
Ieri mattinata Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica di Milano, al termine di una sua lezione ha annunciato ai suoi studenti di essere stato nominato ministro dell’Istruzione del neonato governo Monti. Chissà come ci saranno rimasti i ragazzi nel sentire che, in realtà, il nuovo ministro non sarebbe stato il loro professore ma Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino.
PROFUMO DI NOVITA’ – Il premier Mario Monti ha annunciato la nuova squadra di governo formata solo da esponenti tecnici e da nessun politico. E in questa è spuntato il nome di Francesco Profumo alla guida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca.
CHE CURRICULUM! – Il neo ministro, a giudicare dai suoi trascorsi, sembrerebbe avere tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo affidatogli. E' stato, infatti, ingegnere, ricercatore, docente universitario, e presidente del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Richerche. E non solo: è lui ad essersi occupato dell’ideazione e della progettazione di sistemi innovativi nel campo dell’elettronica di potenza, dei controlli digitali per l’automazione industriale e dei sistemi elettromeccanici con strutture e utilizzo di materiale non convenzionale. Inoltre, Profumo vanta la pubblicazione di oltre 250 lavori su riviste Internazionali scientifiche e sugli atti di Conferenze Internazionali di settore.
MINISTRO UMILE - Si dice onorato dell'incarico il neo-ministro e ha sottolineato che "Istruzione, università e ricerca sono i cardini per garantire al paese un futuro più solido e maggiori opportunità per i nostri giovani, cercherò di mettere a frutto le mie esperienze maturate con studenti e ricercatori al politecnico e ora al Cnr".
APERTURA E DIALOGO - E nell'evidenziare, sin da queste prime dichiarazioni, l'importanza della scuola pubblica, Profumo ha avanzato le sue priorità: "Comincerò dalle cose che conosco meglio ovvero l'università e la ricerca. Dovrò invece studiare ancora un po' sulla parte scuola perché sono meno esperto: ad ogni modo ci proverò". E per fare ciò aprirà il dialogo con studenti e ricercatori "per fargli domande e sapere quali sono le loro aspirazioni - ha dichiarato - hanno bisogno di capire cosa succederà nel prossimo futuro".
IN BOCCA AL LUPO! - Allora, non possiamo far altro che augurare buon lavoro al neo ministro con la speranza che riesca, una volta per tutte, a sistemare la situazione in cui versano migliaia di studenti italiani.
Serena Rosticci