie i diritti di uguaglianza
e con l’ingresso nel mondo del lavoro è riuscita ad ottenere anche
l’autonomia economica che in passato non ha avuto.
Io vorrei dimostrare che vi sono dei particolari problemi o situazioni
di disagio che c’erano allora e vi sono ancora oggi, dovute allo stato
di malessere in cui una donna può venirsi a trovare, anche se per
cause diverse.
I diritti della donna si evincono anche nei testi . Infatti di questo ci
parla il libro “una donna “ di Sibilla Aleramo. Questo ci parla di una
fanciulla di nome Sibilla. Era la maggiore di quattro fratelli, la
preferita dai genitori. All’età di dodici anni si trasferì con la famiglia
da Milano in una cittadina del Mezzogiorno perché il padre aveva
ottenuto la direzione di un’industria chimica. Dopo pochi anni che si
trovava nel nuovo paese, la protagonista interruppe gli studi e
venne impiegata regolarmente nella fabbrica diretta dal padre e da
.
qui inizia il suo periodo di solitudine Successivamente egli sposò
un uomo che all’inizio era dolce con lei ,ma poi la iniziò a
maltrattare. Dopo alcuni anni Sibilla ebbe un figlio dal suo uomo , e