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Da "lavori donneschi e manuali" a "igiene e cura della persona": le pagelle degli studenti di un secolo fa articolo
Fonte foto MIM

C'erano i lavori manuali, quelli cioè riservati esclusivamente agli studenti maschi, e poi quelli 'donneschi', prerogativa delle studentesse. Non capita tutti i giorni di avere tra le mani due pagelle scolastiche 'storiche': una risalente a circa un secolo fa - un documento che ci aiuta a capire meglio il periodo storico, in ogni suo aspetto - e  un’altra, più recente, che invece è una fotografia della scuola durante il terribile conflitto degli anni ‘40. 

Da "lavori donneschi e manuali" a "igiene e cura della persona": le pagelle degli studenti di un secolo fa articolo

 

Sono i documenti che arrivano direttamente dal Ministero dell'Istruzione e del Merito: la macchina del tempo ci riporta indietro a uno dei momenti storicamente cruciali per il nostro Paese. Dando uno sguardo alle due pagelle di scuola elementare - una degli anni '20 e una degli anni '40 – si capisce subito come l’epoca fascista abbia effettivamente plasmato l'Italia, permeando ogni livello della società civile.

Le pagelle scolastiche degli anni ‘20

Introdotta con il Regio Decreto del 20 agosto 1926, inizialmente la pagella scolastica rientrava a tutti gli effetti tra le tasse amministrative dovute per la frequentazione scolastica: il documento andava acquistato presso i negozi adibiti alla vendita dei generi di monopolio (come per esempio i sali e tabacchi), al costo di 5 lire, per poi essere consegnato in bianco alla segreteria scolastica. Successivamente, il Regio Decreto del 28 luglio 1929 abolì il dazio, con la pagella che rimase in vigore come semplice documento scolastico. Nell'era fascista, in particolare, il documento non consisteva soltanto in uno strumento di valutazione degli alunni, ma era allo stesso tempo anche uno dei tanti ingranaggi della macchina propagandistica del Duce. Il regime, infatti, utilizzava anche e soprattutto la scuola per veicolare il proprio modello di gioventù: sana, fisicamente forte, in grado di compiere imprese degne dei più grandi conquistatori, come voleva la tradizione della civiltà romana. Per questo motivo nelle pagelle non mancavano elementi evocativi, con il frontespizio più volte ritoccato negli anni. Inizialmente – come si può notare nella pagella dell'anno scolastico 1926-27 - questo era caratterizzato dallo stemma sabaudo con fasci littori, ma ha poi progressivamente lasciato spazio a rappresentazioni decisamente più accattivanti e in pieno stile futurista.


Un’altra pagella, degli anni ‘20, mostra le performance di un alunno promosso dalla quarta alla quinta elementare. Pur senza eccellere, viste le tante voci “sufficienti”. Su tutte, ne svettano due. La prima, 'Lavori donneschi e manuali', la dice lunga sulla visione dell’uomo e della donna della prima metà del Novecento. In particolare, la donna - considerata come moglie e madre di famiglia - iniziava presto a prepararsi per ricoprire il ruolo. Per questo motivo fin dai banchi di scuola le piccole alunne erano chiamate ad approfondire i 'lavori donneschi', una materia che abbracciava diversi campi relativi alla cura e all'assetto della vita domestica, in particolare sartoria, ricamo e cucito. Così come per i ragazzi c’era l’applicazione del lavoro “manuale”, ovvero tutto ciò che riguardava la manutenzione pratica del giardino e della casa. Allo stesso tempo, gli studenti erano chiamati anche a dar prova di velleità artistiche. Come non osservare quella particolare voce che valuta la lettura espressiva e la recitazione (accanto al canto e alla bella scrittura). Qui addirittura il nostro bimbo ha strappato un “buono” nel secondo trimestre.

 

Da "lavori donneschi e manuali" a "igiene e cura della persona": le pagelle degli studenti di un secolo fa articolo
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La pagella degli anni della seconda guerra mondiale

La seconda pagella, risalente all'anno scolastico 1942-43, appare del tutto diversa. In alto la scritta a caratteri cubitali 'Ministero dell'Educazione Nazionale'; in primo piano la Minerva, Dea della Sapienza, armata di spada e scudo. Risalta all'occhio il motto 'VINCERE' in sovrimpressione: erano gli anni della seconda guerra mondiale e la pagella diventava così un mezzo di propaganda del regime. Aprendo la pagella si nota immediatamente che accanto all'anno scolastico è specificata anche l'era fascista; in questo caso è la XXI. Si tratta di una scuola elementare maschile: le materie che i giovani "balilla", ossia i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, dovevano studiare erano lo specchio della società che il regime aveva costruito in quasi 20 anni di dominio.


Ci sono ancora i lavori donneschi e manuali, ma vediamo anche qualche novità: tra le materie da studiare si trovano, infatti, 'Nozioni varie e cultura fascista' e 'Storia e cultura fascista'. E l’immancabile “Educazione fisica” per temprare i piccoli corpi. Tra le materie studiate, poi, c'era anche 'Igiene e cura della persona'. Quest'ultimo insegnamento fu introdotto proprio durante il regime fascista, a differenza dei 'lavori donneschi', esistenti già dal 1860. Secondo la materia di 'Igiene e cura della persona', i maestri avevano l'obbligo di ispezionare la pulizia degli alunni, passandoli al setaccio: l'insegnante controllava infatti il livello di pulizia delle orecchie, delle mani e delle unghie. Cosa accadeva a chi era in difetto? I ‘colpevoli’ ricevevano una forte bacchettata.

 

Da "lavori donneschi e manuali" a "igiene e cura della persona": le pagelle degli studenti di un secolo fa articolo
Fonte foto: MIM


 

Data pubblicazione 6 Febbraio 2024, Ore 12:37
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