
È ormai lontano il tempo in cui il liceo Classico rientrava tra le scelte più gettonate dagli studenti e, ancora di più, dai loro genitori. A dimostrarlo c’è il caso del liceo Machiavelli di Pioltello, che a settembre avrà una prima in meno, nonostante gli sforzi della preside.
Una notizia che può sembrare solo una questione di numeri, ma che in realtà fotografa un fenomeno più ampio, che riguarda tutta l’Italia.
Un mix di calo demografico, scelte ministeriali sempre più orientate verso le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) e una crisi d’identità dell’indirizzo Classico, ormai chiamato a reinventarsi per non perdere terreno.C’era una volta una prima ginnasio
Il liceo Classico del Machiavelli continuerà a esistere, ben inteso. Ma avrà una sezione in meno: quattro invece di cinque. Il problema principale? Iscrizioni insufficienti per aprire una nuova prima. Ed è un déjà-vu: era già successo nel 2015, con la conseguente riorganizzazione degli spazi e delle strategie per rilanciare l’offerta.
La dirigente scolastica ha provato a salvare la situazione con una proposta alternativa: una classe "articolata", un ibrido tra Classico e Scientifico, pur mantenendo la possibilità, per gli studenti, di seguire le materie specifiche di indirizzo (come il greco per gli alunni classicisti). Ma l’Ufficio scolastico regionale ha detto no, semplicemente.
Perché per aprire la tale sezione "sperimentale", il Machiavelli avrebbe dovuto rinunciare a una delle cinque classi prime dello scientifico, con conseguente sovraffollamento delle aule. E così, con una certa delusione, alla scuola non è rimasto che incassare il colpo.
Un quadro più ampio
A fare da sfondo a questa vicenda, c’è un quadro nazionale che premia sempre più gli indirizzi scientifici. A dirlo è la stessa dirigente che, come riportato da ‘Prima la Martesana’, punta il dito (senza polemica, ma con lucidità) contro un orientamento ministeriale che guarda altrove: nuovi licei, come quello del Made in Italy, bandi che finanziano progetti STEM, e famiglie sempre più convinte che il futuro passi soprattutto dalla scienza. Insomma, i tempi cambiano, e anche la scuola non è da meno.
È un trend a cui va, poi, aggiunto il carico del calo demografico: meno studenti in generale, meno iscrizioni per tutti. E in questo contesto, il Classico rischia di diventare sempre di più una scelta di nicchia.