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Giuseppe Parini
• Illuminista e neoclassicista: per contenuto illuminista, ma neoclassico per forma e perché non vuole eliminare totalmente nobiltà, ma ridarle la funzione sociale di un tempo, richiamarla ai doveri di classe dirigente, inoltre non condivide tesi antireligiose e materialistiche, ma le critica anche radicali.
Vita
• 1729, Bosisio, da mercante di seta
• Milano: prozia lascia eredità a patto che diventi prete
• Legge classici italiani e scopre vocazione poetica: 1752 Alcune poesie di Ripano Eupilino grazie al quale è ammesso all’Accademia dei Trasformatori e appoggia Maria Teresa imperatrice.
• Ricevette incarichi dal governo austriaco da Maria Teresa d’Austria, imperatrice aperta alle nuove idee e si impegna come poeta, direttore della gazzetta e insegnante.
• 1754: servizio duchi Serbelloni come precettore e poi Imbonati
• La situazione cambia con Giuseppe II, predilige governo centralistiche, chiuso alle novità, atmosfera rigida e chiusa
• Arrivo di Napoleone: entra a Milano e Parini accetta di entrare nella municipalità milanese (governo cittadino), insieme a Pietro Verri
• Parini non apprezza i francesi, si scaglia contro le sfrenatezze che essi mettono in pratica ed è contento quando tornano gli austriaci a Milano, nonostante non venne mai perseguitato: nell’ultimo sonetto (Predaro i filistei l’arca di Dio) c’è la preferenza verso gli austriaci, infatti critica i francesi
• 1757-1766: compone opere sul pensiero illuministico (Odi civili e il Giorno)
• Lei dee della sua poetica si trovano nel Dialogo sopra la nobiltà 1757: si immagina un poeta povero e un aristocratico che dialogano. Sono morti ed emerge l’arroganza del nobile ed il poeta fa notare che in realtà tutti gli uomini sono uguali e destinati a morire, l’unica differenza è che nella tomba del ricco i vermi mangeranno in abbondanza: critica illuminista della superbia
• Nel discorso sopra la poesia 1761: concetto di poesia, che provoca nel lettore un vero e proprio diletto fisico e seduce il lettore e dà insegnamento per la società: tramite essa può dipingere i vizi e elogiare virtù delle persone.
• La lingua: preferisce il milanese senza escludere il toscano, che deve arricchire il milanese
• Le Odi illuministiche: il contenuto è connesso con le idee dell’illuminismo: 25 componimenti; la prima raccolta del 1791, l’altra 1795. Novità: coniuga 2 aspetti: 1. Il contenuto è vicino alla vita del 700, interessano il lettore 7centesco 2. Non rinnega la forma della poesia classica. Esempi: ‘La salubrità dell’aria’ tema dell’inquinamento, ‘L’educazione’ elogio della pedagogia equilibrata, “L’innesto del vaiolo” necessità di divulgare la vaccinazione’ per finire ‘La musica’ denuncia barbarie ai danni degli adolescenti per conservare la voce infantile
• Il Giorno: rappresentazione satirica della vita insulsa di un giovane aristocratico, poemetto didascalico, obiettivo di insegnare, in endecasillabi sciolti, senza schema rimico. Scritto dopo essere stato cacciato, è elaborato più volte. Inizialmente il suo progetto è un’opera di 3 poemetti: il mattino, il mezzogiorno e la sera. Di questa opera pubblica solo le prime due parti separatamente, Il Mattino 1763, Il Mezzogiorno 1765. Ma decide di unire i poemetti riprendendo il contenuto dei due e aggiungendo il vespro e la notte (il mezzogiorno diventa il meriggio); ma questo poema, il Giorno, è incompiuto, manca la notte e non tutte sono complete. (probabilmente dovuto all’impegno oppure ad un cambiamento sociale). La sera si sdoppiò successivamente in due il Vespro e la Notte, ma non le portò mai a termine.
Spiegazione opera: un precettore narra in 1 persona la giornata di un nobile “giovin signore”. Il quale all’interno della società era quello del cavalier servente o cicisbeo che svolge il suo ruolo durante tutta la giornata. Narra le imprese che lo impegnano per ingannare il tempo della sua vita oziosa e viziata, ma il cicisbeo non fa nulla in realtà; il suo ruolo è raggiungere una dama ed elogiarla, aiutarla a sistemarsi, giocare con lei per non farla annoiare. Vuole educare l’aristocrazia; celebrazione ironica del giovin signore. Ci sono molte digressioni, descrizioni che rallentano il racconto (il risveglio, apertura finestre ed altri dettagli), aneddoti mitologici per fare paragoni: quanto più il servilismo del precettore si amplifica, quanto più il lettore avverte contrasto tra intonazione aulica e stupidità e si rende conto che tutto è da intendere al contrario.
Lentezza: ripetitività meccanica dei riti nobiliari e descrivere inoltre la realtà sensoriale delle cose: estetica sensistica, attenzione all’esperienza e alle sensazioni.
• Ode: componimento di vario contenuto, in generale contenuti morali o civili, ma anche encomiastici quindi per elogiare qualcuno oppure amorosi. Struttura metrica non fissa, tono solenne, stile ricercato e aggressività per quanto riguarda quelle illuministiche. Hanno modelli classici precisi: Pindaro, Saffo, Alceo e Orazio.
• Le odi neoclassiche: periodo finale della sua vita, non c’è più la stessa grinta/volontà di cambiare: capisce che aristocrazia è in decadenza, ritratto del poeta sdegnoso, isolato. Esplicita adesione agli ideali neoclassici di armonia e equilibrio: ode al poeta: poeta uomo esemplare, affronta orgoglioso la libertà e l’isolamento. Ode alla musa: ricerca della verità e della bellezza in un mondo avido, disordinato, corrotto. Il pericolo, il dono, messaggio: celebra il fascino della bellezza femminile, anche ironia.
• Odi illuministiche: contro ingiustizie società milanese, campagna celebrata come luogo di produttività, settenari, linguaggio classicheggiante.
Parisi vs Illuministi del Café
Parini
Non vuole abbattere la nobiltà, ma guarire i vizi.
Poesia: produce un vero, reale, fisico piacere e migliora la società.
Moderato, rifiuta tesi materialistiche e antireligiose.
Illuministi del caffè
Nuova classe dirigente di stampo borghese.
Saggio breve o articolo di giornale.
GIUSEPPE PARINI
Illuminista e neoclassicista: per contenuto illuminista, ma neoclassico per forma
e perché non vuole eliminare totalmente nobiltà, ma ridarle la funzione sociale
di un tempo, richiamarla ai doveri di classe dirigente, inoltre non condivide tesi
antireligiose e materialistiche, ma le critica anche radicali.
Vita 1729, Bosisio, da mercante di seta
Milano: prozia lascia eredità a patto che diventi prete
Alcune poesie di
Legge classici italiani e scopre vocazione poetica: 1752
Ripano Eupilino grazie al quale è ammesso all’Accademia dei Trasformatori e
appoggia Maria Teresa imperatrice.
Ricevette incarichi dal governo austriaco da Maria Teresa d’Austria, imperatrice
aperta alle nuove idee e si impegna come poeta, direttore della gazzetta e
insegnante.
1754: servizio duchi Serbelloni come precettore e poi Imbonati
La situazione cambia con Giuseppe II, predilige governo centralistiche, chiuso
alle novità, atmosfera rigida e chiusa
Arrivo di Napoleone: entra a Milano e Parini accetta di entrare nella municipalità
milanese (governo cittadino), insieme a Pietro Verri
Parini non apprezza i francesi, si scaglia contro le sfrenatezze che essi mettono
in pratica ed è contento quando tornano gli austriaci a Milano, nonostante non
venne mai perseguitato: nell’ultimo sonetto (Predaro i filistei l’arca di Dio) c’è la
preferenza verso gli austriaci, infatti critica i francesi
1757-1766: compone opere sul pensiero illuministico (Odi civili e il Giorno)
Lei dee della sua poetica si trovano nel Dialogo sopra la nobiltà 1757: si
immagina un poeta povero e un aristocratico che dialogano. Sono morti ed
emerge l’arroganza del nobile ed il poeta fa notare che in realtà tutti gli uomini
sono uguali e destinati a morire, l’unica differenza è che nella tomba del ricco i
vermi mangeranno in abbondanza: critica illuminista della superbia
Nel discorso sopra la poesia 1761: concetto di poesia, che provoca nel lettore un
vero e proprio diletto fisico e seduce il lettore e dà insegnamento per la società:
tramite essa può dipingere i vizi e elogiare virtù delle persone.
La lingua: preferisce il milanese senza escludere il toscano, che deve arricchire
il milanese
Le dosi illuministiche: il contenuto è connesso con le idee dell’illuminismo: 25
componimenti; la prima raccolta del 1791, l’altra 1795. Novità: coniuga 2
aspetti: 1. Il contenuto è vicino alla vita del 700, interessano il lettore 7centesco
2. Non rinnega la forma della poesia classica. Esempi: ‘La salubrità dell’aria’
tema dell’inquinamento, ‘L’educazione’ elogio della pedagogia equilibrata,
“L’innesto del vaiolo” necessità di divulgare la vaccinazione’ per finire ‘La
musica’ denuncia barbarie ai danni degli adolescenti per conservare la voce
infantile
Il Giorno : rappresentazione satirica della vita insulsa di un giovane
aristocratico, poemetto didascalico, obiettivo di insegnare, in endecasillabi
sciolti, senza schema rimico. Scritto dopo essere stato cacciato, è elaborato più
volte. Inizialmente il suo progetto è un’opera di 3 poemetti: il mattino, il