
Doveva essere solo una visita didattica, quella organizzata da un asilo paritario di Ponte della Priula, in provincia di Treviso. Invece, si è trasformata in una polemica pubblica.
L'obiettivo della scuola era quello di far conoscere ai bambini delle tre classi coinvolte, ad esclusione di quella dei più piccoli, le tradizioni e la cultura dei loro compagni di fede musulmana, che sono numerosi nell’istituto.
Un’insegnante, come riporta il ‘Corriere della sera-Veneto’, ha sottolineato: ”Nel nostro asilo ci sono bambini di tutte le etnie, molti hanno tradizioni e culture di cui spesso sappiamo poco. Abbiamo voluto portare i nostri bimbi in moschea per far conoscere loro meglio un aspetto della vita quotidiana dei loro compagni”.
Un’iniziativa, come sottolinea la direttrice, nata perciò dalla volontà di creare un "ponte fra culture".
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La foto incriminata e la reazione politica
A scatenare la polemica, però, è stata una foto pubblicata sulla pagina Facebook della scuola. L'immagine ritraeva i bambini chini, in preghiera.
Anche se non si trattava di una vera e propria preghiera, come la direttrice ha provato a spiegare: “Nella foto che abbiamo pubblicato sulla pagina Facebook della nostra scuola abbiamo mostrato i bambini che ripetono il gesto mostrato loro dall'imam, che ci ha spiegato come prega un musulmano. Non stavano pregando in direzione La Mecca. La preghiera finale per la pace è stata fatta con un gruppo, ognuno con le sue modalità, mentre i piccoli aspettavano il pulmino”.
Nonostante le rassicurazioni della scuola, le reazione di condanna non si sono fatte attendere. Quell'immagine è stata definita, da un esponente della Lega, agghiacciante. Al contrario, il Pd locale ha riconosciuto anche in questo il ruolo di una scuola che crea ponti tra culture diverse.
La scuola si difende: "Un momento bellissimo"
Dal canto suo, la scuola difende con forza l'iniziativa. Come ha afferma la direttrice: “È stato un momento bellissimo, l’imam ha spiegato ai bambini che lui per gli studenti musulmani è un po’ come don Andrea per gli studenti cattolici. Da noi parroco e imam dialogano molto”.
Dalla stessa parte anche la Fism - la Federazione Italiana delle Scuole Materne - di Treviso, con la sua presidente, che ha evidenziato l'importanza della fraternità tra tutti gli uomini. Sfociata in una visita didattica che, a detta degli organizzatori, ha visto anche l’appoggio dei genitori, tutti debitamente informati, che non hanno mosso nessuna critica a riguardo.
L'intervento del Ministero
A seguito delle polemiche, anche il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha deciso di vederci chiaro. In una nota, ha comunicato che: “L’USR (Ufficio scolastico regionale) per il Veneto ha avviato gli opportuni approfondimenti, tesi in particolare a verificare se siano state rispettate, tra l’altro, le norme sulla parità scolastica”.
Il Ministero ha comunque ricordato che le scuole, anche quelle paritarie, godono di autonomia scolastica e devono avere un proprio progetto educativo condiviso con le famiglie.