
Sì, stiamo parlando delle vacanze di Natale, il più lungo periodo di congedo dalle lezioni che sia previsto nell'ordinamento scolastico italiano. Non come i francesi, che hanno le vacanze di Inverno, di Primavera, di Non mi va di andare a scuola e così via... Scherzi a parte, noi italiani barattiamo una pausa estiva molto lunga con un minor numero di vacanze durante l'anno.
Perciò viviamo gran parte dell'anno nell'attesa di questi periodi, che ci strappano dalla odiata/amata scuola.
Il Natale ha poi un sapore molto particolare, perché tipicamente Dicembre è un mese ricco di interrogazioni e compiti in classe. Durante questa settimana molti di voi avranno almeno 6-7 di questi appuntamenti, uno per ogni materia. Leggende metropolitane vogliono che anche i prof di educazione fisica e religione, in preda a manie di grandezza, comincino ad interrogare con tanto di insufficienze.

Ufficialmente si tratta di uno strumento per tenere lo studente in allenamento nelle due settimane di assenza. In questa modalità va sicuramente bene, anche perché in molte scuole il quadrimestre si chiude a Gennaio e quindi la sorte scolastica degli studenti si decide proprio in questo mese.
Il problema sorge quando si perde il senso della misura. Ricordiamo infatti che la parola vacanza significa proprio "sospensione del lavoro o dello studio di una o più giornate(voc. De Mauro)". Quindi deve essere garantito allo studente almeno qualche giorno di riposo totale, se no di che cavolo di vacanze si tratta? Infatti questo periodo è necessario per recuperare quello stress che chi studia seriamente accumula durante i primi mesi dell'anno. Come negare questo diritto? In fondo, se la scuola è un lavoro, i lavoratori hanno le ferie... E se tu lavori in Fiat, mica ti danno una Punto da assemblare a casa...
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