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Sintesi

La destra storica


Intorno al 1860 il Regno D’Italia non era completo geograficamente, mancava il Lazio, Veneto, Trentino e Friuli, come capitale c’era Torino e il Governo era guidato dalla Destra Storica, e la moneta era la lira, per la prima volta in Italia nasce un governo con il Parlamento.
In quel periodo non c’erano partiti ma ideali ed erano formati da baroni, contabili quindi nobili con ideali conservatori. La destra era stata votata, ed è uscita vittoriosa, nelle elezioni del 1861 con il programma del Leader Cavour che muore nello stesso anno e prende il posto Bettino Ricasoli. La destra interviene per il problema dell’istruzione, il 98% della popolazione era analfabeta, per questo viene emanata la Legge Casati che stabiliva che l’istruzione era obbligatoria e gratuita fino a 7 anni, tuttavia al Sud quasi tutti rimasero ignoranti perché vivevano in campagna. In ogni provincia viene messe un prefetto con ampi poteri sull’amministrazione locale e sulla forza pubblica. Misero la leva obbligatoria molti uomini del sud assalgono gli archivi dello Stato per strappare l’atto di nascita e non arruolarsi, lo Stato reagì con il sangue e iniziò il brigantaggio sembrava una vera e propria guerra civile. Le persone abbandonavano la città e iniziano a vivere come latitanti per non partire con l’esercito. Nel corso del tempo tutto tornò alla normalità, tuttavia l’economia dello stato era in rosso così nasce una politica liberista con il libero mercato e senza dazi doganali, sarà dannoso per le merci italiane che non reggono la concorrenza europea, il sud invece era avvantaggiato per l’agricoltura. L’Italia “apre le porte” ai paesi europei che investivano su un terreno propizio, molte imprese diventarono pubbliche cos’ circolava il denaro pubblico. Ancora il bilancio dello Stato non era positivo, dovuto anche alle guerre dei vecchi Stati, così misero le tasse(Come la tassa sul macinato, si pagava per la macinazione dei cereali e quindi del pane) e aumentarono le imposte indirette. Solo nel 1875, dopo i sacrifici del popolo si raggiunse il pareggio di bilancio. Il problema restava sullo Stato Pontificio ridotto a Roma e Lazio, il Papa Pio IX era ostile al progetto di unificazione italiana. Il Regno D’Italia voleva Roma, ma il Papa era protetto dalle truppe di Napoleone III, i democratici e i mazziniani credevano che fosse l’opportunità buona per conquistarla, così nel 1862 Garibaldi organizza una spedizione dove il re e il primo ministro sarebbero intervenuti solo a fatto compiuto, Napoleone fece capire che avrebbe difeso Roma a tutti costi e la spedizione fu annullata.

Il 29 agosto 1862, 2 mila garibaldini sbarcarono in Calabria, ci fu uno scontro fra eserciti, qualche mese firmarono l’armistizio e Rattazzi(1°ministro) fu costretto alle di dare le dimissioni, al suo posto sale Minghetti, il 15 settembre 1864 quest’ultimo firmò con la Francia la “Convenzione di settembre” prevedeva che le truppe francesi dovevano ritirarsi e il governo italiano si appropriava dello Stato Pontificio, inoltre venne fissata una clausola dove la capitale non era più Torino ma Firenze, ciò fu colto male dal popolo che credeva che la capitale fosse stata Roma.
Nel frattempo, la Prussia guidata dal cancelliere Bismark pensava di unificare il suo Paese e si allea con l’Italia contro l’Austria, in questo modo l’Italia avrebbe conquistato il Veneto. Il 16 giugno 1866 si apre il conflitto ma l’esercito italiano interviene solo dopo 4 giorni e scoppia la terza guerra d’indipendenza ma l’Italia non è preparata e viene sconfitta via mare, nel frattempo Bismark dato che aveva raggiunto i suoi obbiettivi firma l’armistizio con Austria senza informare l’Italia. Con la pace di Vienna l’Austria cede il Veneto alla Francia che a sua volta lo avrebbe trasferito all’Italia se il plebiscito accettava il passaggio (cosa che fu). Nel 1870 la Germania con imperatore Guglielmo II attacca la Francia e scoppiò la guerra franco-prussiana in poco tempo Napoleone sconfitto nella battaglia di Leda finì prigioniero e non potendo difendere il Papa, l’Italia conquistò lo Stato Pontificio. Il 20 settembre 1870 un esercito italiano guidato da Luigi Cadorna sconfigge il Papa. Il 3 febbraio 1871 il Parlamento stabilì che la capitale d’Italia era Roma. Poi approvarono la legge che al Papa venivano riconosciuti prerogative uguali a quelle del Capo di Stato, gli danno l’extraterritorialità e anche il possesso ai Palazzi del Vaticano e fu offerto anche un approvvigionamento annuo per il mantenimento della corte papale. Il Papa nel 1874 emana la formale “Non-expedit” una legge che proibisce ai cattolici di non partecipare alla politica (sarà così fino ai Patti Lateranensi del 1928).
Estratto del documento

Appunti di storia.

LA DESTRA STORICA

Intorno al 1860 il Regno D’Italia non era completo geograficamente, mancava il

Lazio, Veneto, Trentino e Friuli, come capitale c’era Torino e il Governo era guidato

dalla Destra Storica, e la moneta era la lira, per la prima volta in Italia nasce un

governo con il Parlamento.

In quel periodo non c’erano partiti ma ideali ed erano formati da baroni, contabili

quindi nobili con ideali conservatori. La destra era stata votata, ed è uscita vittoriosa,

nelle elezioni del 1861 con il programma del Leader Cavour che muore nello stesso

anno e prende il posto Bettino Ricasoli. La destra interviene per il problema

dell’istruzione, il 98% della popolazione era analfabeta, per questo viene emanata la

Legge Casati che stabiliva che l’istruzione era obbligatoria e gratuita fino a 7 anni,

tuttavia al Sud quasi tutti rimasero ignoranti perché vivevano in campagna. In ogni

provincia viene messe un prefetto con ampi poteri sull’amministrazione locale e sulla

forza pubblica. Misero la leva obbligatoria molti uomini del sud assalgono gli archivi

dello Stato per strappare l’atto di nascita e non arruolarsi, lo Stato reagì con il sangue

e iniziò il brigantaggio sembrava una vera e propria guerra civile. Le persone

abbandonavano la città e iniziano a vivere come latitanti per non partire con

l’esercito. Nel corso del tempo tutto tornò alla normalità, tuttavia l’economia dello

stato era in rosso così nasce una politica liberista con il libero mercato e senza dazi

doganali, sarà dannoso per le merci italiane che non reggono la concorrenza

europea, il sud invece era avvantaggiato per l’agricoltura. L’Italia “apre le porte” ai

paesi europei che investivano su un terreno propizio, molte imprese diventarono

pubbliche cos’ circolava il denaro pubblico. Ancora il bilancio dello Stato non era

positivo, dovuto anche alle guerre dei vecchi Stati, così misero le tasse(Come la tassa

sul macinato, si pagava per la macinazione dei cereali e quindi del pane) e

aumentarono le imposte indirette. Solo nel 1875, dopo i sacrifici del popolo si

raggiunse il pareggio di bilancio. Il problema restava sullo Stato Pontificio ridotto a

Roma e Lazio, il Papa Pio IX era ostile al progetto di unificazione italiana. Il Regno

D’Italia voleva Roma, ma il Papa era protetto dalle truppe di Napoleone III, i

democratici e i mazziniani credevano che fosse l’opportunità buona per conquistarla,

così nel 1862 Garibaldi organizza una spedizione dove il re e il primo ministro

sarebbero intervenuti solo a fatto compiuto, Napoleone fece capire che avrebbe

difeso Roma a tutti costi e la spedizione fu annullata.

Il 29 agosto 1862, 2 mila garibaldini sbarcarono in Calabria, ci fu uno scontro fra

eserciti, qualche mese firmarono l’armistizio e Rattazzi(1°ministro) fu costretto alle

di dare le dimissioni, al suo posto sale Minghetti, il 15 settembre 1864 quest’ultimo

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