Cristina.M
di Cristina Montini
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borse di studio

Borse di studio universitarie: si vinceranno con un test. Dal prossimo anno, finita la maturità, chi vorrà andare all’università ed ottenere una borsa di studio dovrà affrontare un altro test predisposto dall’Invalsi e il primo anno studierà gratis.

BORSA DI STUDIO DOPO IL TEST - La nuova Fondazione per il merito e i Ministeri dell’istruzione e dell’economia hanno messo a punto un nuovo meccanismo per l’assegnazione delle borse di studio universitarie. Niente più distinzione di reddito: ricchi o poveri fa lo stesso, tutti (e solo) coloro che hanno ottenuto un punteggio di almeno 80/100 alla maturità, a metà luglio potranno sostenere un test preparato dall’Invalsi. I migliori otterranno la borsa di studio.

PREMIARE IL MERITO - Per partecipare ai test, che si dovrebbero tenere nelle università, gli studenti dovranno versare una quota di 5 euro per le spese di organizzazione. Il quiz pare che non valuterà la preparazione strettamente scolastica ma le competenze di base, dalla comprensione del testo alla logica e solo coloro che otterranno il punteggio più alto in graduatoria potranno usufruire dei contributi economici. “Sono lieto – ha dichiarato Roger Abravanel, colui che si sta occupando di riformare il sistema meritocratico scolastico - che si vada nella direzione di premiare l'eccellenza con un sistema che misura in modo obiettivo il merito degli studenti”.

BORSA IL PRIMO ANNO, POI PRESTITO D'ONORE - Ma attenzione, l’assegnazione delle borse di studio sarà subordinata ad un ulteriore vincolo: andrà solo agli studenti che lasceranno i genitori per andare a studiare in una università lontana da casa. Inoltre, i soldi ricevuti potranno essere spesi tranquillamente per studiare solo il primo anno. Gli anni successivi, infatti, la borsa di studio si trasforma in prestito d’onore, ovvero, finito di studiare tutti i soldi dovranno essere restituiti allo Stato, a meno che non riusciate a laurearvi con 110 e lode.

LAVORI IN CORSO - Rimangono ancora alcune cose da definire come, ad esempio, se sarà necessario lasciare la città di residenza, la provincia o la regione per ottenere la borsa; se questa verrà assegnata solo se ci si iscrive a determinati atenei; se per il prestito degli anni successivi si dovrà avere una determinata media o comunque si dovrà essere in regola con gli esami.

In attesa di nuovi chiarimenti dal Ministero, voi cosa ne pensate di questo sistema per ottenere le borse di studio?

C. M.

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