Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Italia - Relazione su una gita a Napoli Pag. 1
1 su 4
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RELAZIONE GITA A NAPOLI E DINTORNI

Da mercoledì 26 Aprile a sabato 29 Aprile la classe 2C, insieme ad altre seconde, ha programmato una

gita in cui sono state visitate le seguenti città: Napoli (Castello Nuovo, Piazza del Plebiscito, Castel

dell’Ovo), Pompei, Amalfi, Sorrento, Caserta (Reggia di Caserta).

Il primo giorno non abbiamo avuto modo di visitare alcuna città per mancanza di tempo, per cui le visite

sono iniziate dal secondo giorno.

GIORNO 2

La prima tappa è stata al Castello Nuovo.

CASTELLO NUOVO Il Castello venne chiamato "Nuovo" per distinguerlo dai due

già esistenti, dell’Ovo e Capuano, non più adeguati ad ospitare

la corte angioina. E’ detto anche Maschio Angioino dal nome

dei suoi primi fondatori.

La pianta è trapezoidale e, con le sue cinque torri cilindriche,

si sviluppa attorno al cortile centrale. Della struttura

originaria rimane solo la Cappella Palatina, dedicata a Santa

Barbara. Al suo interno sono presenti delle altissime finestre

gotiche in cui è ancora possibile individuare piccoli frammenti

degli affreschi eseguiti da Giotto. Il portale attraverso il

quale si accede alla Cappella evidenzia invece la propria

struttura rinascimentale.

Molto bello è l’Arco di Trionfo: un portale di marmo bianco, chiuso tra due torri, che introduce al Castel

Nuovo.

Castel Nuovo ospita dal 1990 il Museo Civico. Qui vi sono custoditi dipinti, sculture e oggetti d’arte dal

XV al XIX sec., provenienti dal Castello stesso o da altre chiese o complessi monumentali di Napoli, di

proprietà del Comune.

La seconda tappa è stata in un’importante piazza di Napoli:

PIAZZA DEL PLEBISCITO

Piazza del Plebiscito è diventata il simbolo del recente rinnovamento di Napoli da quando è stata

utilizzata con funzione rappresentativa in occasione del G7 (oggi G8, la ricorrente riunione dei paesi più

industrializzati del mondo) tenutasi qui nell'autunno 1994. Da allora quest’area è un’isola pedonale

lasciata a turisti e cittadini.

La piazza prende il suo nome dal plebiscito del 1860 con cui Napoli e l'Italia meridionale confermarono

la propria annessione al Regno dei Savoia. Fino a quel momento la piazza veniva chiamata "Largo di

Palazzo" perché si trovava davanti al Palazzo Reale.

Inizialmente nello spazio della piazza si trovavano alcuni conventi, oggi è sede di un comando militare.

Ci siamo poi diretti verso un famoso castello:

CASTELLO DELL’OVO

È situato sull'isoletta di Megaride, su cui, secondo la leggenda, s'impigliò il corpo della sirena

Partenope. Qui Lucullo si fece costruire una residenza sontuosa e nel V sec. d.C. si insediarono i monaci

cenobiti che costruirono alcuni monasteri.

Roberto d'Angiò costruì un vero e proprio castello dotandolo delle torri quadrate che ancora oggi

incutono rispetto. by Skuola.net

Il castello rivestì anche il ruolo di prigione, tra i più importanti vi furono rinchiusi Romolo Augustolo,

ultimo imperatore d'Occidente e la principessa d'Acaja.

Questo castello fu particolarmente amato: ad esempio Alfonso d'Aragona lo preferì sempre al Castel

Nuovo e vi trascorreva lunghi periodi con tutta la sua corte.

Uno spettacolo splendido è offerto dall'ultimo terrazzo: vi si può ammirare da un lato la città e

dall'altro l’immenso del mare col Vesuvio all'orizzonte.

Il Castel dell'Ovo ha un nome così curioso derivatogli da una leggenda: essa afferma che il poeta

Virgilio vi aveva nascosto, ben custodito in una gabbia, un "uovo magico" dotato del potere di difendere

la città da qualsiasi catastrofe. Quasi tutti i napoletani ci credettero al punto che alla notizia che

l'uovo era andato in frantume, si determinò tanto di quel panico che la regina Giovanna d'Angiò fu

costretta a dichiarare che l'uovo era stato sostituito, che i poteri magici erano stati ristabiliti e che

perciò nessuno aveva più nulla da temere.

Nel pomeriggio abbiamo visitato gli scavi di Pompei.

POMPEI

L’area archeologica si estende per 86 ettari. A destra della via dell’Abbondanza si apre il Foro, che era

in età romana una grande piazza con portici ed edifici pubblici.

Nell’area dell’altro foro, quello detto Foro Triangolare, si trova il teatro. Alle sue spalle si trovano il

tempio di Iside, il tempio di Giove, che costituisce il cuore della città, e la Palestra Sannitica. Al Foro si

contrappone il quartiere dei teatri dove venivano svolte delle attività culturali e religiose.

Negli anni della colonia vi furono alcune importanti realizzazioni, quali le Terme del Foro e Stabiane e

l'Anfiteatro: le terme sono visitabili nella sola sezione maschile e sono caratterizzate dall’alternarsi

d’ambienti a temperatura crescente; l’anfiteatro è l’edificio riportato alla luce per primo tra le rovine

della città: risale alla prima metà del I sec. a.C. È stato edificato in parte su un terrapieno ed in parte

appoggiato alle mura della città, era di forma ellittica e aveva oltre 20.000 posti. Rimangono inoltre

tutti i quartieri residenziali, le necropoli, la cinta muraria e le ville suburbane.

GIORNO 3

Al mattino del terzo giorno ci siamo diretti presso la Costiera Amalfitana.

COSTIERA AMALFITANA: AMALFI

Amalfi si affaccia sul mare, con il suo caratteristico insieme di casette bianche sulle rocce e di

stradine strette. Il cuore della cittadina è dominata dall’imponente gradinata della Cattedrale di

Sant’Andrea.

Abbiamo avuto modo di visitare la vastissima coltivazione di limoni:

I limoni che pendono dagli alberi della Costiera, negli impianti a terrazze,

sono di una qualità talmente dolce che viene detta "pane", in quanto si può

gustare tranquillamente a fette, come dessert.

Ora i limoni della Costiera Amalfitana servono soprattutto a fabbricare il

celebre limoncello, un liquore particolarmente aromatico dal colore giallo

chiaro.

Nel pomeriggio invece ci siamo recati a Sorrento.

SORRENTO by Skuola.net

Il centro storico di Sorrento presenta per lo più strade parallele.

Dopo aver raggiunto un piccolo porto abbiamo sostato per un po’ ammirando il tranquillissimo mare che

si presentava.

GIORNO 4

Per terminare in bellezza, al mattino abbiamo visitato la famosa Reggia di Caserta.

REGGIA DI CASERTA

Per prima cosa ci siamo diretti verso il vasto parco. Esso è articolato in tre aree: la prima, situata

dietro al palazzo, è un semplice prato verde percorso viali rettilinei e comprende a sinistra un

verdeggiante bosco; la seconda area arriva fino ai piedi della cascata; la terza area è costituita dal

Giardino Inglese.

Nelle intenzioni di Vanvitelli, il Parco della Reggia di Caserta doveva avere la stessa imponenza del

Palazzo.

Lo scalone All’ entrata subito si presenta la scala regia. Essa conduce alla Cappella e

alle due file di anticamere attraverso cui si accede agli Appartamenti Reali.

Lo scalone si sviluppa in una grande rampa centrale, due rampe parallele ed

un pianerottolo su cui sono presenti due leoni in marmo che simboleggiano la

forza della ragione e delle armi.

La scala è rivestita di marmo cipollino, mentre le fiancate della rampa

centrale e le pareti sono di marmi siciliani.

Appartamenti Reali Vanvitelli aveva progettato di distribuire otto appartamenti: uno per il re, uno

per la regina, due per le principesse reali, due per i principi secondogeniti ed

uno ciascuno per il principe e la principessa ereditari. Durante la costruzione

del Palazzo, la famiglia reale abitava nel palazzo baronale, oggi sede della

Prefettura.

Sala di Marte

La prima sala, o Sala di Marte, in stile impero, fu progettata da Antonio De Simone. Le decorazioni sono

di stile neoclassico; alle pareti tre bassorilievi rappresentano la Forza, la Prudenza e la Fama.

In essa è conservata una coppa di alabastro orientale donata da Pio IX a Ferdinando II.

Sala di Astrea

La seconda sala, o Sala di Astrea, fu progettata insieme alla precedente. Sulla volta il dipinto

rappresenta Astrea, dea della Giustizia, e ai lati sono rappresentate le divinità dell'Olimpo; sul camino è

scolpito un grande bassorilievo che rappresenta Minerva. Le decorazioni della sala sono in finto marmo,

mentre il pavimento è realizzato a tessere.

Sala del trono

La Sala del Trono è la più grande degli Appartamenti reali. Per circa mezzo secolo rimase senza

decorazioni; fu Francesco I ad affidare all'architetto Pietro Bianchi un progetto che prevedeva la

costruzione di un salone monumentale in cui le statue dei grandi sovrani borbonici si allineavano lungo le

pareti; ma le nicchie che dovevano contenere le statue avrebbero compromesso la stabilità dell'edificio,

per cui i lavori furono interrotti e poi completati nel 1845 modificando i suoi disegni iniziali.

Tutti i migliori artisti che vivevano a Napoli nell'Ottocento concorsero all'opera di decorazione di

questa sala.

Appartamento Vecchio by Skuola.net

Dettagli
Publisher
4 pagine
2213 download