Concetti Chiave
- Il Cubismo rivoluziona la pittura del Novecento rifiutando la rappresentazione classica e la prospettiva unica.
- Si ispira alla pittura egizia, scomponendo e ricomponendo l'oggetto artistico per offrire una visione multipla.
- Punta a rappresentare la conoscenza totale della realtà su una tela bidimensionale, superando il singolo punto di vista.
- Introduce il concetto di "quarta dimensione", ovvero il tempo, influenzando sia la creazione che la lettura del quadro.
- Gli artisti cubisti esprimono una visione della realtà che integra percezione e memoria, offrendo una comprensione completa.
Il Cubismoè un movimento artistico che si sviluppò all'inizio del Novecento e che era destinato a rivoluzionare tutta la concezione pittorica successiva. Le sue peculiarità sono: il rifiuto della norma classica per la rappresentazione della figura umana e dello spazio; l'opposizione alla raffigurazione dello spazio ottenuta secondo la prospettiva da un unico punto di vista.
Caratteristiche del cubismo
Il Cubismo può essere considerato l'erede della pittura egizia, che rappresentava la figura umana frontalmente e lateralmente. Il Cubismo, infatti, attua un procedimento di scomposizione e ricomposizione dell'oggetto artistico sulla tela, rompendo la convenzione di un unico punto di osservazione. Dunque, la grande novità del Cubismo è nell'aver cercato di rappresentare la conoscenza totale della realtà, percepita da ogni punto di vista e ritratta sulla piatta bidimensionalità della tela.
La quarta dimensione nel cubismo
La pittura cubista è caratterizzata dalla presenza di "una quarta dimensione", ovvero il tempo. Il tempo non riguarda solo la costruzione del quadro, ma anche la sua lettura, infatti, il quadro deve essere percepito con un tempo preciso, necessario per analizzare le singole parti del dipinto e ricostruirle mentalmente, per giungere gradualmente dall'immagine al suo significato totale.
Attraverso la quarta dimensione, gli artisti cubisti esprimono se stessi e il proprio modo di comprendere la realtà, rappresentandone, appunto, la visione totale, la quale, è frutto della nostra conoscenza attraverso la memoria.