
Se si entra a scuola con unghie più lunghe rispetto al polpastrello o se si hanno addosso piercing visibili, ecco che scatta l’ammonizione. Questo il contenuto dell’ultima circolare emanata dalla preside del liceo delle Scienze Umane e Musicale di Nuoro. Ma gli studenti dell’istituto non ci stanno e in oltre 400 si radunano, incuranti delle temperature rigide di inizio dicembre, e tengono il punto organizzando un presidio. Tuttavia la preside non sembra voler cedere, non su questioni relative al mero aspetto fisico: ma scopriamo meglio cosa sta succedendo.
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Divieti e regole rigide: per gli studenti è dittatura
“Siamo sotto dittatura” denunciano, come riporta La Presse, i rappresentanti dell’istituto di Nuovo che da qualche ora è in rivolta proprio contro le regole troppo rigide imposte dalla scuola, “è sempre peggio - continuano gli studenti - non si può andare avanti così. Ora basta, la preside deve ascoltarci” chiedono a gran voce, “siamo costretti a mille restrizioni imposte con estrema rigidità, una situazione esasperata dal Covid. Se siamo arrivati a questo punto, è perché la preside con noi non ha mai cercato un confronto né un punto d’incontro”. Ma qual è la situazione nel liceo?“Si può andare in bagno solo una volta, e dalla seconda scatta l’ammonizione - raccontano gli studenti liceo delle Scienze Umane e Musicale di Nuoro. Alle macchinette che distribuiscono snack e bevande si può andare solo una volta, controllati a vista dai bidelli e solo 10 minuti prima che suoni la campanella. È stata abolita la ricreazione, sostituita da 10 minuti di pausa a ogni ora di lezione, in cui però gli studenti devono restare immobili al proprio posto e consumare la merenda entro quel tempo. I telefonini – raccontano ancora i ragazzi – vengono sequestrati all’ingresso e non si possono usare neanche per le urgenze, e se qualche studentessa, come è già accaduto, entra con le unghie più lunghe rispetto al polpastrello scatta anche lì l’ammonizione.”
Regole stringenti a scuola, la preside si difende: “Sono protocolli anticovid”
Quelli che per gli studenti sono “diktat che sono diventati insostenibili”, per la dirigente dell’istituto Carla Rita Marchetti sono invece regole in linea con le indicazioni del ministero della Salute, oltre che “discusse e approvate dal collegio dei docenti”. Quindi la preside è decisa a mantenere il punto, anche se ha provato a mediare: “Se i ragazzi hanno proposte sensate e che rispettano le attuali normative anti Covid sono pronta ad ascoltarli”.Ma per quanto riguarda le altre richieste avanzate dai ragazzi, Marchetti non cede, e sembra voglia procedere sulla linea delle zero concessioni: telefonini vietati in classe e quindi sequestrati all’ingresso, niente andirivieni nei corridoi e il controllo da parte dei bidelli resterà serrato. Inoltre, sulla questione unghie lunghe e piercing, la dirigente è stata lapidaria: “Per ragioni di sicurezza, soprattutto nelle ore di attività fisica, non vogliamo dover attivare pratiche di infortunio per questioni di tipo estetico”.