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Canova, Antonio - Paolina Borghese (2) Pag. 1
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Sintesi
Analisi opera – Paolina Borghese come Venere Vincitrice

1 Dati identificativi
Autore: Antonio Canova
Anno/periodo: 1804-1808
Ubicazione: Roma, Galleria Borghese
Dimensioni: 200 cm di lunghezza
Materiali e tecnica artistica: Statua di marmo

2 Dati compositivi o strutturali
La figura femminile è ispirata alla realtà, ma probabilmente la bellezza della donna è idealizzata, secondo gli stilemi dell’arte neoclassica.
Grazie alla straordinaria abilità di Canova, tutti gli elementi che compongono l'opera quali cuscini, il drappo, il pomo e le ciocche dei capelli, sembrano reali, finché non si constata al tatto che si tratta di marmo.

3 Descrizione iconografica
Paolina è raffigurata adagiata su un divano con una sponda rialzata. Il busto, sollevato e appoggiato su due cuscini, è nudo fin quasi all'inguine, mentre la parte inferiore del corpo è velata da un drappo che, sottolineando e sostituendo le pieghe inguinali e scoprendo l'attacco dei glutei, riveste il ritratto di un evidente erotismo.
Canova ha caratterizzato in modo diverso le superfici delle diverse parti dell'opera: la consistenza dei cuscini e del materasso che si piega sotto il peso del corpo, i drappeggi del tessuto che ne avvolgono la figura, la delicatezza dell'epidermide, le ciocche dei capelli.

4 Analisi contestuale
Antonio Canova aveva dei rapporti con Napoleone e ne sono testimonianza alcune sculture eseguite per lui o per i suoi familiari. Una di queste sculture è stata realizzata proprio per Paolina Borghese, sorella di Napoleone e moglie del principe Romano Camillo Borghese.
Paolina Borghese come Venere Vincitrice è un'opera ricolma della sensibilità caratteristica di Canova, che ripropone costantemente anche in altre sue opere come ad esempio ''Le Grazie'' e ''Amore e Psiche'': infatti anche se le statue sono fatte di marmo, il senso di leggerezza e di morbidezza di cui riesce a rendere l'artificio è perfettamente espresso.

5 Linguaggio
Sulle parti nude della statua della donna, Canova spalma una cera rosata, per imitare l'incarnato.
Il letto di legno su cui poggia il pesante marmo nascondeva un ingranaggio che consentiva alla scultura di ruotare. In tal modo, in base alla direzione e alla quantità di luce che la colpiva essa era più o meno illuminata e più o meno ombreggiata, variando all'infinito l'aspetto.

6 Iconologia
Paolina è raffigurata come Venere Vincitrice. Infatti con gesto grazioso tiene in mano il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea giudicata da lui la più bella.
La statua, seppur coperta in parte, trasmette un certo erotismo che non avrebbe saputo trasmettere se fosse stata completamente nuda.
Il volto idealizzato e le sembianze divine, collocano Paolina al di fuori della realtà terrena, tuttavia la cera rosata la restituisce al mondo umano.
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